Finché respiro, spero

di:

gaillardetz

È la vocazione dei teologi professionisti quella di applicare la fede della Chiesa alla vita ordinaria e alle questioni contemporanee. In casi eccezionali, questa chiamata può essere profondamente personale quando il tema è la morte cristiana. Per Richard Gaillardetz, autorevole teologo del Boston College ed ex presidente della Catholic Theological Society of America, una diagnosi di cancro al pancreas in fase terminale nel febbraio del 2022 è stata la premessa per un insolito appello ad occuparsi della propria morte attraverso una serie di riflessioni di fede culminate con la sua morte, avvenuta lo scorso 7 novembre 2023.

While I Breathe, I Hope: A Mystagogy of Dying (Liturgical Press, Collegeville 2024) raccoglie queste riflessioni, offerte per la prima volta nella forma di brevi saggi su CaringBridge, un diario online dedicato ai familiari e agli amici. Il titolo del libro, tradotto da un antico detto latino, «Dum spiro, spero», esprime il cuore della speranza cristiana di trascendere il dato e l’inevitabilità della morte per mezzo della fede nella risurrezione di Gesù. Il sottotitolo colloca questa sfida nella formazione nella quale i cristiani neobattezzati entrano a Pasqua [mistagogia], immergendosi nel cuore del mistero pasquale di Gesù come chiave del loro cammino verso la maturità della fede.

L’immersione di Gaillardetz in questo mistero si è approfondita per il fatto che la sua formazione teologica lo ha preparato a dare testimonianza di quale sia la forza che il mistero pasquale ha di dare forma alla vita cristiana.

Dopo due decenni di insegnamento della teologia in Texas e in Ohio, Gaillardetz è entrato a far parte del corpo docente del Boston College nel 2011. Nel corso della sua carriera ha pubblicato numerosi articoli ed è stato autore, coautore o curatore di dodici libri sull’autorità e la struttura della Chiesa e sulle riforme del Vaticano II, tra cui An Unfinished Council: Vatican II, Pope Francis, and the Renewal of Catholicism (2015) e Keys to the Council: Unlocking the Teaching of Vatican II (2012). La sua docenza al Boston College è coincisa di fatto con molte delle controversie che hanno segnato la fine del pontificato di Benedetto XVI e quello di Papa Francesco, che ha caratterizzato il suo pontificato impegnandosi a portare avanti il progetto di Giovanni XXIII di riformare la Chiesa secondo un modello di governo sinodale.

La posizione di prestigio di Gaillardtetz al Boston College e la sua reputazione nazionale nella comunità teologica hanno fatto da sfondo alle sue cure contro il cancro, iniziate poco prima della Quaresima del 2022 e terminate, con la sua morte, proprio mentre la Chiesa entrava nell’Avvento del 2023. Il libro ripercorre il suo viaggio di 20 mesi attraverso i periodi liturgici della Chiesa e offre un compendio di risorse e voci provenienti da testimonianze passate e presenti sul significato della morte cristiana e sulla promessa di una vita dopo la morte.

copertina

Le riflessioni di Gaillaretz portano il lettore dentro le sfide profonde del suo personale percorso di cura contro il cancro. TAC, infusioni di farmaci studiati per ritardare e distruggere le cellule tumorali, nuovi esami e tempi di riposo per affrontare gli effetti collaterali debilitanti hanno segnato la sua vita. I mesi di trattamento hanno significato per la famiglia Gaillardetz periodi di sfinimento e di sconforto, intervallati da tempi di recupero in attesa dell’inizio del successivo ciclo di infusioni.

Gaillardetz racconta l’umiliante esperienza della dipendenza fisica e la fatica di accettare pienamente l’assistenza totale di sua moglie Diana, dei loro figli e delle rispettive famiglie. A queste sono seguiti momenti di recupero, persino viaggi e festeggiamenti in famiglia, mentre i controlli che si ripetevano andavano indicando le fasi successive del trattamento di un cancro considerato terminale. L’impegno della famiglia a vivere ogni momento con speranza trapela dalle pagine del libro in modo evidente e lo rende una preziosa risorsa per altri ammalati che volessero affrontare il loro percorso terapeutico con realismo e fede.

Il libro affronta anche una serie di domande difficili che riguardano la morte e il posto di Dio nella preghiera e nelle sofferenze inspiegabili della vita: Chi è Dio nelle nostre personali richieste di guarigione e di aiuto? Che sicurezza abbiamo nel pregare per i malati, nel celebrare i sacramenti e nell’unire le nostre sofferenze alla croce di Cristo in quanto strumento di redenzione? Come ci si arrende alla Provvidenza e all’inevitabilità della morte quale parte della vita naturale?

L’ultimo dono di Gaillardetz, come quello di molti genitori, coniugi, amici e credenti che si congedano da questo mondo, potrebbe consistere nel conservare i suoi ultimi respiri come invito per noi a continuare a sperare non in segni visibili, ma in ciò che supera ogni parola: la convinzione universale che l’amore è più forte della morte. Una vita pubblica spesa al servizio della Chiesa si completa per Gaillardetz con la condivisione dell’esperienza di una accoglienza riconoscente della morte, abbracciata nella speranza cristiana.

Richard R. Gaillardetz, While I Breathe, I Hope: A Mystagogy of Dying, Liturgical Press, Collegeville, Minnesota 2024, pp. 256. Recensione pubblicata sul sito del National Catholic Reporter il 17 agosto 2024 (NCR Publishing Company, 115 E Armour Blvd, Kansas City, MO 64111 NCRonline.org). Nostra traduzione dall’originale inglese.

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Un commento

  1. Giuseppe 27 agosto 2024

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