Discorso del presidente del Parlamento Europeo David Sassoli tenuto nel corso della consegna del Premio Sakharov 2019 per la libertà di pensiero a Ilham Tohti. Ilham Tohti è un docente universitario e attivista che lotta per il riconoscimento dei diritti degli Uiguri (cf. SettimanaNews), minoranza musulmana in Cina, incarcerato dal 2014 per accuse di separatismo. Il premio è stato ricevuto dalla figlia, Jewher Ilham, che ha ricordato come «oggi in Cina non vi sia libertà per gli Uiguri. Non a scuola, non in pubblico, e nemmeno nelle case private. Mio padre, come molti Uiguri, è stato etichettato come un violento estremista, segnato da una malattia da cui deve essere curato e con un cervello da lavare. È con questo falso pretesto che il governo ha messo un milione di persone (forse anche più) in “campi di concentramento”, dove gli Uiguri sono costretti a rinunciare alla loro religione, lingua e cultura; dove le persone vengono torturate (alcune fino alla morte)».
Signore e signori, cari colleghi,
oggi assegniamo il premio Sacharov per la libertà di pensiero al professore Ilham Tohti, che non può essere qui con noi essendo detenuto in carcere dal 2014. La sua lotta, per la quale sta pagando un caro prezzo, ci rende umili e al tempo stesso è per noi fonte di ispirazione. Esprimo il mio sincero ringraziamento a sua figlia, la signora Jewher Ilham, che ha avuto il coraggio di venire qui tra noi in sua rappresentanza.
È qui, nel cuore stesso della democrazia europea, che possiamo sentire, ma soprattutto ascoltare, la voce di coloro i quali non possono essere sentiti nei loro paesi. Attraverso il conferimento del premio Sacharov, questo Parlamento deve farsi portavoce della libertà di pensiero e di parola, una libertà estremamente preziosa.
La scelta fatta dal Parlamento europeo quest’anno mi rende particolarmente fiero e sono profondamente onorato di poter conferire questo premio al professore Ilham. La sua lotta mette in luce i valori del dialogo, della comprensione reciproca, della moderazione, della riconciliazione e della diversità culturale. Sono quegli stessi valori che stanno alla base del progetto europeo e di questo Parlamento. L’ultimo sondaggio Eurobarometro ci ricorda che questi sono anche i valori che stanno a cuore ai nostri cittadini.
Ilham Tohti è professore di economia, ma è anche una voce che invita alla moderazione e alla riconciliazione. Si è impegnato per la difesa dei diritti della minoranza uigura in Cina, con la speranza di migliorare le loro condizioni di vita. Gli uiguri sono costantemente vittime di persecuzioni di ogni tipo: fisiche, culturali, religiose, economiche e politiche. Dall’aprile 2017, oltre un milione di uiguri innocenti sono detenuti arbitrariamente in una rete di campi di prigionia, in cui sono costretti a rinunciare alla loro identità etnica e alle loro convinzioni religiose.
Tuttavia, questo popolo è un grande popolo, con un’identità profonda, e con una storia ultramillenaria nel corso della quale ha potuto sviluppare una cultura che merita di essere preservata.
Ilham Tohti, attraverso le sue attività di militante, è riuscito a dare una voce a questo popolo. Sebbene sia detenuto in carcere, la sua voce risuona oggi assieme a quella di sua figlia e di molti altri uiguri.
Da oltre vent’anni lavora instancabilmente per promuovere il dialogo e la comprensione reciproca tra gli uiguri e gli altri popoli cinesi. Ciononostante, è stato condannato all’ergastolo con l’accusa di “separatismo”.
Il Parlamento europeo chiede la sua liberazione immediata e incondizionata.
La sua lotta e tutte le sofferenze che ha subito ci ricordano che dobbiamo lottare per la libertà di pensiero. È un diritto fondamentale che a volte si conquista al prezzo di vite umane.
Vorrei altresì ricordare la sorte dei vincitori delle scorse edizioni del premio, che sono attualmente in carcere e sono perseguitati per aver difeso i diritti umani e le libertà fondamentali, e talvolta persino per il semplice fatto di aver vinto il premio: Nasrin Sotoudeh (Iran), Raif Badawi (Arabia Saudita), le “Damas de Blanco” (Cuba), vari membri dell’opposizione democratica in Venezuela e Asmaa Mahfouz (Egitto). Pertanto, questo Parlamento esorta l’Alto rappresentante ad adottare tutte le misure necessarie, nei suoi contatti con i paesi interessati, per ottenere la liberazione e la cessazione della persecuzione dei vincitori del premio Sacharov. Tale richiesta è estesa anche agli Stati membri dell’UE, nel quadro delle loro relazioni bilaterali con tali paesi, al fine di parlare con una sola voce nel trasmettere i valori comuni dell’UE e difendere i diritti umani e le libertà.
Oggi dovrebbe essere un giorno di festa per celebrare la libertà di pensiero, e invece è un giorno triste. Ancora una volta questa sedia è vuota, perché nel mondo in cui viviamo essere liberi di pensare non significa sempre essere realmente liberi.
Nell’attesa della liberazione di Ilham Tothi, rivolgiamo il nostro pensiero a lui, ai suoi familiari e a tutti coloro i quali sono purtroppo in carcere con lui. Sua figlia, Jewher Ilham, ci concede l’onore di essere qui in sua rappresentanza.
L’intervento del presidente Sassoli è ripreso dal sito del Parlamento Europeo, il cappello è redazionale.