«Benedire le coppie dello stesso sesso, dal nostro punto di vista, è in radicale contraddizione con l’insegnamento morale cristiano… Queste nuove decisioni della Chiesa cattolica contraddicono le norme morali fondamentali»: è la sintesi della valutazione della commissione biblica e teologica presentata al sinodo della Chiesa ortodossa russa il 20 febbraio 2024.
Le parole sono di Hilarion di Budapest, già presidente del dipartimento delle relazioni estere del Patriarcato e a capo della commissione, in una intervista a RIA Novosti (29 febbraio). Il documento è ora in mano al patriarca Cirillo e al sinodo che decideranno come usarlo.
Non ho memoria di una valutazione di questa natura da parte della Chiesa ortodossa russa su un testo – una dichiarazione – di un dicastero della curia romana. Giustificarla in nome dell’interazione con la Chiesa cattolica come fa Hilarion è sorprendente visto che la Chiesa russa si è sottratta da tempo a ogni dialogo teologico per limitarsi a un confronto sulle azioni e atteggiamenti comuni, chiamato il “dialogo strategico”. E questo in evidente contrasto con le altre Chiese ortodosse. Il sospetto è che la ragione della valutazione russa si collochi più fuori che dentro il testo.
Pastoralità di Francesco
Alla Fiducia supplicans (18 dicembre 2023), il documento di cui stiamo parlando, abbiamo dedicato una decina di articoli per l’impatto positivo o critico che ha suscitato nelle diverse Chiese cattoliche, nazionali o continentali. L’intento della dichiarazione era duplice. Da un lato confermare una apertura pastorale ed evangelizzante.
Come può la Chiesa unire la chiarezza dell’insegnamento con la prossimità pastorale alle persone nelle loro difficoltà? Questa sfida ha segnato tutto il ministero papale di Francesco. Dall’altro lato porre un limite alla spinta di alcuni episcopati a tradurre in riti e in forme liturgiche l’apertura al dialogo pastorale con le persone omosessuali.
Le resistenze al documento sono sorte per ragioni culturali e dell’ethos diffuso (è il caso dell’episcopato africano) o a causa del timore di un passo pastorale che trascini con sé un cambiamento dogmatico. Nel testo vaticano le distinzioni fra “benedizione discendente” e “benedizione ascendente” e, in particolare, quella fra “benedizioni liturgiche e ritualizzate” rispetto a “benedizioni spontanee e pastorali” rispondono all’intenzione di usare tutte le potenzialità dell’atto di benedizione, sottolineando più e più volte l’incompatibilità della convivenza omosessuale rispetto al sacramento del matrimonio.
In nessuna espressione della dichiarazione e del successivo comunicato stampa (4 gennaio) vi è spazio per affermare una spinta dalla benedizione verso un “sacramentale ritualizzato” e tanto meno verso una qualsiasi avvicinamento al matrimonio.
Parlando all’assemblea plenaria del dicastero per la dottrina della fede (26 gennaio) papa Francesco ha detto: «Vorrei sottolineare brevemente due cose: la prima è che queste benedizioni, fuori da ogni contesto e forma di carattere liturgico, non esigono una perfezione morale per essere ricevute; la seconda, che quando spontaneamente si avvicina una coppia a chiederle, non si benedice l’unione, ma semplicemente le persone che insieme ne hanno fatto richiesta».
I piedi russi nel piatto
Per Hilarion e la commissione ortodossa «la dichiarazione Fiducia supplicans ha suscitato una reazione inequivocabilmente molto negativa da parte della nostra commissione. Eravamo unanimi nel ritenere che questo documento riflettesse una grave allontanamento dagli insegnamenti morali cristiani».
Tanto più che le coppie omosessuali sono considerate assieme alle coppie irregolari, applicando ad ambedue gli stessi criteri. «Si parla di coppie dello stesso sesso come di persone che hanno bisogno della benedizione della Chiesa per essere guarite ed edificate.
Si può quindi benedire la coppia e non ciascuno individualmente. È vero che la dichiarazione esprime ripetutamente e in forme diverse la preoccupazione che tali benedizioni non debbano essere ritualizzate, che siano spontanee e non avvicinabili al matrimonio. Per questo vengono dati numerosi consigli concreti per rendere tali benedizioni diverse dal matrimonio.
Il documento assicura che rimane immutato l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio come unione di un uomo e una donna, aperti alla procreazione. Ma, nello stesso tempo, questa pratica di benedire le coppie omosessuali, dal nostro punto di vista, è in radicale contraddizione con l’insegnamento morale cristiano».
La controprova è che non si dice nulla della confessione, del pentimento, e della lotta contro il peccato.
Una cultura omofoba
L’osservazione ignora la reiterata affermazione circa la distanza fra convivenza omosessuale e matrimonio, porta sul piano sacramentale quello che non lo è e rimuove l’opportunità di un approccio pastorale a situazioni di particolare complessità. Come se ogni benedizione fosse inevitabilmente rituale e liturgica. Senza percepire e riconoscere il debito verso una cultura diffusa in Russia che giustifica gravi e sistematiche violenze sugli omosessuali.
