L’Esposizione universale Expo2020 di Dubai, la cui cerimonia di apertura si è tenuta ieri pomeriggio, vede l’Africa tra i protagonisti: tutte le nazioni africane sono infatti rappresentate, ciascuna con il proprio padiglione; e anche l’Unione Africana ha organizzato un proprio spazio espositivo, un’arena colorata priva di confini nazionali che mette in mostra il vasto potenziale e le ambizioni dell’Africa, come si evince dalla sua Agenda 2063 che affronta l’agricoltura, i trasporti, la scienza e la tecnologia e la salute.
È la prima volta nei 170 anni di storia delle Esposizioni Universali che tutti i paesi africani vengono rappresentati.
I sottotemi di Expo2020 – opportunità, mobilità e sostenibilità – vanno al cuore delle aspirazioni future del continente: garantire posti di lavoro, istruzione e assistenza sanitaria per tutti, offrire un accesso facile ed equo ai trasporti e alle idee, bilanciare lo sviluppo con la conservazione dell’ambiente per le generazioni future. In questo senso Expo2020 Dubai rappresenta per l’Africa una grande opportunità per mostrare la propria visione di futuro.
“La partecipazione dell’Africa a Expo 2020 Dubai è una testimonianza della lunga amicizia tra Emirati Arabi Uniti e Africa, una relazione basata sul rispetto reciproco e su una visione condivisa” avevano dichiarato a maggio gli organizzatori dell’Expo, che secondo alcune proiezioni potrebbe ricevere 20 milioni di visitatori in sei mesi.
Potranno assaggiare il super-grano dell’Etiopia e il cioccolato prodotto a partire dal cacao della Costa d’Avorio, scoprire le potenzialità delle noci di croton del Kenya ed esplorare le ambizioni spaziali del Gabon, potranno apprendere la storia della straordinaria trasformazione del Rwanda in un centro tecnologico e modello di progresso africano, scopriranno come l‘ylang ylang traina l’industria dei profumi nelle Comore e come le pionieristiche obbligazioni Blue Bond delle Seychelles abbiano stabilito nuovi standard internazionali nei modelli creativi per finanziare la salvaguardia degli oceani.
I visitatori potranno inoltre giocare apprendendo l’antica usanza angolana dei disegni con la sabbia e apprendere la ritmica della Repubblica Democratica del Congo. Al padiglione Etiopia è prevista l’esposizione di una replica di Lucy, il fossile umano più antico mai rinvenuto, mentre al padiglione della Nigeria sono previsti spettacoli dalla fiorente scena cinematografica di Nollywood e concerti afrobeat.
“L’Africa ha molto da offrire. È tempo per noi di entrare in contatto con il mondo, perché il mondo ci capisca e veda come può collaborare con noi” ha dichiarato alle agenzie internazionali Levi Uche Madueke, commissario generale dell’Unione africana a Expo2020 Dubai.
Tramite Expo Live, la piattaforma di finanziamento di Expo, 36 progetti africani su 140 finanziati beneficeranno di supporto economico per lo sviluppo dell’attività.
Tra questi ci sono Babyl Rwanda, una tecnologia sanitaria mobile che consente l’accesso delle popolazioni rurali e vulnerabili ai servizi clinici in modo tempestivo ed economico, Transport for Cairo, una tecnologia che migliora il trasporto pubblico della capitale egiziana raccogliendo dati sul traffico per produrre mappe e applicazioni di routing, la nigeriana West Africa vocational education (Wave), che affronta la disoccupazione giovanile insegnando ai giovani le abilità di occupabilità, aprendo opportunità di lavoro nelle industrie ad alta crescita.
- Ripreso dalla rivista Africa.