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Dopo il fallimento del voto della settimana precedente, sabato l’Assemblea nazionale ha chiesto l’impeachment (messa in stato di accusa) di Yoon. L’opposizione ma anche decine di membri del suo stesso partito hanno votato in favore dell’impeachment. [1]
Lo scorso 3 dicembre il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, aveva dichiarato la legge marziale, salvo poi fare marcia indietro nel giro di poche ore. Yoon ha dichiarato di aver indetto la legge marziale per proteggere la nazione. Ha affermato che i suoi oppositori politici erano «forze sovversive» che paralizzano il lavoro del Governo e turbano l’ordine costituzionale del Paese. In seguito alle massicce proteste, sorte anche dall’interno del suo stesso partito, ha poi annullato il decreto dopo appena sei ore.
Le proteste di piazza che sono seguite al decreto sulla legge marziale, nelle quali si chiedevano le dimissioni, l’impeachment o l’arresto di Yoon, si sono trasformate in festeggiamenti quando è giunta la notizia della approvazione della mozione di impeachment. [2]
Yoon è stato sospeso dalle sue funzioni, ma rimane in carica fino a quando la Corte costituzionale del Paese non confermerà il voto o dichiarerà l’impeachment incostituzionale. La Corte ha sei mesi di tempo per la sua sentenza. Se Yoon verrà ufficialmente rimosso dall’incarico, la Corea del Sud eleggerà un nuovo Presidente entro due mesi. Durante la sospensione di Yoon, il primo ministro Han Duck-soo assumerà il ruolo di Presidente ad interim. [3]
Contemporaneamente, il leader del partito di Governo People Power Party (PPP), Han Dong-hoon, ha annunciato le sue dimissioni. Han si era espresso a favore dell’impeachment di Yoon e questo ha suscitato polemiche dentro il partito. [4]
Tutto questo fermento politico cade in un periodo nel quale la Corea del Sud si trova davanti a grandi sfide, come la crescente minaccia nucleare della Corea del Nord e la rielezione di Donald Trump negli Stati Uniti.
Cf. la prima parte del reportage di Laura Welle dalla Corea del Sud su SettimanaNews
South Korea: Impeachment of President Yoon
Following a failed vote the week prior, the National Assembly impeached Yoon on Saturday. The opposition and dozens of his own party members voted for his impeachment. [1]
On December 3rd President Yoon Suk Yeol of South Korea declared martial law only to back down hours later.
Yoon claims to have called the martial law to protect the nation. He said his political opposition are “subversive forces” that paralyse the government’s work and disrupt the country’s constitutional order. After massive protests, also from within his own party, he cancelled the decree after six hours.
Street protests, that had been taking place since his martial law decree, that called for Yoon’s resignation, impeachment, or arrest, turned into celebrations when the news of the passed impeachment bill broke. [2]
Yoon’s authorisation has been revoked, but he remains in office until South Korea’s Constitutional Court confirms the bill or declares the impeachment unconstitutional. The court has six months to make its decision. If Yoon is officially removed from office, South Korea will elect a new leader within two months. During Yoon’s suspension, Prime Minister Han Duck-soo is stepping in as interim leader. [3]
At the same time, party leader of the governing People Power Party (PPP) Han Dong-hoon announced his resignation. Han spoke out in support of impeaching Yoon and has since been controversial in his party. [4]
All this political turmoil takes place during a time of great challenges for South Korea, such as North Korea’s growing nuclear threat and Donald Trump’s re-election in the USA.
See the first part of Laura Welle’s report from South Korea on SettimanaNews
[1] The Impeachment of South Korea’s President, Explained | The New York Times
[2] South Korea’s President Impeached After Martial Law Crisis | The New York Times
[3] Südkorea: Parlament in Südkorea stimmt für Absetzung von Präsident Yoon | ZEIT ONLINE