Nei presbìteri delle varie confessioni cristiane vi sono molti tratti comuni al di là delle differenze dogmatiche e storiche. Uno di questi è l’assimilazione delle nozioni elementari della psicologia sia per il proprio equilibrio personale sia per l’efficacia dell’accompagnamento pastorale. L’accentuazione su questo punto è, a sua volta, indice della qualità della formazione e delle sfide della pastorale.
In occasione dell’incontro annuale con il clero delle diocesi di Mosca (20 dicembre) il patriarca Cirillo ha detto di avere incontrato «sacerdoti eccessivamente interessati alla psicologia», rispetto ai quali «si può notare che raramente fanno affidamento alle sacre Scritture o all’eredità dei santi Padri, sostituendo i riferimenti a queste fonti con vari tipi di “delizie” psicologiche. C’è un alto rischio che, col tempo, un amante della psicologia inizi a criticare la Scrittura e la tradizione patristica, ritenendo che il loro contenuto sia obsoleto o che la nostra attuale lettura fraintenda ciò che è stato scritto».
Derive pericolose
Facile immaginare che un paese che ha oltre 150 mila morti nella guerra di aggressione all’Ucraina veda crescere la domanda di sostegno psicologico, anche se l’area di Mosca è stata più salvaguardata delle altre nella chiamata alle armi. È tuttavia interessante che l’elemento psicologico diventi un’emergenza sia nella formazione al sacerdozio sia nel suo esercizio.
L’ammonimento a non «ri-codificare in termini psicologici» il patrimonio teologico può essere condiviso, come anche il sostegno a uno specifico corso di insegnamento durante la formazione. Il corso di psicologia «è incluso nei programmi dei seminari. La disciplina copre sia i fondamenti della scienza psicologica sia i fondamenti della psichiatria. È utile per un futuro sacerdote avere una conoscenza dei principali disturbi mentali. Il riconoscimento dei loro segnali consentirà al sacerdote di suggerire tempestivamente e delicatamente alla persona di rivolgersi a un medico».
Il pericolo è di fare del benessere personale un criterio decisivo, evacuando la dimensione della scelta di coscienza fra bene e male, di trasformare in un improprio “senso di colpa” il riconoscimento del proprio e altrui peccato, di leggere uno “stato nevrotico” nella faticosa fedeltà alla propria vocazione.
Non si trasforma l’accompagnamento spirituale in una “consulenza secolare”. «Essa diventa particolarmente dolorosa e pericolosa quando le persone si rivolgono a un pastore con domande relative a una situazione familiare difficile. È inaccettabile che un prete, seguendo i metodi di alcune tendenze psicologiche, si offra di “guarire la relazione”, eliminando i fattori “traumatici, tossici, non favorevoli all’autorealizzazione”, e cioè a chiedere il divorzio». È il contrario quello che si domanda al sacerdote.
Consigli perentori
Pur nel rispetto della scienza psicologica accademica e del suo servizio sociale, l’accento è posto sulla dimensione di accompagnamento spirituale che, nella tradizione monastica ortodossa russa, ha riconosciuto il suo momento culmine nello starez (maestro, consulente e padre spirituale).
La dirigenza ecclesiale sembra consapevole del tratto autorevole-autoritario che la tradizione può introdurre nella pratica pastorale comune. Il patriarca li chiama i “consigli perentori”. «Mi è capitato di parlare con persone che, avendo ricevuto consigli così categorici hanno commesso errori irreparabili nella loro vita personale».
Sulla necessità di impegnarsi sulla dimensione spirituale nel ministero è tornato anche un saggio sul Giornale del patriarcato di Mosca (11, 2023). Il ministro può spegnersi in una pura ripetizione, senza avvertire che la profondità spirituale è la condizione per assimilare le novità richieste dalla pastorale. La crescita del sacerdote non è nelle forme esterne di servizio, ma nella sua vita interiore, nella preghiera e nello studio.
I numeri non sono tutto
Nel lungo discorso di Cirillo si ripetono come una litania il suo assenso acritico alla guerra in atto, i grandi vantaggi ottenuti con la piena sintonia con i poteri dello stato, il dovere del clero di sostenere “l’operazione militare speciale”, l’identificazione dello scontro in atto come la battaglia per la sopravvivenza dell’Ortodossia russa.
Curiosa l’accorata denuncia della persecuzione (in parte vera) della Chiesa ortodossa ucraina non autocefala e l’asserzione priva di dubbi di accettare in diretta subordinazione canonica le diocesi del Donbass ignorando i diritti e la protesta della Chiesa non autocefala ucraina.
Forse i 1.452 preti, 411 diaconi, 1.084 monaci e 1.026 monache delle diocesi di Mosca amerebbero sentire, oltre ai grandi successi esibiti, una diversa riflessione sulla guerra e sulla pace che la festa del Natale richiede.
