Caro giornalista cattolico,
io non sono nessuno, non ho nessun titolo, ma amo la Chiesa e il papa.
Ti scrivo per una cosa che non mi lascia in pace. E lo faccio perché credo che tu sia una persona seria.
Il caso – la Provvidenza? – ha voluto che io sia in contatto con un giornalista assai autorevole che per varie circostanze è vicino (ma questo io l’ho scoperto man mano) a [omissis], colui che ha lanciato il «caso Becciu».
Nell’ultimo mese abbiamo parlato molto di questa questione, convinto lui della colpevolezza del cardinale, tanto perplesso io. Fatto sta che, dopo quasi un mese di dialogo serrato su chat, questo giornalista – che però non si occupa direttamente di cose vaticane – sembra aver cambiato idea: se inizialmente riteneva che [omissis] fosse un giornalista in gamba e coraggioso, oggi mi pare che abbia cambiato idea.
E per quanto riguarda me, io sono sempre più convinto che il card. Becciu sia innocente e che qualcuno abbia ingannato il papa.
Solo che deve trattarsi di qualcuno di molto molto potente, vicino al papa, che si è servito dell’Espresso, ma evidentemente possiede strumenti per fabbricare ad arte micidiali dossier zeppi di calunnie, assolutamente falsi. Così, servendosi di un settimanale, hanno «fatto fuori» un innocente, uno degli uomini più fedeli al papa, e hanno già modificato la composizione di un ipotetico conclave.
Ieri il giornale Libero ha pubblicato dodici domande. Io mi chiedo: perché quelle dodici domande non le ha formulate la stampa cattolica? Perché questo silenzio assordante?
Davvero i cattolici lasceranno che la Chiesa venga sbranata tra testate giornalistiche avversarie tra loro, alle quali non interessa granché del bene della Chiesa?
Nel 1924-1925 il fascismo scatenò una velenosissima campagna di denigrazione – oggi si direbbe un killeraggio mediatico – contro Alcide De Gasperi e quasi nessuno ebbe il coraggio di aprire bocca per difenderlo. Uscì solo un opuscoletto intitolato La verità storica e una campagna di denigrazione (1925). Se non sbaglio l’opuscoletto venne scritto quasi tutto da De Gasperi stesso, il quale chiese però di pubblicarlo a un amico giornalista, Igino Giordani. Ovviamente non bastò a fermare la barbarie, e seguirono due decenni di fascismo.
Mi pare che siamo in una situazione assai simile. E chi tiene alta la bandiera del giornalismo cattolico? Qui o si fa la storia della Chiesa – salvando la faccia del giornalismo cattolico – o ci si piega al Male.
Credo che il card. Becciu non si metterà mai contro il papa. Ho capito di che pasta è fatto. Ma temo che ci saranno altri che lo faranno sfruttando la vicenda di cui lui è vittima.
La verità ci farà liberi! Aiutiamola a venire alla luce! La verità è buona. Perché altrimenti… «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre» e la verità verrà comunque alla luce.
Ti scrivo questi pensieri, caro giornalista cattolico, perché amo il papa e la Chiesa, e perché credo che tu sappia fare del giornalismo serio.
Un cordiale saluto,
Andrea Paganini
…che ci si debba mettere in agitazione per la “requisitoria inquirente” di Vittorio Feltri, “anima nobile” del miglior giornalismo italiano specie quando si tratta di cose ecclesiastiche (ma il caso Boffo non ha insegnato proprio nulla?? e tanti altri atteggiamenti del medesimo ineffabile Feltri?), e che si debba ritenere Francesco così ingenuo e mal informato, fa cascare tutto quel che può cascare…
Il Papa è stato mal informato.
Comunque una persona non può essere mandata al patibolo e screditata a livello planetario a causa di un inchiesta dell’ ‘Espresso’ risultata poi manipolata.
Nessuno può essere condannato se prima non é stato giudicato.
Gesù è stato giudicato colpevole e crocifisso per decisione del popolo ed era innocente.
Perché la Stampa cattolica tace? Perché la Stampa non risponde alle domande di Libero? Perché il Papa tace? chiarezza ?
