Oumarou Dicko, membro del parlamento del Burkina Faso e anche vicesindaco di Djibo, città nella provincia del Sahel, è stato assassinato sulla strada tra Djibo e la capitale, Ouagadougou. Lo riporta Al Jazeera, che citando fonti locali riferisce anche del veicolo su cui Oumarou Dicko stava viaggiando domenica con altri tre passeggeri prima che questo fosse colpito da un ordigno esplosivo che ne ha uccisi due all’istante.
Passeggeri di un autobus diretto da Ouagadougou a Djibo hanno assistito all’attacco e hanno detto di aver cercato di salvare Dicko e un altro sopravvissuto prima che si avvicinassero uomini armati non identificati che hanno portato via i due uomini.
Finora, nessuno dei gruppi armati che operano nel Burkina Faso ha rivendicato la responsabilità dell’attacco. Si tratta della prima volta che un membro del parlamento viene assassinato nel conflitto interno che ha investito il Burkina Faso dal colpo di Stato del 2015.
La maggior parte dei numerosi attacchi armati che avvengono in Burkina non vengono rivendicati, sebbene siano attribuibili a gruppi armati quali Ansar ul Islam, Jama’at Nasr al-Islam wal Muslimin (Jnim) e lo Stato islamico nel Grande Sahara (Isfs), che operano nel Sahel e nel Burkina Faso. La Francia ha annunciato recentemente che avrebbe esteso Barkhane, la propria operazione militare nel Sahel, anche al Burkina Faso inviando soldati nella parte settentrionale del Paese.
Quest’anno il conflitto nel paese ha già causato quasi 1700 morti provocando una crisi umanitaria con quasi mezzo milione di sfollati interni, costretti a fuggire dalle loro case.
L’ultimo degli attacchi alla popolazione civile è avvenuto vicino alla frontiera con il Mali. Cinque poliziotti e cinque civili sono stati uccisi ieri mattina durante un attacco a una località di nome Oursi. Per assalire il villaggio il commando armato ha prima dovuto colpire la gendarmeria, i cui militari si sono difesi con accanimento.
Dopo diverse ore di scontri a fuoco e l’uccisione dei cinque poliziotti, gli assalitori sono riusciti a entrare nel villaggio. Secondo alcune fonti, gli assalitori hanno rubato «una quantità ingente di armi e incendiato diversi materiali».
Nel nord del Burkina Faso attacchi come questo sono diventati ormai molto frequenti e giustificano la fuga in massa della popolazione.
Informazione ripresa dalla rivista missionaria dei padri bianchi Africa.