Il mio intervento è un pó in ritardo.
Penso che difronte al gesto che ha compiuto Cirillo
(Benedire la guerra dello Zar Putin) ogni parola, commento, presa di posizione siano del tutto superflue ed inutile….. qui si parla li a qualche migliaia di km di distanza scorre sangue molto sangue. Aggiungo che nutro sinceri sentimenti di vicinanza per il popolo dei credenti Russi i quali entrando nelle chiese desiderano come noi nelle nostre chiese “ dissetarsi” della parola; ma con un Papa come Cirillo temo e a questa moltitudine gli venga somministrata dell’acqua torbida.
Mario
Trovo i suoi ragionamenti mai sul punto. Ovvero che abbiamo a che fare con una chiesa nazionalista che va a braccetto con il potere. Problema del mondo ortodosso gravissimo fin dai tempi dell’impero bizantino. Non c’è molto altro da aggiungere che non sia cortina fumogena.
Il Patriarca sente provenire dall’Occidente minacce non solo contro la religione ma anche contro la vita. In Occidente prevalgono pratiche che in nome della libertà attuano un arbitrio indiscriminato che è contro la vita. Consideriamo il caso della “ideologia” gender, la folle persuasione che ai semplici desideri su di sé corrisponda una reale identità. Per fingere vero questo, a chi desidera essere del sesso opposto si fanno cruente operazioni chirurgiche con asportazioni, inserimento di finti organi, immissione di ormoni estranei… E gli Stati occidentali si sono fatti in tantissimi colonizzare da questa “idea” e sborsano soldi per essa, noncuranti che essa è strumento per impedire la procreazione ad alcuni individui e per dare tormenti. Per chi esente da questo misfatto, la ufficialità politica occidentale è peggio di una organizzazione criminale, perché pazzia e stupidaggine sono in tal caso oltre la stessa misura consentita da un semplice crimine. Consideriamo l’esempio delle “famiglie omosessuali” e lasciamo l’espressione raccontare da sola tutta l’assurdità e violenza cui essa rimanda… Perché i russi avrebbero dovuto abbandonare le popolazioni russe del Donbass ad aberrazioni così? Il Patriarca e molti altri cristiani hanno ritenuto preferibile morire a causa delle armi anziché consegnare l’intero mondo alla violenza di incubi travestiti da sogni e resi reali dal disamore per la vita.
Mauro Pastore
Propaganda russa: abbiamo invaso l’Ucraina per salvare le popolazioni del Donbass dal massacro
Sempre Propaganda russa: preferiamo morire e uccidere piuttosto che esporci e far esporre al matrimonio gay e alle transizioni di genere
Dire “propaganda russa” non equivale a dire menzogna. Bisogna farla finita con l’odio contro l’esistenza dei russi, con l’attribuire loro torto solo perché russi.
Mauro Pastore
Le sue sono anche in questo caso considerazioni fuorvianti. Non era per nulla quello che intendeva dire chi ha scritto il messaggio a cui lei risponde. Questo vittimismo filorusso è fuori luogo.
Non sono io che sono stato ambiguo. Quanto al presunto vittimismo: sono decenni che in Occidente troppi confondono la volontà dei russi con la volontà di Stalin.
Mauro Pastore
In Occidente la Chiesa Russa e infinite istituzioni culturali russe continuano ad esistere.
La Chiesa Russa ha persino una Chiesa a pochi passi dalla Torre Eiffel.
Grande è il nostro odio.
In Ucraina si sta tentando con la violenza di porre fine alla chiesa ortodossa russa.
Mauro Pastore
Nei territori occupati dai russi tutte le confessioni religiose eccetto la COR sono perseguitate dal 2014.
Nessuno ha badato al loro grido di dolore
Non risulta vero che i russi non rispettino la libertà religiosa. Nei territori occupati la chiesa ucraina non russa è stata sorpresa in attività estranee agli scopi di una chiesa, cioè a svolgere attività politica diretta, contro lo Stato russo. Da qui i provvedimenti da parte di quest’ultimo. È vero invece che in Ucraina c’è una persecuzione contro l’ortodossia russa. Bisogna capire i fatti se si vuole giudicare. Non avete mai visto le immagini dei soldati ucraini che vessavano i monaci di un convento e questi che facevano resistenza non violenta? Con internet tante notizie trapelano e la propaganda dei principali organi di informazione occidentali non è riuscita del tutto, ma sono in tantissimi che si accontentano di opinioni sbagliate trattandole per resoconti. Ciò è indegno di vere democrazie.
