Un parroco milanese e un padre di famiglia attivo nella pastorale giovanile – già docente di religione – hanno raccolto 23 testi di papa Francesco sulle realtà teologiche e spirituali dette “i novissimi”, che sono state ostracizzate nella cultura odierna e anche nella predicazione cristiana.
È evidente che, con la paura, oggi non si conduce più nessuno ad accogliere la fede e a vivere da cristiani. D’altra parte è “dis-umano” eliminare dalla coscienza il pensiero della grande dignità dell’uomo, che non può finire quando egli finisce la sua corsa (e il mondo resta). La fede cristiana parte dalla certa speranza che poggia sulla risurrezione di Gesù, l’unico uomo (oltre che Figlio di Dio) ad aver vinto la morte e aver condiviso un tratto di vita da Risorto con la comunità dei suoi primi discepoli.
I testi di papa Francesco sono stati scelti a partire dall’annuncio di Cristo risorto nostra speranza. È lui la Vita, il Vivente e non è più tra i morti che va cercato il suo volto. Lui fa nuove tutte le cose e quando la morte entra nella nostre case, le veglie funebri devono diventare non solo un rito sociale ma un’occasione privilegiata per pensare alla serietà e alla bellezza della nostra vita, e anche della sua conclusione.
Il vero tesoro della vita va cercato e accumulato nei giorni della vita vissuti nell’amore, nella donazione, nel lavoro serio, nella preghiera e nella gioia della fraternità. Il giudizio ultimo è infatti già anticipato nella vita concreta degli uomini, prima del momento in cui le mani del giudice misericordioso abbracceranno coloro che muoiono in Cristo (e anche quelli che non lo fanno esplicitamente).
I “luoghi” dei Novissimi non sono luoghi ma “stati”. Il paradiso è vivere con Dio, è comunione con lui nel calore del suo amore, ciascuno secondo la propria capacità recettiva. Il purgatorio è purificazione al fuoco del cuore di Cristo risorto. L’inferno è il freddo glaciale causato dalla lontananza da Dio in una vita per sempre senza amore (tragica possibilità data alla libertà degli uomini, ma che si spera non debba avverarsi per nessuno).
Il paradiso è la meta della speranza dei cristiani, e nel cammino verso di esso si vive nella gioia della comunione dei santi. Occorre quindi pregare per i vivi e per i morti, e gioire che altri lo stiano facendo per noi.
Ogni uomo, in specie il cristiano, è chiamato a vivere da “sveglio”, “vigilante”, non disumanizzato dalla devastazione massificante della coscienza nell’obnubilazione della propria intelligenza “cordiale”.
Maria, madre della Chiesa e Madre della speranza dei cristiani, accompagna il cammino degli uomini verso cieli nuovi e terra nuova, il “cielo” sopra le nuvole, il “cielo di Dio”.
Papa Francesco, Le realtà ultime. Morte, giudizio, inferno e paradiso, A cura di Luigi Guglielmoni e Fausto Negri (Cammini di Chiesa s.n.), EDB, Bologna 2018, pp. 112, € 9,00, ISBN 978-88-10-52163-2.