Rosari e manipolazioni

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Mons. Tadeusz Pieronek, ex segretario della Conferenza episcopale polacca

Mons. Tadeusz Pieronek, ex segretario della Conferenza episcopale polacca, apprezza l’iniziativa della preghiera per la pace ai confini della Polonia, prendendo, al contempo, le distanze dalle manipolazioni politiche degli ambienti xenofobi. Ecco quanto ci ha scritto da Cracovia l’11 ottobre scorso.

L’idea dell’evento, che ha avuto luogo in Polonia il 7 ottobre 2017 al termine del giubileo del 100° anniversario delle apparizioni di Fatima, era partita da un gruppo di evangelizzatori laici polacchi della Fondazione Solo Dios Basta, che avevano invitato i polacchi a riunirsi lungo i confini dello stato e a recitare insieme il rosario pregando Dio, per intercessione della Madonna, per la pace in Polonia e nel mondo.

I vescovi polacchi hanno aderito a questa iniziativa intrapresa da 22 diocesi situate nelle zone di confine, le quali hanno aiutato i partecipanti a organizzarsi e li hanno affidati alla guida dei sacerdoti. Dopo la celebrazione della santa messa, coloro che avevanio aderito all’iniziativa si sono recati nei luoghi predisposti per la preghiera e poi sono tornati nelle proprie case.

Nella stampa cattolica ho letto parole di incoraggiamento a partecipare a questa iniziativa con motivazioni esclusivamente religiose. Sono convinto che quasi un milione di fedeli che hanno recitato il rosario lo abbiano fatto mossi dalla devozione e dal desiderio del cuore. Vedendo tutto ciò che accade nel mondo, hanno certamente pregato Dio che li protegga dall’islam e che l’Europa torni alle sue radici cristiane.

Questo filo della preghiera del rosario, rinforzato dal ricordo della battaglia di Lepanto contro i turchi, ha indubbiamente suscitato un’amara riflessione sul fatto che, come cristiani, preghiamo sì per la pace, ma ci siamo fatti ingannare dalle voci “nemiche” dei politici che governano in Polonia, secondo i quali ogni profugo e ogni migrante è terrorista.

Alcuni partecipanti della preghiera del rosario – forse inconsapevoli di quello che stavano facendo – hanno gridato di non far entrare i profughi in Polonia. Tale atteggiamento anticristiano è stato accolto con gratitudine dal governo in quanto confermava la giustezza della sua ostinazione a non accogliere i profughi; infatti, fino a questo momento non è stato accolto in Polonia neanche un profugo o migrante bisognoso di aiuto. Deplorevole, ma vero.

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