Sabato 6 aprile si completa la seconda edizione del corso Il servizio della Chiesa verso le “famiglie ferite”, promosso da Facoltà teologica del Triveneto e Facoltà di diritto canonico San Pio X di Venezia, in collaborazione con il Tribunale ecclesiastico regionale triveneto e l’Osservatorio giuridico legislativo della Regione ecclesiastica triveneta. La proposta – che fra il 2017 e il 2018 ha raccolto 140 iscritti – è stata rivolta agli operatori di pastorale familiare chiamati ad accompagnare coppie e famiglie cristiane segnate da un legame matrimoniale spezzato.
I partecipanti, dopo avere seguito il corso base fra ottobre e novembre, si ritroveranno in aula per l’ultimo approfondimento in programma. Sul tema L’accompagnamento e attenzione pastorale ai figli interviene la prof.ssa Rita Bressan (psicologa psicoterapeuta, Istituto salesiano di Venezia).
«Rispetto all’esperienza dello scorso anno – spiega mons. Roberto Tommasi, preside della Facoltà teologica del Triveneto – abbiamo offerto una proposta più sistematica. Il percorso, fra ottobre e novembre, è iniziato con una riflessione di carattere biblico sulla fragilità e le figure di famiglia, per affrontare poi il cap. 8 di Amoris laetitia e quindi questioni più specifiche, di carattere giuridico, riguardanti la nullità e lo scioglimento del matrimonio; infine, si è riflettuto sui cammini pastorali e spirituali per coppie separate, divorziate, risposate civilmente».
Anche nella seconda edizione i posti disponibili sono andati presto esauriti e i corsisti – nella maggior parte persone e famiglie già attive nella pastorale familiare all’interno delle diocesi – hanno dimostrato interesse sia per i temi affrontati sia per il metodo proposto, che ha alternato relazioni e laboratori.
I relatori – Roberta Ronchiato, Francesco Pesce, card. Francesco Coccopalmerio, Sergio Bastianel, Adolfo Zambon, Giuseppe Comotti, Oliviero Svanera, Eugenio Zanetti – hanno affrontato le diverse questioni alla luce di Amoris laetitia, «che in parte spinge oltre ciò che precedentemente si riteneva e si faceva in quest’ambito – sottolinea Tommasi – in una direzione di continuità ma anche di novità».
Nei gruppi l’apprendimento e la riflessione si sono generati a partire dall’esperienza che ciascuna coppia sta vivendo nella propria vita o nel servizio ecclesiale.
«L’apprezzamento dei presenti è stato molto alto – rileva Tommasi – ed è stata riconosciuta la significatività di questo percorso che, pur breve, offre però degli elementi utili a porsi all’interno di un cammino di attenzione alle persone che vivono situazioni di fragilità nella loro esperienza matrimoniale e che consente alla Chiesa di trovare nuovi modi di accompagnamento e vicinanza».
La ripresa tra marzo e aprile del corso ha toccato gli aspetti della teologia del matrimonio alla luce di Amoris laetitia (con l’intervento di Pierangelo Sequeri) e dell’accompagnamento e attenzione pastorale ai figli (Rita Bressan). A questi due incontri hanno partecipato anche quanti avevano seguito la prima edizione del corso e che avevano chiesto di poter avere continuità nella propria formazione.
«Vista la risposta dei partecipanti e l’interesse che abbiamo rilevato nel percorso – conclude Tommasi –, stiamo pensando di proporre una terza edizione per il prossimo anno. Attendiamo ora la verifica finale per raccogliere dai corsisti suggerimenti e indicazioni per programmare al meglio il proseguimento di questo percorso a servizio delle Chiese del Triveneto».