Verso le europee: i cattolici e l’ambiente

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togliani-ambiente

In occasione della Settimana Laudato Si’, il 20 maggio 2024 si è tenuta online la conferenza stampa dal titolo “I cattolici europei si preoccupano dell’ecologia?” – il cui video è visibile qui. L’evento è stato promosso da ELSiA, l’Alleanza Europea delle organizzazioni cattoliche che promuovono il messaggio dell’enciclica Laudato Si’, tra cui Caritas EU, Gesuiti (JESC), Salesiani (don Bosco International), Movimento Laudato Si’, Giustizia e Pace (presente in tutte le conferenze episcopali) e COMECE (Conferenza dei vescovi europei).

In questa occasione si sono incontrati – per la prima volta – diversi Vescovi europei, un rappresentante del Vaticano, sette università e rappresentanti ecologici delle diocesi dei Paesi europei, mettendo in evidenza quanto i cattolici siano impegnati in tutta Europa in campo ecologico.

Fulcro dell’incontro è stata l’indagine europea “Vivere Laudato Si’” (ELSiA Living Laudato Sì Survey), unica nel suo genere, condotta da ELSiA a fine 2023 in collaborazione con sette università cattoliche, che ha coinvolto 20 conferenze episcopali e oltre 280 progetti (qui). L’indagine mira a fornire un quadro chiaro delle iniziative Laudato Si’ in tutta Europa.

Nella conferenza stampa sono stati condivisi, in modo molto sintetico, i risultati e le conclusioni principali dell’indagine e si sono evidenziate alcune delle pratiche e dei progetti più stimolanti individuati dal sondaggio. Nella parte finale sono state date brevi risposte ad alcune delle domande poste in chat dai partecipanti.

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Ha presentato i relatori Claire Riobé, giornalista francese freelance, impegnata per la giustizia sociale e per l’ecologia, attiva in Générations Laudato Si’, programma settimanale TV nato allo scopo di fornire chiavi bibliche e spirituali per azioni volte a salvaguardare la Terra in quanto nostra casa comune.  Mons. Mariano Crociata, presidente di COMECE e vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, ha sottolineato l’impatto positivo della Laudato Si’ nella promozione della ecologia integrale in molte organizzazioni. Molte persone si battono contro l’inquinamento, per far ritornare vivibile il nostro ecosistema, per noi e per le generazioni future, per la condivisione dei beni con tutte le creature. È un impegno che coinvolge l’educazione e lo sviluppo e che porta ad agire a livello sociale.

Laura Morosini, direttrice del Movimento Laudato Si’ – Europa e consulente di AVEC (Accompagnement Vers Éco-responsabilité Crétienne), ha fatto presente che bisogna fare molto di più per tutelare la biodiversità. L’indagine di ELSiA ha messo in evidenza i seguenti aspetti.

  • La Laudato Si’ ha dato luogo a significativi cambiamenti nel 36% delle organizzazioni cattoliche, mentre il 95% sono state comunque influenzate dalla sua lettura.
  • L’enciclica ha favorito i processi di sinodalità: nel 60% dei casi si è registrato un approccio partecipativo.
  • Una forte maggioranza collabora sia con gruppi religiosi (82%) che non religiosi (81%) sulle questioni ecologiche.
  • La Laudato Si’ produce un coinvolgimento della base e dei volontari in un processo che parte dal basso contro l’uso dei combustibili fossili.
  • Notevole interesse suscita la celebrazione del Tempo del Creato (dal 1° settembre al 4 ottobre di ogni anno) che coinvolge i singoli e le comunità in varie iniziative di tutela dell’ambiente.
  • Nel 38% dei casi si riscontrano difficoltà per le risorse limitate disponibili.
  • L’ecologia integrale costituisce un obiettivo consolidato, che rimane nel tempo: quasi la metà di queste organizzazioni prevede di mantenere il proprio impegno o di aumentare la propria attenzione per l’“ecologia integrale”. Come ribadito dal Papa nella Laudate Deum, è necessario che le azioni dal basso siano affiancate e sostenute dai decisori politici.

La dott.ssa Silvia Riva, psicologa e docente della St Mary’s University di Londra, ha fatto presente che l’indagine ha messo in evidenza l’importanza di usare strategie collaborative e di condivisione tra varie organizzazioni: Movimento Laudato Si’, Caritas Europea, don Bosco International, ecc. Dalle risposte date emerge un senso di speranza ecologica e di resilienza sociale, sostenute dall’opera di molti volontari e dal generale interesse ad apprendere e a mettere in atto sforzi per tutelare l’ambiente. Dall’indagine si evidenziano le azioni fatte in ogni singolo Paese, il loro impatto sociale e la loro replicabilità.

Nella seconda parte dell’incontro, mons. Martin Hayes, del Gruppo di lavoro Laudato Si’ della Conferenza episcopale irlandese, ha messo in evidenza la necessità di reagire di fronte alla perdita di molte specie e alla riduzione della biodiversità. Dobbiamo collaborare per agire in modo diverso con la Natura, prendendo spunto dagli accordi raggiunti nel 2022 alla COP15 di Montreal sulla Biodiversità (qui), al fine di proteggere terre e oceani. Al riguardo è interessante la recente azione, proposta dalla Conferenza Episcopale Irlandese, che ha l’obiettivo di restituire alla Natura, entro il 2030, il 30% delle terre della Chiesa, servendosi di buone pratiche di cura ambientale da incentivare nelle parrocchie: giardinaggio nell’ottica della biodiversità, piani per favorire l’impollinazione e altro (qui).

