Lo scorso 6 settembre mons. Babel Balazs, vescovo della diocesi ungherese di Kalocsa, ha sospeso dal ministero con effetto immediato il sacerdote Gergo Bese. La notizia è rimbalzata con forza perché Bese è la punta ecclesiale più esposta del «cattolicesimo politico» di Viktor Orban. Attivissimo come influencer sui social media, presente alle riunioni del partito di maggioranza durante le campagne elettorali, presente con funzione di cappellano nella benedizione della rinnovata sede del partito, in prima fila nelle valutazioni annuali del Primo Ministro, oggetto di larghe elargizioni pubbliche per le sue attività, Bese ha partecipato a orge omosessuali, coltivando relazioni intime con giovani e ragazzi. Non appena la notizia è trapelata le sue foto sono scomparse dai siti governativi e del partito. In una lettera al portale 777 ammette il proprio errore («Ho peccato contro la Chiesa e la mia comunità. Ho infranto il mio voto sacerdotale») e chiede scusa a quanti ha deluso e scandalizzato.
Un gran brutto colpo sia per la Chiesa ungherese sia per il premier Viktor Orban.
Il parroco Gergo Bese non è un ecclesiastico sconosciuto. I mass media lo conoscono bene e quelli che sono dalla parte di Orban ne hanno fatto un personaggio, anche perché la sua vicenda accende gli animi di una nutrita schiera di simpatizzanti di Orban e non certo della gerarchia e dei fedeli cattolici.
La vicenda di Bese ha un passato controverso. Non soltanto per la sua dichiarata omosessualità, non pedofilia, si dice, ma per la sua vicenda strettamente legata al mondo ecclesiastico. Con Gergo Bese ci sono sempre stati problemi anche prima della sua ordinazione sacerdotale.
Bese é nato nella diocesi di Vác nel 1983, ed è qui che è entrato in seminario. Allontanato dalla sua diocesi è stato accolto dalla diocesi di Kalocsa. Un suo tentativo di intraprendere la via del monachesimo non ha avuto seguito. Ha fatto i suoi studi teologici come laico, e solo successivamente è entrato in seminario dove ha vissuto qualche anno prima della sua ordinazione presbiterale (2013).
Lo si dice con enfasi «amico di Orban», di cui ha una grande ammirazione. Bese non fa mistero delle sue convinte simpatie sia per il Primo Ministro sia per l’attuale governo. I mass media di ogni colore lo portano volentieri alla ribalta, per cui Gergo Bese è di fatto un personaggio molto conosciuto in Ungheria.
Lo scandalo è grave. La Chiesa ungherese e il Vaticano ne sono indignati e hanno preso opportuni provvedimenti.
per l’appunto, l’articolista inizia con la frase: “Un gran brutto colpo sia per la Chiesa ungherese sia per il premier Viktor Orban.”
Che vergogna!! La Chiesa ungherese dovrebbe iniziare a smarcarsi dal potere politico. C’è una commistione tra potete politici e potete religioso davvero pericoloso. Chissà forse la politica ha coperto lo schifo che faceva questo prete.
Purtroppo non è soltanto l’Ungheria.
La chiesa no ?
Non soltanto la chiesa ungherese. Questo volevo dire.
La domanda era rivolta a chi dice che la politica avrebbe coperto il prete ; io invece mi domando se la chiesa non abbia avuto il suo interesse a coprire un prete che portava soldi e fedeli alla causa .. sicuro che scagliarsi solo contro la politica è un po’ rischioso vista la connivenza della chiesa con le dittature di destra e sinistra di tutto mondo
Nuovo caso: ieri padre Robert H. di Kecskemet ( ancora in Ungheria ) è stato accusato di abusi sessuali su minori , abusi protrattisi nel tempo. Il prete , che pure aveva legami con il partito al potere , era molto stimato all’interno della chiesa cattolica e aveva svolto un ruolo significativo nella visita di papa Francesco in Ungheria nel 2023 . Immaginiamo che la chiesa cattolica si dissocerà prontamente anche da lui.
La gerarchia cattolica appoggia sempre chi porta loro fedeli e denari .. si dissocia quando viene scoperto l’inganno.