Il vescovo aveva manifestato il desiderio che, nell’Anno giubilare della misericordia, ci fossero alcuni detenuti a portare l’immagine della Vergine in processione. Era la prima volta in assoluto che dei detenuti erano ammessi tra i “portantini”. Un evento dal significato dirompente per la città di Bologna. “Portare la Madonna” è da sempre un “privilegio” riservato alla Confraternità dei Domenichini. La loro accoglienza è stata una sorpresa oltre ogni timore di “gelosia”.
Nelle soste più solenni sono stati posti in primo piano proprio i quattro “alieni”. Il vescovo Matteo Zuppi ha sottolineato la loro presenza, come segno della misericordia di Dio che accoglie tutti e a tutti offre l’occasione e l’invito a essere «uomini nuovi». E alla città ha chiesto di guardare a loro con occhi nuovi, gli occhi del Dio misericordioso.
Quando, al termine, ci ritroviamo prima del rientro per una cena frugale in compagnia, mi avvicino a Carlo. «Domani sarete su tutti i giornali», gli dico per sottolineare il significato dell’evento che li ha visti protagonisti. «Sentivamo gli occhi su di noi», interviene Lauro. «Ma almeno questa volta sarà per qualcosa di buono». «Di solito siete invisibili», aggiungo io, «soprattutto perché non vi si vuole vedere». Annuiscono, forse mortificati.
Fiorenzo è rimasto in silenzio. Quando l’attenzione e il discorso si spostano, mi si fa vicino e, quasi parlando all’orecchio come se si vergognasse di quanto stava per dirmi, mi confida: «Sai, padre Marcello, c’è stato oggi un momento nel quale mi sono trovato a pregare. Davvero. Sentivo dentro di me una preghiera sincera. Mentre sentivo gli occhi di tutti su di me pregavo perché la Madonna, lei mi vedesse. Mi sono ricordato quando, durante il gruppo di Vangelo, meditavamo sulla guarigione del cieco. Non mi ricordo come mai il discorso fosse caduto sulle apparizioni della Madonna. Il giorno della sua guarigione, la prima persona che il cieco ha visto è stata Gesù». Si ferma un momento in silenzio, mentre io cerco di intuire dove stia andando a parare il suo discorso. «No, non chiedo che mi appaia la Madonna. Non chiedo nemmeno di vedere Gesù. Mi basterebbe che lui vedesse me e tanti come me. Vorrei che lui guarisse per prima la sua cecità. Sarebbe il miracolo più grande». Tanti, troppi figli suoi sembrano ancora invisibili ai suoi occhi.
Mi basterebbe che lui vedesse me e tanti come me.
Anch’io spesso chiudo gli occhi per non vedere quelli che non mi vedono, perche’ non sanno come rapportarsi con una persona speciale.
Noi ultimi SPESSO siamo primi.