Molte indicazioni sono contenute nel libro “The Parish as Oasis” scritto da Kevin Hargaden and Ciara Murphy del Jesuit Centre for Faith and Justice dell’Irlanda. Hayes ha fatto presenti le parole di papa Francesco al n.140 della Laudato Si’: «le diverse creature si relazionano, formando quelle unità più grandi che oggi chiamiamo “eco-sistemi”. Non li prendiamo in considerazione solo per determinare quale sia il loro uso ragionevole, ma perché possiedono un valore intrinseco indipendente da tale uso. Come ogni organismo è buono e mirabile in sé stesso per il fatto di essere una creatura di Dio, lo stesso accade con l’insieme armonico di organismi in uno spazio determinato, che funziona come un sistema. Anche se non ne abbiamo coscienza, dipendiamo da tale insieme per la nostra stessa esistenza».

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Mons. Éric de Moulins-Beaufort, arcivescovo di Reims e presidente della Conferenza episcopale francese, ha presentato l’attività di Église Verte (qui) che si rivolge alle comunità cristiane che vogliono impegnarsi per la cura del creato: parrocchie, chiese locali e anche opere, movimenti, monasteri, associazioni, congregazioni apostoliche, insediamenti cristiani, famiglie e giovani. Tutto ciò è in linea con la Laudato Si’, grande dono del Papa per renderci più consapevoli di fronte al creato, frutto della generosità di Dio.

Suor Augustyna Binda, superiora provinciale per la Polonia delle Suore Scolastiche di Notre Dame, ha trovato, nel corso per animatori Laudato Si’, forti motivazioni per rafforzare la consapevolezza che siamo in relazione con tutto ciò che esiste. L’impegno personale e comunitario per salvaguardare il creato si accompagna con la preghiera per le popolazioni più colpite dai disastri ambientali, nella consapevolezza che la povertà nasce dalle ingiustizie e dallo sfruttamento sconsiderato dell’ecosistema.

Mons. Anthony Onyemuche Ekpo, sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha sottolineato l’importanza della Laudato Si’ e della Laudate Deum per aver ispirato l’attività educativa, economica e sociale e per conservare tuttora rilevanza in questi ambiti; per favorire l’incontro sinodale tra individui e associazioni. Quindi occorre continuare in questa direzione: cogliere l’insegnamento della Laudato Si’ significa riconoscere di essere creature di Dio.

L’ultima parte dell’incontro è stata dedicata a rispondere ad alcune tra le tante domande apparse in chat.

  • La Laudato Si’ deve stimolare varie organizzazioni a lavorare insieme per puntare a ridurre, fino ad azzerarle, le emissioni di gas climalteranti entro il 2050. Per questo obiettivo è necessario lavorare con le istituzioni e con i governi dei vari Paesi.
  • Il Movimento Laudato Si’ e altre associazioni come Église Verte fanno leva soprattutto sui volontari. Ma non basta, perché è difficile agire senza una struttura che permetta di avere risorse e finanziamenti adeguati, come per l’installazione di pannelli fotovoltaici, per lo sviluppo della mobilità elettrica, per il corretto trattamento dei rifiuti organici.
  • La Chiesa deve sostenere, attraverso il dialogo, i principi della Laudato Si’; bisogna coinvolgere anche le conferenze episcopali, fornendo materiali opportuni per un corretto approccio ambientale.

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Spostando l’attenzione verso le prossime elezioni europee, dobbiamo riconoscere che, nonostante l’impegno di tutte queste organizzazioni che si rifanno alla Laudato Si’ e di tanti altri gruppi o singoli che si battono per il rispetto della natura, il dibattito su clima e ambiente sembra essere il grande assente nella campagna elettorale italiana.

Da uno studio dell’Osservatorio di Pavia per conto di Greenpeace richiamato da Daniela Fassini su Avvenire del 22 maggio, «solo nell’8% delle dichiarazioni dei principali leader politici italiani, infatti, si fa almeno un accenno alla crisi climatica […]. Ancor peggio se si prendono in considerazione le dichiarazioni realmente dedicate al riscaldamento del pianeta: queste ultime, infatti, sono appena il 4% e includono anche le dichiarazioni contrarie alle azioni per il clima».

Dal sito di Greenpeace si legge: «Questa mattina (23 maggio) un gruppo di attivisti di Greenpeace Italia ha contestato il vicepresidente del Consiglio, nonché Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, impegnato in un dibattito al Festival dell’Economia di Trento, per denunciare l’inazione del governo nel contrasto alla crisi climatica. Gli attivisti hanno disturbato l’intervento di Salvini, mostrando il messaggio “Il clima cambia, la politica no” e indossando t-shirt con la scritta “Parole, parole, parole”, per rimarcare l’assenza di iniziative concrete da parte del governo contro gli impatti sempre più gravi dell’emergenza climatica.

Il ministro Salvini, nella sua campagna elettorale, si erge a paladino contro le politiche green europee, ma così facendo non fa altro che rallentare la transizione energetica di cui abbiamo disperatamente bisogno, condannando l’Italia a fronteggiare eventi climatici sempre più estremi e distruttivi. Le devastanti alluvioni in Lombardia e Veneto e la siccità che attanaglia diverse aree del sud del Paese sono l’ennesima tragica testimonianza che la crisi climatica è già oggi la più grave minaccia per la nostra sicurezza. Eppure il governo continua a inseguire false soluzioni come il gas fossile, che aggrava il riscaldamento del pianeta, invece di adottare misure decisive e risolutive» (qui).

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2 Commenti

  1. Mauro Mazzoldi 2 giugno 2024
    • anima errante 2 giugno 2024

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