Per l’unità e il futuro dell’Ucraina

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Il primate della Chiesa ortodossa ucraina non autocefala, il metropolita Onufrio di Kiev, ha pubblicato un discorso in occasione della Festa nazionale ucraina del 28 luglio 2023, contenente un forte appello a tutti i cittadini a difendere il Paese e a costruire insieme l’unità e il futuro dell’Ucraina. A tale scopo, scrive il metropolita, «è evidente che le narrazioni create ad arte sulla “Chiesa nemica”, sui “sacerdoti di Mosca”, sui “moscoviti” e altre etichette che vengono attribuite a noi e alla nostra Chiesa danneggiano la coesione del nostro popolo, indeboliscono il nostro Stato e aiutano il nemico». Riprendiamo il suo discorso dal sito ufficiale della Chiesa ortodossa ucraina non autocefala in una nostra traduzione dall’inglese.

onufrio di kiev

Cari fratelli e sorelle! Onorevoli ucraini! Cari compatrioti!

Mi congratulo con tutti voi nel giorno della Festa nazionale ucraina!

Questa festa, istituita due anni fa, assume oggi un significato speciale per il nostro Paese. Oggi, il nostro popolo sta lottando per preservare il nostro Stato, per la sua indipendenza e integrità territoriale, che è stata violata a causa della perfida invasione delle truppe russe.

Ogni cristiano non è solo un cittadino del cielo − del Regno dei Cieli, dove è chiamato dal Signore −, ma anche un cittadino della sua Patria terrena, nel nostro caso l’Ucraina. La protezione della Patria è il sacro dovere di ogni cittadino, e quindi di ogni fedele della Chiesa ortodossa ucraina.

Fin dal primo giorno dell’invasione russa, la nostra Chiesa ha esortato tutti alla difesa dello Stato e si è schierata al suo fianco, confutando così le ripetute accuse e le calunnie che per molti anni sono state rivolte contro di noi dai mass media. Oggi, i nostri fedeli combattono al fronte, aiutano nell’entroterra, raccolgono aiuti per le Forze Armate dell’Ucraina. Come Chiesa, come comunità di cittadini credenti, siamo parte del nostro Stato. Forse non parliamo molto e non facciamo frequenti e altisonanti dichiarazioni, come qualcuno vorrebbe, ma con il nostro lavoro quotidiano per il bene del Paese testimoniamo di essere con l’Ucraina, di essere per l’Ucraina, perché noi siamo Ucraina, perché i credenti della nostra Chiesa sono parte integrante di essa. Il nostro futuro terreno è legato all’Ucraina.

L’attuale festa dello Stato ucraino è associata alla memoria dell’eccezionale costruttore dello Stato − il santo e grande principe Vladimir “uguale agli apostoli” −, che ha illuminato il nostro popolo con la luce della fede di Cristo. Un merito eccezionale del Santo Principe fu l’unificazione delle tribù slave che vivevano sotto il suo regno nel territorio dell’attuale Ucraina nell’unico e forte Stato dell’antica Rus’. Pertanto, soprattutto oggi, vi esorto a fare tutto il possibile per rafforzare l’unità del nostro Stato, così come ad evitare tutto quanto distrugge la nostra unità.

Nelle prime settimane di guerra abbiamo assistito a un’unificazione interna e al consolidamento della nostra società − era il periodo in cui le truppe nemiche sostavano nei dintorni di Kiev. Ma dopo la sconfitta del nemico, i processi di disgregazione in seno alla nostra società sono ripresi. È evidente che le narrazioni create ad arte sulla «Chiesa nemica», sui «sacerdoti di Mosca», sui «moscoviti» e altre etichette che vengono attribuite a noi e alla nostra Chiesa danneggiano la coesione del nostro popolo, indeboliscono il nostro Stato e aiutano il nemico.

Sia la Chiesa ortodossa ucraina, che è Chiesa storica e tradizionale del popolo ucraino, sia il nostro Stato, che è l’erede dello Stato dell’antica Rus’ del Principe Volodymyr, si trovano oggi in una situazione difficile. Alcune delle nostre diocesi e dei nostri fedeli vivono attualmente nel territorio occupato. Spesso non abbiamo più alcun rapporto con loro; non possiamo aiutarli se non pregando per loro. Eppure, si tratta delle nostre diocesi, della nostra gente, preghiamo per loro, li consideriamo nostri fratelli e sorelle e attendiamo il loro ricongiungimento con noi in un’Ucraina unita e indipendente.

Credo che oggi, come ai tempi del santo principe Vladimir, noi tutti dovremmo comprendere l’importanza dell’unità. Non dovremmo creare artificiosamente dei nemici in seno al nostro popolo; tutti coloro che hanno a cuore il nostro Paese dovrebbero essere coinvolti non solo nella protezione ma anche nella costruzione del futuro del Paese. Dovremmo creare un’atmosfera capace di coinvolgere tutti i cittadini nella costruzione del futuro, anziché escludere o respingere alcune parti della popolazione ai margini della società; dovremmo mantenere il dialogo interno al Paese, portandolo avanti nel rispetto delle differenze dei nostri vicini. Dovremmo costruire e creare il futuro del nostro Paese insieme!

Credo che con l’aiuto di Dio vinceremo questa guerra e ricostruiremo la nostra Ucraina. Sono convinto che per riuscire in questa impresa dobbiamo essere forti e uniti, trattare i nostri vicini con amore e rispetto.

Che la benedizione di Dio sia con tutti noi!

Dio, Grande e Unico, salvi l’Ucraina per noi!

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