Sono stati formulati i capi di accusa contro quattro preti, due seminaristi e il cameraman che erano stati arrestati dalla polizia nicaraguense insieme a mons. Alvarez, nell’agosto scorso, all’interno della curia della diocesi di Matagalpa: cospirazione contro l’integrità nazionale del Nicaragua e propagazione di notizie false a riguardo dello stato e della società. Le accuse, presentate dal procuratore il 21 settembre, sono state rese note solo nelle ultime ore.
Il processo dovrebbe aprirsi oggi, venerdì 7 ottobre, nella capitale del paese. Tra gli imputati, il rettore dell’Università Giovanni Paolo II Ramiro R. Tijerino.
La polizia nazionale, con a capo F. Diaz suocero del presidente Ortega, accusa il vescovo Alvarez e i suoi collaboratori di aver tentato di organizzare bande armate al fine di destabilizzare il paese e attaccare le autorità istituzionali. Senza però che siano stati ancora formulati formalmente capi di accusa contro il vescovo di Matagalpa, che si troverebbe ancora agli arresti domiciliari a Managua.
Il presidente Ortega ha recentemente attaccato violentemente la Chiesa cattolica e papa Francesco, accusandolo di voler usare i vescovi in Nicaragua per mettere mano a un colpo di stato. Definendo, poi, i vescovi del paese come dei terroristi e golpisti.
Continuano, da parte della polizia, attività persecutorie nei confronti delle celebrazioni religiose tenute nelle parrocchie del paese, impedendo lo svolgimento di processioni e di ricevere l’eucaristia nel corso della messa.