Mauro Pastore
L’attività ‘politica’ per cui le chiese vengono represse nei territori occupati dai russi è… voler continuare a dar parte dell’Ucraina! Cosa veramente illegale e disdicevole, visto che molte di queste confessioni hanno l’aggettivo ‘ucraino’ nel nome e usano l’ucraino nelle loro attività
E mentre nei territori occupati dai russi queste vengono sciolte, i loro beni confiscati, il loro clero imprigionato, i loro fedeli arrestati etc la Chiesa Ortodossa Ucraina legata a Mosca continua ad esistere e ad agire pubblicamente, come si può vedere anche dal loro sito internet
Non c’è proprio paragone
Sta di fatto che il compito di disegnare confini non è quello delle chiese ed è per questo che nei territori presenziati dai russi non hanno potuto accettare la chiesa ucraina non russa, perché si è messa in attività improprie per una chiesa. Oltretutto io penso che i referendum russi non erano delle farse. Invece nei territori senza la presenza dell’esercito russo la chiesa ortodossa russa avendo deciso di essere anche specificamente ucraina e senza essersi intromessa in affari di Stato è ciononostante gravemente impedita… Il regime di Zelensky in realtà non accetta la doppia appartenenza russa-ucraina dopo secoli di storia e di comunanza che certo i delitti di Stalin non hanno potuto cancellare. Il regime di Putin è insensibile ma il torto è da parte dello Stato ucraino e di quelli che lo sostengono. Per risolvere il conflitto l’unica strada è smetterla con la russofobia. I veri e propri assassini sono stati e restano quelli che non vogliono l’esistenza russa.
Mauro Pastore
1) Come fa a dire che i referendum di annessione non sono stati una farsa? organizzati non dai governanti eletti di quelle regioni, ma da organi installati dai russi; i russi avevano detto mesi prima che non avrebbero restituito quei territori all’Ucraina; si sono svolti quattro giorni dopo l’indizione; non c’è stato nessun dibattito sui quesiti e ai filoucraini non è stata data possibilità di parola; una parte consistente della popolazione è dovuta scappare davanti all’invasore.
insomma, sono stati una recita.
2) Non è stata sciolta solo la Chiesa Ortodossa Ucraina, ma anche quella greco-cattolica. e questo perché, come dichiarato più volte dagli ortodossi russi, loro non accettano altre chiese di riti orientali in quello che considerano il LORO territorio canonico, e infatti anni fa protestarono quando i greco-cattolici crearono delle giurisdizioni nell’Ucraina orientale. Poi molte di queste Chiese , e specialmente quella greco-cattolica, hanno sofferto molto nel passato per opera dei russi, e quindi è ovvio che non vogliono stare sotto Mosca. ma i cremliniti non amano il dissenso. Poi gli ortodossi russi creano giurisdizioni in continuazione in altre zone, fregandosene dei principi sui cui non transigono nel loro territorio.
3) La ‘russofobia’ sarebbe dare un giudizio su quello che sta facendo la Russia, ovvero aver trasformato un conflitto che nel 2021 aveva fatto 25 vittime civili (e da molto tempo era sotto le 30 vittime annue) in una guerra che ha massacrato decine di migliaia di civili ucraini e raso al suolo intere città. e questo dopo aver ripetuto fino al penultimo momento che non avrebbero invaso l’Ucraina e i ‘piani d’invasione’ erano ‘propaganda americana’; salvo poi cambiare narrativa completamente, credendoci fessi.
4) La Chiesa Ortodossa Ucraina legata a Mosca in Ucraina continua a operare, e anche l’arcivescovo maggiore greco-cattolico si è speso in loro difesa. Mentre nei territori occupati dai russi le altre Chiese vengono soppresse
Il referendum nei territori occupati è stato indetto per fare decidere alla popolazione se riunirsi alla Russia. Non è stata una farsa, si è adottato il metodo possibile durante una guerra. A me risulta che i russi hanno chiuso solo quelle chiese che contrastavano la nuova autorità politica e non hanno riconosciuto quelle che non la accettavano. Risulta invece che lo Stato ucraino, senza essere stato contrariato o disconosciuto dalla chiesa russa ucraina, ha cercato di dissuadere e impedire i fedeli di essa, contro il rispetto per la libertà religiosa. Zelensky non ha avuto bisogno di trovare scuse perché il suo è un regime, nazistoide e contro l’esistenza russa.
Mauro Pastore
Le ripeto: buona parte della popolazione di quelle aree é fuggita di fronte all’esercito russo, i Russi hanno messo fuori legge tutte le organizzazioni filoucraine, non hanno permesso di fare propaganda contraria all’annessione, non hanno permesso un dibattito tra favorevoli e contrari…
E non parliamo neanche del fatto che non ha senso fare un referendum del genere durante una guerra.
Comunque si, la Chiesa Ortodossa Russa , per bocca del Patriarca Cirillo, ritiene che l’Ucraina debba fare parte del mondo russo, che i suoi aderenti debbano usare il russo e non l’Ucraina, che qualsiasi ipotesi che l’Ucraina si allontani dalla Russia sia un complotto occidentale…
E continuano ad operare in Ucraina!