Ne I fondamenti della concezione sociale si può leggere: «la Chiesa ritiene che coloro che propagandano uno stile di vita omosessuale non devono essere ammessi all’insegnamento, a una attività educativa o di altro tipo a contatto coi bambini o con giovani, come pure a occupare posti direttivi nell’esercito o negli istituti di rieducazione» (cap. 12, n. 9).
Non una parola è stata detta dalla Chiesa per difendere la dignità degli omosessuali dall’internamento, dalle violenze, dalla sistematica esclusione sociale. Come è successo nel documento sull’inviolabilità della vita umana (pubblicato il 27dicembre 2023) in cui l’assolutezza adamantina della difesa della vita era successivo alla perseguita ed efficace influenza per far decadere un progetto di legge a difesa delle donne nelle violenze familiari. Il peccato di sodomia diventa il peccato più grave e imperdonabile. Si trasforma in delitto fino ad apparire come la cartina di tornasole dell’intera civiltà.
Da giudicati a giudicanti
Se non si tratta di problemi teologici a cosa attribuire l’interesse della dirigenza ortodossa russa alla questione? Due le ragioni espresse da Hilarion (che grazie a questo intervento e a un precedente documento contro Costantinopoli, rientra nel gioco della successione a Cirillo). La prima: «vediamo cosa sta succedendo nelle comunità protestanti: tutto è iniziato alla stessa maniera, con alcune benedizioni spontanee e non ritualizzate e poi, alcune comunità protestanti hanno subito introdotto il rito della benedizione delle coppie dello stesso sesso». Bontà sua riconosce «non credo che la Chiesa cattolica arriverà a questo».
La seconda: «Tutto ciò viene percepito come un segnale molto pericoloso, come una concessione da parte della direzione della Chiesa cattolica a quegli ambienti liberali che cercano di dettare la propria agenda». C’è un non detto che riguarda la cosiddetta “teoria di genere”, scambiando una prudente attesa della Santa Sede in una adesione indiretta e succube. Mentre sono note le personali convinzioni di Francesco. Ripetute anche il 1 marzo in occasione di un convegno internazionale: «Il pericolo più brutto è l’ideologia del gender, che annulla le differenze e rende tutto uguale; cancellare la differenza è cancellare l’umanità. Uomo e donna, invece, stanno in feconda tensione».
Un altro motivo per enfatizzare la distanza da Fiducia supplicans è quella di distogliere l’attenzione alla grave compromissione della Chiesa russa con l’aggressione bellica all’Ucraina. Davanti alla evidente distanza che si è prodotta rispetto all’intero mondo cristiano trovare un tema per difendere i “valori tradizionali” è un modo per potere assumere un ruolo di giudicante e non solo di giudicata. Anche perché i “valori tradizionali” sono la piattaforma comune con il potere politico di Putin.
Egemonia nell’Ortodossia
Credo si possa anche parlare dell’offerta di alleanza con gerarchie cattoliche come quelle polacche o ungheresi particolarmente sintoniche su questi argomenti. Ma soprattutto, il probabile intervento pubblico da parte del sinodo russo diventerà il rilancio per una perseguita egemonia teologica sul mondo ortodosso, non solo slavo, ma anche ellenico.
Dopo la decisione del parlamento greco di legalizzare i matrimoni omosessuali la Chiesa greca si è nettamente opposta, ma il russo I. Yaklimehuk, vice presidente del dipartimento per le relazioni estere ha sottolineato la debolezza della Chiesa che non è stata in grado di impedire una palese violazione dei principi morali tradizionali.
Infine è difficile ignorare la pretesa messianica della Chiesa russa. Così si è espresso il patriarca Cirillo il 20 febbraio scorso: «La Chiesa ortodossa russa è quella forza frenante – lo dico con piena responsabilità – che testimonia praticamente da sola con coraggio e decisione l’immutabilità dei comandamenti stabiliti da Dio che sono alla base dell’esistenza umana.
È proprio la difesa intransigente della verità di Cristo, la difesa della verità e la denuncia delle menzogne che rendono la nostra Chiesa così odiosa a quelle forze che agiscono come costruttrici di un ordine mondiale pervertito su istigazione del “principe delle tenebre”. Oggi è dovere della Chiesa sostenere in ogni modo possibile coloro che difendono i nostri valori spirituali e morali e che, nelle varie tappe storiche, difendono il diritto del nostro popolo a uno sviluppo spirituale e culturale sovrano e originale».
Rispetto a questi squilli di tromba e colpi di tamburo è molto più credibile il gruppo di 400 preti che ha chiesto al governo che restituisse alla madre il corpo martoriato del dissidente Alexei Navalny e la variegata folla che ha accompagnato la breve cerimonia liturgica per il suo funerale.
Davanti al giudice, al ritorno in Russia nel 2021, egli disse: «Il fatto di essere diventato credente è oggetto di molte battute scherzose alla Fondazione per la lotta contro la corruzione (fondata dallo stesso Navalny). Lì la maggior parte delle persone sono atee e anch’io lo ero. Ma adesso credo e questo mi aiuto perché tutto diventa più facile… (la Bibbia) non è sempre facile da seguire, ma nel complesso ci provo».
