Gruppi terroristici di ispirazione jihadista insidiano l’area nord del Mozambico. I vescovi dimostrano preoccupazione e vicinanza.
Maputo, 15 giugno 2020
Carissimi fratelli e sorelle di Capo Delgado,
“La pace sia con voi”. Con queste parole Gesù, mostrando le sue ferite, saluta i suoi discepoli nascosti all’interno di una casa, con le porte chiuse per paura che anche a loro capitasse di essere presi e uccisi come era successo al loro Maestro.
Sono parole che testimoniano la forza della vita, del perdono e del bene.
Sono parole che ci confortano in questo momento in cui i nostri cuori sono pieni di tristezza sapendo di tante atrocità che si stanno compiendo nella vostra provincia, vedere voi e i vostri bambini fuggire nella foresta e cercare rifugio lontano da casa, senza cibo, senza nessun mezzo di sussistenza, con un solo vestito addosso e col cuore angosciato.
Noi domandiamo, perché tanta sofferenza? Non troviamo risposta, oltre a riconoscere che la causa di tanta sofferenza ha radici profonde nel tempo in cui il popolo è stato dimenticato.
Mentre le istituzioni sembrano non essere all’altezza di compiere il dovere di alleviare tanta sofferenza, ci riempie di meraviglia e di stima il grande sforzo e la capacità di accoglienza che le famiglie e i comuni cittadini sanno offrire, sia quelli che vivono nelle zone non colpite dalla guerra all’interno della stessa provincia, sia quelli delle province vicine.
Case che accolgono fino a 20-30 persone, e con loro condividono il poco cibo che hanno, il tetto e le terrazze, che neppure riescono a proteggere tutte le persone, diventano un esempio chiaro della grandezza di cuore delle persone che vi accolgono.
Questa accoglienza generosa da parte della popolazione, che a volte non ha risorse sufficienti per sé stessa, ci insegna cosa significa amore e solidarietà, richiama l’attenzione e ci stimola a partecipare a questo dovere di aiutare chi come voi si trova in così grave bisogno.
Per questo, con queste brevi parole vogliamo farvi giungere l’affetto e la solidarietà di tutto il paese, di ogni provincia e delle famiglie di questo nostro Mozambico, e particolarmente delle comunità cristiane, che per voi domandano a Dio il dono della pace, ma che si vogliono anche coinvolgere in un aiuto concreto.
Cercheremo di sollecitare appoggi anche fuori del paese e daremo indicazioni affinché le contribuzioni siano canalizzate attraverso la Caritas, istituzione della Chiesa cattolica che è espressione della carità dei fedeli e coordina le azioni più ampie che coinvolgono più comunità locali.
In questa occasione vogliamo approfittare dell’occasione di salutare il vescovo della Chiesa cattolica che è in Capo Delgado, Dom Luiz Fernando Lisboa. Lui che, in mezzo ai tristi avvenimenti che vi colpiscono già da molto tempo, è stata la voce del pastore che mette in guardia sulla presenza di lupi che attentano alla vita del gregge, e che con le sue parole e i suoi interventi è stato di grande aiuto per far prendere coscienza della gravità della situazione e della grande sofferenza a cui siete sottoposti, e che adesso è un grande promotore nel sollecitare una risposta urgente a questa tragedia.
Come fratelli nell’episcopato, noi vescovi cattolici continueremo ad appoggiare i suoi appelli per alleviare questa grande sofferenza offrendo cibo e alloggio, ma anche intervenendo sulle cause, non solo perché sia ristabilito l’ordine, ma anche e soprattutto con progetti di sviluppo, investendo sul posto le risorse della provincia, con infrastrutture, il lavoro e l’offerta di servizi essenziali quali la salute e l’educazione.
Che Dio misericordioso tocchi il cuore di coloro che sono diventati causa del male e susciti in loro il rispetto per il Nome di Dio e per la dignità delle persone e dia a tutti voi che vi trovate nella sofferenza conforto e coraggio.
Maria, Madre del nostro Salvatore, con il suo cuore di madre, protegga le nostre famiglie e i nostri figli, e ci aiuti a trovare il cammino della riconciliazione.