Se Zelensky fosse veramente un nazista avrebbe rimandato in Russia tutti i chierici della COR-PM cin cittadinanza russa, tra cui il Metropolita Onufrio. Il quale invece continua a girare il paese.
Comunque è bello dare del nazista a un paese che è fiero del suo pluralismo religioso, e non alla Russia che mette i bastoni fra le ruote a tutti quelli che non sono graditi alla COR!
Mentre il povero Cirillo si sente minacciato dal terribile gender, concetto nato all’interno della chiesa cattolica per mistificare tutto ciò che è a favore degli omosessuali, noi occidentali ci sentiamo minacciato dai missili di Putin e dai suoi lacchè clericali e non. Veda lei se preferisce il gender o un missile in testa con la benedizione di Cirillo.
E tra l’altro W la psicologia, con buona pace del guerrafondaio Cirillo.
Mi consenta di farvi notare che c’è una differenza tra non disapprovare una guerra e farla. Se avessero litigato le sole chiese, non sarebbe accaduto nessun conflitto armato. Inoltre bisogna capire i fatti realmente accaduti. Lo Stato ucraino attuale proviene da un colpo di Stato di estrema destra che cancellò il risultato elettorale a favore dei filorussi. Politici ucraini avevano minacciato l’esistenza della Russia invocando gli ordigni atomici degli Usa. Negli ultimi anni le popolazioni russe dell’Ucraina sono state diffidate e dissuase dall’esistere ancora. Zelensky e i suoi sono davvero dei criminali. La propaganda diffusa in Occidente è stata disonesta anche col reale pensiero del Patriarca russo, che non ha encomiato la guerra, ha solo dichiarato dove secondo lui stia il vero torto… E tra i torti c’è pure la distruzione della famiglia, il mancato rispetto per il corpo, praticati in Occidente in nome della libertà.
Mauro Pastore
1) Yanukovich è stato deposto dal Parlamento dopo che avevo sparato sulla folla ed era scappato, con anche i voti di molti esponenti del Partito delle Regioni.
2) https://www.corriere.it/esteri/22_aprile_30/tv-russa-bomba-atomica-londra-parigi-berlino-908382e4-c86e-11ec-85c4-7c8d22958d02.shtml
3) fino al 2022 in Ucraina potevano operare vari partiti filorussi, tra cui il Blocco di Opposizione. Nel Donbass occupato e in Crimea no, persino i greco-cattolici non potevano definirsi “ucraini”.
E mi fermo qua.
Una cosa sono i presunti crimini di Yanukovich, altra cosa è il colpo di Stato che fu fatto contro la volontà degli elettori. Riguardo al link, preciso che io sono del tutto contro l’uso di armi atomiche, inoltre mi preme far notare che fu Hitler il primo ad avviare la costruzione di ordigni atomici ma poi furono gli americani ad usarle e a instaurare l’equilibrio del terrore nel mondo, e se si fosse rimasti col monopolio americano sarebbe stato un disastro. Nell’attuale Russia purtroppo sopravvive l’eredità sovietica ma non fu volontà dei russi l’arsenale atomico ed è la politica aggressiva degli Usa la principale responsabile del mantenimento della minaccia atomica nel mondo. Io non penso che il Patriarca russo abbia pregato per le armi atomiche, semmai ha pregato perché non vengano mai usate.
Mauro Pastore
Io so solamente che se gli ucraini vogliono essere liberi dalla Russia hanno il diritto di autodeterminarsi. E noi europei abbiamo il diritto di non rafforzare questa Russia ormai troppo aggressiva per essere un vicino credibile.
Ripeto, il popolo ucraino aveva deciso a favore della Russia e un colpo di Stato annullò la sua decisione.
Mauro Pastore
Qualunque cosa non giustifica assolutamente i 600.000 mila morti che Putin ha fatto con la benedizione del suo patriarca. Cirillo fa vergognare i cristiani di tutto il mondo e dovrà rendere conto insieme a quel macellaio di Putin dei morti che hanno causato materialmente e ideologicamente in nome della grande russia.
La benedizione del patriarca non ha il senso che in Occidente si è tentato di attribuire. Essa non è una celebrazione né un encomio della guerra, neppure un invito a fare la guerra anziché la pace. Quando i preti ortodossi benedicono i soldati non accolgono la violenza della guerra, al contrario pregano che possa non accadere. Se il Patriarca ha delle idee particolari sulla guerra di Putin, queste non fanno parte del suo mestiere. Il mondo ortodosso va considerato nella sua diversità da quello cattolico e da quello protestante. Il clero ortodosso non si occupa della storia e della politica come lo fa il Vaticano o un pastore riformato.
Mauro Pastore