E’ la Chiesa che é in pericolo . Spero che il Santo Padre chiarisca ai fedeli.
La Stampa continua a tacere dopo la scoperta degli intrighi all’interno del Vaticano.
Un grazie ad Arnaldo Casali. Nell’imperversare delle polemiche, che inevitabilmente confondono più che informare, l’unica salvezza è individuare il cuore del problema: davvero è pensabile che papa Francesco non disponga di altri elementi di valutazione e si lasci influenzare nel giro di pochi minuti da uno scoop giornalistico fornitogli in anteprima? Rientrando in noi stessi, un po’ di silenzio ci consentirebbe di collocare questa domanda nella figura complessiva di papa Francesco, ormai definita dai suoi numerosi e sapienti interventi per sanare la Chiesa, in particolare dalla ‘malattia’ del clericalismo. E magari scoprire che noi stessi siamo influenzati da pregiudizi inconsapevoli.
A questo siamo arrivati.
Ormai è soltanto una guerra per bande.
Nessuno è innocente.
Tutti sono coinvolti.
Questo pensa l’uomo della strada.
Dov’è la verità?
Dov’è la menzogna?
In quanto giornalista cattolico mi sento profondamente chiamato in causa dalla lettera che hai pubblicato, proprio in quanto giornalista cattolico.
Conosco piuttosto bene [omissis], anche se è più di un anno che non lo sento e mi sto interrogando da giorni su questa storia: francamente mi riesce difficile pensare che Becciu sia una povera vittima innocente e che il papa si faccia raggirare.
Mi viene in mente il caso di un altro cardinale sputtanato: George Pell, incastrato da un’indagine per pedofilia, che ha reagito pacatamente anche quando gli sono state mosse le accuse più feroci ed è stato sbattuto in galera. Il Papa – come in altri casi – si limitò a prendere atto, senza difendere né condannare, ma rispettando le indagini. In questo caso, invece, il Papa stesso ha agito – e in modo assolutamente inaudito – contro il suo collaboratore. Pensiamo davvero che Francesco sia così sprovveduto da farsi manovrare dai nemici di Becciu?
Se un decimo delle accuse rivolte a Becciu fosse fondato, l’ex cardinale sarebbe tutt’altro che un anima pura; viceversa, ad oggi, tutti i difensori di Becciu puntano esclusivamente sullo sputtanamento di [omissis]; strumentalizzando – peraltro – rancori personali e una storia di Becciu non c’entra niente.
Mi viene in mente un film che ha segnato profondamente la mia giovinezza: Pianese Nunzio 14 anni a maggio. Era la storia di un prete antimafia, che la camorra, piuttosto che uccidere, preferisce sputtanare, rivelandone la pedofilia. Il prete era veramente pedofilo, ma questo non faceva certo dei mafiosi persone oneste.
Ecco: qui mi pare che si stia tentando di delegittimare l’inchiesta limitandosi a sputtanare il giornalista che l’ha scritta. Ma pensi davvero che se pure [omissis] si rivelasse un mitomane e un falsario, questo basterebbe a fare di Becciu una vittima innocente?
Il paragone con Pell non regge, il primo è stato inquisito dalla magistratura e si è difeso nelle sedi opportune, il secondo non è stato inquisito da nessuno, non ha ricevuto nessun avviso di garanzia, ma ha ricevuto un attacco mediale con pochi precedenti. Il suo accusatore mons. Perlasca vive in una villa ereditata in cambio di messe e preghiere ad una convivente, tale Putigliani, che si dichiara ex agente segreto, su di lei ci sono 2 puntate delle iene che inquadrano il personaggio. In quanto a [omissis] è evidente, tralasciando l’uomo, che l’inchiesta non è certo farina del suo sacco.
Credo che siamo in molti a essere sorpresi di questo assordante silenzio, che -al contrario- fa da grancassa al forte sospetto che in questa storia ci siano cose che non si possono/devono svelare. Dunque ben venga anche il silenzio, reazione che, lungi dall’essere neutra, è di per sè profondamente significativa e rivelatrice