Dossier sul Congo /3

di:

congo-coll2

Con questo dossier sul Congo inizia una collaborazione fra SettimanaNews e la rivista culturale J’écris, je crie, a cui collaborano alcuni confratelli dehoniani delle province africane.

Version française ci-dessous

Il grido di dolore, sofferenza, tristezza e miseria risuona ancora nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. Ogni giorno, la gente alza la voce e chiede ai leader di intervenire.

Purtroppo, essi sono sordi in un momento in cui la popolazione viene massacrata, violentata e denigrata quotidianamente. La gente non smetterà mai di chiedere i propri diritti, la propria dignità e la propria integrità.

Ecco perché il popolo ha gridato, anche se invano. In questa regione, tutti vivono con la morte davanti agli occhi perché il nemico non ha senso dell’umanità e si sa chi è, le sue tracce sono note, visibili dopo le sue malvage azioni.

La dignità è calpestata a tutti i livelli: violenza sessuale sulle nostre madri e sorelle, lavoro forzato per i nostri fratelli e sorelle, rapimenti e sequestri di ogni genere. L’istruzione continua a precipitare; in continuo indebolimento.

Di fronte a questo quadro desolante, dobbiamo gridare. La sicurezza a tutti i livelli è ben lungi dall’essere ripristinata.  Più passano i giorni, più la gente sprofonda in uno stato di confusione sul futuro, mentre la morte è all’ordine del giorno. Lo sradicamento del popolo dallo spazio geografico è imminente.

Speriamo che un giorno i responsabili di questa povera gente non dicano che non sapevano di tutte le ignominie fatte agli abitanti di questa zona. È grave che i leader del Paese non prendano sul serio questo grido d’allarme di un popolo che ha sofferto e continua a soffrire. Stiamo assistendo alla peggiore sofferenza umana in una delle più grandi e tragiche crisi umanitarie del mondo” – ha dichiarato Lowcock, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari. Sappiamo, ma non agiamo.

Di chi è la colpa? Di chi è la colpa? Chi trae vantaggio da questo bagno di sangue? Le persone stanno morendo sotto gli occhi della stessa comunità internazionale, che denuncia senza però intraprendere alcuna azione concreta contro il nemico.

I popoli dell’Est sono come un cane malato che abbaia per chiedere aiuto mentre la carovana del mondo passa, incurante e senza compassione. Essa pensa che abbai per spaventarli. E in diverse occasioni queste persone sono state oggetto di oltraggio, denigrazione e di un noto sabotaggio.

La sofferenza supera ogni scusa e il sangue umano innocente grida. Questa voce allarmante e piena di lacrime è un’emergenza che riguarda tutti, perché la gente ha bisogno di curare le ferite, anche solo un po’, per avere un barlume di speranza per il domani.


Le cri de douleur, de souffrance, de peine, de misère retentit toujours dans la partie Est de la République démocratique du Congo. Le peuple hausse chaque jour la voix sollicitant l’intervention de ceux qui le dirigent. Hélas, ceux-ci font une sourde oreille au moment où le peuple est en train d’être massacré, violé, dénigré au quotidien. L’homme ne cessera jamais de revendiquer ses droits, sa dignité, son intégrité.

Raison pour laquelle le peuple a bon crié même si en vain. Dans cette région, tout le monde vit avec la mort devant soi car l’ennemi n’a aucun sens d’humanité et il est bien identifié, ses traces sont connues, repérées après ses sales besognes. La dignité est bafouée dans tous les niveaux : violences sexuelles faites sur nos mamans, nos sœurs, des travaux forcés à nos frères, des enlèvements, kidnappings de tout genre.

L’éducation ne fait que dégringoler; son rendement est extrêmement mitigé. Face à ce sombre tableau, il y a lieu de crier. La sécurité sur tous les plans est loin d’être rétablie.  Plus les jours passent, plus le peuple sombre dans une pétoche sur son lendemain, car la mort étant une monnaie courante. Une éradication du peuple  de l’espace géographique est imminente. Nous espérons qu’un jour ceux qui dirigent ce pauvre peuple ne diront pas qu’ils ne savaient pas toute cette ignominie faite sur le peuple de ce coin.

Dommage que les dirigeants du pays ne prennent pas au sérieux ce cri d’alarme d’un peuple qui a souffert et qui continue à souffrir. Nous sommes témoins du pire de la souffrance humaine dans une des plus grandes et tragiques crises humanitaires du monde, affirmait M. Lowcock, secrétaire général adjoint des Nations Unies aux affaires humanitaires. Nous savons, mais nous n’agissons pas.

Au fait, qui peut être incriminé ? A qui revient la faute ? A qui profite ce bain de sang ? Le peuple meurt aux yeux même de la communauté internationale, cependant, elle dénonce sans agir sûrement sur l’ennemi. Ce peuple de l’Est est comparé au chien malade qui aboît sollicitant un secours au moment où la caravane passe sans être inquiétée, sans être saisie de compassion. La caravane pense que c’est juste des aboiements quotidiens pour simplement effrayer. Et plusieurs fois ce peuple a subi des outrages, un dénigrement, un sabotage notoire.

Il faut savoir que la souffrance survit à toutes les excuses et que le sang humain innocent se revendique lui-même. Cette voix alarmante pleine de larmes est une urgence qui concerne tout le monde car le peuple a maintenant besoin de panser ses plaies, tant soit peu, en vue d’une lueur d’espoir du lendemain.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto