È stato presentato a Venezia 74 all’interno della sezione “Proiezioni Speciali” il documentario su don Lorenzo Milani, che Alessandro d’Alessandro ha costruito a partire dal recupero dei filmati girati dal padre Angelo nel 1965 alla scuola di Barbiana.
Si tratta delle uniche riprese di don Milani in persona, tra i suoi ragazzi, in quella comunità periferica in cui oggi è sepolto e cui papa Francesco ha fatto visita nel giugno scorso.
Come spiega nel documentario l’insegnante Adele Corradi, che ha affiancato il sacerdote e maestro di Barbiana nella sua missione pedagogica, fu assolutamente anomalo che don Milani accettasse di essere ripreso dalla telecamera, apparendo come protagonista della scena. Probabilmente consapevole di avere poco tempo per diffondere i suoi insegnamenti, a causa della grave malattia da cui era affetto, don Milani concesse a D’Alessandro di raccontare il più fedelmente possibile la sua scuola e in particolare il metodo educativo, ancora prima che evangelico, che adottava con i suoi ragazzi. Nel docufilm vengono quindi riprese le attività più importanti della comunità: le lezioni, i lavori manuali, la celebrazione della messa (ma non della consacrazione, per sua esplicita volontà).
Sebbene non fosse uno specialista della didattica – osserva don Luigi Ciotti nel documentario – la testimonianza di don Milani oggi rimane quanto mai viva e attuale perché egli ha saputo mettere al centro la persona e la sua dignità, in particolare gli ultimi e i più lontani dalla Chiesa, analfabeti, contadini, operai che fossero.
Se Angelo D’Alessandro si era recato a Barbiana per seguire un’inchiesta sull’obiezione di coscienza, nella piccola comunità scoprì che questo non fu l’aspetto più importante della personalità di don Milani: il regista avvertì infatti la necessità di comunicare il suo modo di allenare alla vita, di ricercare la giustizia, di mettere in discussione gli assunti comuni. Priorità assoluta per don Milani era la formazione di uomini prima che di cristiani, la maturazione del senso di legalità nei ragazzi, a partire dallo studio della Costituzione Italiana e dall’analisi della vita sociale e politica del Paese.
Barbiana ‘65 affronta anche la difficile questione del rapporto di don Milani con la Chiesa, complicatosi dopo la pubblicazione di alcuni scritti (come la Lettera ai cappellani militari) ma umilmente ridefinito con il recente pellegrinaggio di papa Francesco, che come don Lorenzo è impegnato a indicare e far conoscere le tante Barbiane del mondo.