Possiamo sperarlo? Si vedrà. Dopo molti anni in cui l’Unione Europea ha pasturato nelle contraddizioni degli interessi nazionali di corto respiro, molte condizioni sembrano convergere per superare una soglia in direzione di una più significativa solidarietà fra gli stati membri. L’opportunità e il suo contrario si presentano assieme. Dal versante della sfortuna, vi è una crisi sanitaria che sta diventando una violenta depressione economica e, allo stesso tempo, un terribile passaggio sul vuoto della cooperazione internazionale per la rivalità fra potenze mondiali autoreferenziali: gli Stati Uniti di Trump, la Cina di Xi Jinping, la Russia di Vladimir Putin.
Per affrontare la sfida l’Europa può contare solo su se stessa. E qui si presenta l’opportunità. Succede che a capo del paese più potente dell’Unione, la Germania, vi sia una cancelliera a fine percorso. Non ha quindi personalmente niente da perdere in termini politici. Angela Merkel ha visibilmente preso le misure della sfida da affrontare. Assieme a Macron, presidente francese, ha preso l’iniziativa di un fondo di rilancio per aiutare i paesi più destabilizzati dalla pandemia, accettando la mutualizzazione dell’indebitamento necessario all’operazione.
La seconda opportunità arriva per caso dal calendario europeo che prevede l’avvio della presidenza tedesca del Consiglio dei ministri dell’Unione Europea a partire dal 1° luglio. Sarà più facile la messa in opera del progetto, in particolare la negoziazione con gli stati più reticenti allo sforzo di solidarietà. Vi è una buona probabilità di successo grazie all’intesa sulla questione tra Francia e Germania. Sembrano convergere le condizioni per una sussulto dell’Unione Europea. È bene cogliere l’occasione. Non è detto che se ne presentino altre.
- Editoriale de La Croix, 1° luglio 2020. Nostra traduzione dal francese.