Lo storico tedesco (1952-2004) compie un reportage, sintetico ma accurato, sui documenti che supportano l’attendibilità storica della figura di Gesù e dell’affidabilità degli scritti che ne attestano i suoi detti e le sue azioni. Dapprima traccia un bilancio sulla modalità di compilazione dei documenti relativi a Gesù, ambientandoli nel materiale scrittorio del tempo e del suo tratto poliglotta, ma nel quale imperava la lingua greca.
Ricerca l’ordine di comparizione dei Vangeli, ponendo la scrizione di quello marciano molto presto, fra il 44 e il 46, prima che l’evangelista lasciasse Roma per tornare a Gerusalemme e di lì raggiungere Pietro e Barnaba in una viaggio ad Antiochia (At 12,25). A seguire comparvero i vangeli di Matteo, di Luca e di Giovanni.
Il secondo capitolo studia il grado di antichità e di affidabilità dei documenti concernenti Gesù, propendendo per l’ipotesi che il frammento di rotolo ritrovato nella grotta 7 del monastero di Qumran contenga un passo di Mc 6,52-53. Proveniente da Roma (cf. la scritta su una giara nella stessa grotta) o da Gerusalemme, fu scritto prima del 68 d.C. con l’arrivo dei romani e forse portato in sede nel 66 durante la fuga dei cristiani a Pella.
I 96 frammenti di papiro che contengono brani del NT sono la più antica testimonianza degli scritti del NT, risalenti a pochi decenni dai fatti descritti in essi e hanno grande attendibilità, almeno quanta si riconosce ai frammenti di opere degli autori classici, spesso molto più distanti temporalmente dall’originale.
Il terzo capitolo si sofferma sul tema “Gesù a Roma” e studia la centralità di Roma nel mondo antico, dove il vangelo vi era giunto almeno già nel 49 d.C., quando l’imperatore Claudio espulse da Roma quanti tumultuavano a causa di Cresto/Cristo (cf. At 18,2), fra cui Aquila e Priscilla, giunti poco dopo a Efeso (cf. At 18,1). Svetonio sembra addirittura pensare che Cristo stesso fosse stato a Roma e fosse stato la causa del tumulto.
L’autore studia i rapporti tra Gerusalemme e Roma, analizzando i reperti archeologici delle prima comunità romane (resti sotto la chiesa di Santa Prisca e sotto quella di San Clemente). Utile reprint dell’edizione del 1992, il testo è ricco di dati storici (con alcune ipotesi che hanno suscitato forti discussioni a suo tempo), utile a studenti di teologia e di storia del cristianesimo per l’inquadramento generale entro cui porre la persona e la vicenda di Gesù attestata nel Nuovo Testamento.
Thiede Carsten Peter, Gesù, storia o leggenda?, Collana «Reprint», EDB, Bologna 2016, pp. 184, € 16,50. 9788810216194
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