Alcuni importanti organismi ecclesiali hanno reso pubblico un documento in cui denunciano il comportamento irresponsabile del presidente Bolsonaro.
È l’appello che una ventina di istituzioni, tra le quali il Consiglio brasiliano Giustizia e pace, il Consiglio nazionale delle Chiese cristiane del Brasile, il Consiglio nazionale del laicato del Brasile, ha reso pubblico il 24 aprile da Brasilia. È una crisi senza precedenti – vi si legge – che sta mietendo migliaia di vite nel mondo e un numero sempre più alto in Brasile a causa del coronavirus. Scienziati, medici e specialisti annunciano migliaia di morti nei prossimi giorni.
Accanto alla pandemia, si acuisce la crisi socio-economica. La mancanza di lavoro e la fame, già presenti nella vita di gran parte della popolazione brasiliana, si aggravano in maniera allarmante. I meccanismi per affrontarla sono insufficienti per il popolo. La priorità del governo federale – osserva il documento – sono i banchieri e i grandi impresari.
Davanti alla più grave crisi sanitaria del secolo, il presidente della Repubblica, J. Bolsonaro, eletto il 28 ottobre 2018, di estrema destra, continua ad agire in maniera irresponsabile e non fa niente per unire il popolo nell’affrontare la grave situazione. Al contrario, predica il conflitto, attacca la disinformazione e nega il valore scientifico delle misure raccomandate dalle autorità sanitarie e dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Si oppone alle azioni di governatori e prefetti, che chiedono serietà e tempestività nella lotta contro il virus, richiamando all’obbligo della quarantena e all’osservanza della legge del Congresso, che garantisce un aiuto di emergenza a quanti hanno bisogno.
Bolsonaro ha dato vita a una burocrazia disumana, che se ne infischia dei poveri e dei contagiati.
Il presidente è un irresponsabile, mette a rischio la vita delle persone e appoggia manifestazioni che chiedono un ritorno a una dittatura. Il 19 aprile ha duramente attaccato la Costituzione federale e le istituzioni democratiche. Ha partecipato alla manifestazione del Quartier generale dell’esercito a Brasilia, organizzato per esaltare il golpe e attaccare il popolo contro le istituzioni democratiche, specialmente contro il Congresso nazionale e il Supremo tribunale federale.
Il presidente ha dato forza a movimenti simili in altre città, che si sono espressi nell’odio e nella violenza vigliacca contro donne.
Le azioni del presidente – secondo l’appello – sono «criminali», offendono la Legge 7.170/83, tra le altre. Sono autentiche infrazioni, che attaccano la Costituzione federale e l’appello chiama in causa il Supremo tribunale federale. «Il crimine di responsabilità genera la possibilità dell’impeachment e il processo investe il Congresso nazionale. Quale che sia la forma costituzionale, non dobbiamo essere negligenti davanti alla gravità della situazione, per questo chiediamo alla società civile e alle istituzioni democratiche della Repubblica di agire con rapidità a difesa della vita e della democrazia. Il ritardo costerà un numero maggiore di vite e minaccia ogni giorno più la democrazia».