Come tutti gli ortodossi anche i russi seguono la loro tradizione di subordinazione al potere politico.
Qualsiasi cosa faccia lo Stato (con la maiuscola) va sempre bene.
Noi cattolici, al contrario, siamo legati ad un concetto di assolute sovranità e indipendenza della chiesa.
Perciò i cattolici non sono tollerati dai regimi tirannici.
Vedete cosa accade in Cina?
In Ucraina i greco-cattolici vennero in epoca sovietica perseguitati, incarcerati e uccisi e le loro parrocchie e chiese consegnate ai fratelli ortodossi.
Chiese e monasteri mai restituiti.
Il tutto con il massimo amore fraterno.
Di cosa ci meravigliamo?
La tragedia non è che Kirill è un morto che cammina, ma quel cristianesimo è morto e non solo nella Chiesa Ortodossa Russa. Nascono cose nuove, ma altrove dove soffia lo Spirito del Cristo Risorto, che non si lascia gestire da regimi politici e religiosi disumani. Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti. Amen dedichiamoci ad alto. Giovanni Lupino Centro studi per l’Ecumenismo – Savona
Nascono cose nuove .
Ma dove ? In Europa e Paesi Occidentali c’ e’ un crollo drammatico di tutte le religioni : cattolica ,protestante. Le giovane generazioni sono al 90% atee.
Dove sarebbero queste ” cose nuove” ? In piccole sette locali di poche centinaia di individui indottrinati da un guru ? Ma fatemi il piacere, come direbbe Toto’ .
La Grande Chiesa Ortodossa Russa ha edificato Cattedrali, Monasteri, ha una letteratura mistica impressionante, ha santo e martiri in ogni epoca. Gli ignoranti di oggi credono che tutta questa ricchezza spirituale culturale non si nulla. Stolti ed ignoranti.
Sono i moderni vacui guru del nulla che fra pochi decenni saranno nulla, completamente denticati.
Sa di cattedrali magnificamente vuote si fanno musei. Esattamente quello che diventerà la chiesa ortodossa se continua così. Uno splendido e rutilante museo nazionalizzato.
La Chiesa Russa edifica chiese ancora oggi solo per un motivo: ha lo Stato Russo che gli dà i soldi, come in passato glieli dava lo Zar quando essa era un organo statale.
In verità è in crisi demografica, sia in Russia che in Occidente, con un numero di membri calante e bassa partecipazione alle funzioni.
Soffre delle stesse malattie di un po’ tutte le denominazioni cristiane storiche
Ormai la bassa partecipazione alle funzioni, in presenza, non è più un indicatore valido di religiosità se, e si deve considerare, tra non molto oltre che trenta anni verrà eletto il Primo Papa Millenial, il Primo Papa nativo digitale che non ha mai toccato una penna od una matita per scrivere e comunicherà esclusivamente in rete. Pertanto molta religione già da ora si pratica con il telefonino e se non proprio in smart-praying, forse ugualmente utile, nell’ interesse e nello studio di una vasta quantità di teologia che già si trova online
Però la vita di un cristiano non è solo Chiesa, ma anche vita nella comunità, unito fisicamente ai fratelli nella preghiera e nella carità.
La religione via telefonino non è Chiesa, ma è una somma di individui tra dibloro isolati
Era, anche i Papi viaggiavano in carrozza od a dorso di mulo (Celestino V si limitava all’ asinello) poi irreversibilmente dismessi con l’arrivo tecnologico delle auto e degli aerei. Ormai le comunità ed i gruppi sono anche e sempre più telematici, a maggior vantaggio proprio della religione che è, se si può dire, pura scienza dello spirito. Mai come ora, io per esempio, posso essere costantemente connesso con i siti religiosi di mio interesse ove confrontarmi. Anzi posso annunciare che proprio oggi ho guadagnato un riconoscimento quale fan più attivo del sito Amici Domenicani.
la religione non è pura scienza dello spirito, ma comunità di fede, carità e speranza, vissuta anche fisicamente e in presenza. i nostri fratelli vanno visti in faccia e sentiti ‘puzzare’, sennò non riusciamo a vederli come ‘prossimo’. L’Eucarestia poi è il massimo della corporalità.
comunque visto che si vanti da aver avuto un riconoscimento da un sito le racconto la mia esperienza: anni orsono frequentavo il forum Cattolici Romani ed ero particolarmente attivo; il 22 dicembre di un anno mi diedero un riconoscimento per la mia attività nella sezione Cronache. Il giorno 1 gennaio scoprii che ero stato bannato per motivi a me sconosciuti.
Ora il forum a fine 2023 ha chiuso.
Il destino di tanti forum, blog, comunità online è morire e rimanere come ricordo su archive.org. Ne ho visti tanti e ne vedrò ancora.
Ma caro Cirillo guarda la trave di cemento armato nel tuo occhio prima di aprire bocca. Non sei più credibile per nessuno.