Nel cuore della notte di oggi (mercoledì 30 agosto), poco dopo l’annuncio della vittoria elettorale del presidente in carica, Ali Bongo Ondimba (in carica dal 2009 e giunto così al terzo mandato, discendente della famiglia che comanda da più di mezzo secolo nel paese), un gruppo di membri delle forze armate ha dato inizio a un colpo di stato.
In un messaggio televisivo, i golpisti hanno annunciato l’annullamento dell’esito delle elezioni, la sospensione del parlamento e la chiusura dei confini nazionali a tempo indeterminato. Il capo dello stato provvisorio è stato indicato nella persona del generale Nguema, responsabile della Guardia nazionale.
Prosegue così la serie di colpi di stato nella regione occidentale e centrale del continente africano – dopo l’ultimo registrato in Niger.
Il Gabon è uno dei maggiori produttori africani di petrolio, membro dell’OPEC, con un sottosuolo ricco di carbone. Il golpe in atto è un ulteriore colpo agli interessi economici francesi nelle ex colonie africane – soprattutto per quanto riguarda l’estrazione del petrolio. Interessi difesi da una base militare, con circa 400 soldati di stanza, presente nella capitale del paese Libreville.
Nonostante tutta una serie di politiche ambientaliste promosse dal presidente deposto, i rapporti con la Francia sono rimasti tra i più cordiali che essa conosca ora in Africa. Preoccupazione è stata espressa dalla Cina, verso cui va circa il 50% delle esportazioni del Gabon, e anche dalla Russia. Un rappresentante del governo francese ha espresso il desiderio che i risultati delle elezioni siano rispettati.
Nonostante il tentativo di colpo di stato in corso, nella capitale del paese la giornata è iniziata in sostanziale tranquillità – con alcune espressioni di sostegno al colpo di stato legate alla convinzione che non solo le ultime elezioni non siano state regolari.
Ricchezze naturali e nuove tasse imposte sull’industria estrattiva fanno del Gabon un paese che ha a disposizione una ricchezza considerevole, questo nel momento stesso i cui la povertà colpisce gran parte della popolazione.