Docente stabile di esegesi e teologia del NT a Nola e professore invitato a Trento per gli stessi corsi, l’autore è un laico sposato, due figli, coordinatore dal 2003 della formazione biblica della Diocesi di Lugano e presidente dell’Associazione biblica della Svizzera italiana. È un autore sensibile a far emergere dalla lettura attenta delle pagine evangeliche, in questo caso il Quarto Vangelo, il potenziale esplosivo di umanità amante che il Vangelo instilla nell’uomo che si apre ad esso.
Il Vangelo è una notizia di una vita buona possibile, una vita che prende in mano con responsabilità i rapporti interpersonali e sociali, per trasfondere in essi la vita d’amore portata da Gesù e comunicata ai suoi discepoli. La portata personale e sociale del Vangelo è anima che guida l’autore anche nel suo accostamento al Vangelo di Giovanni. In esso Gesù non è presentato solo come Logos, che porta a pienezza la rivelazione di Dio attuata parzialmente nella Torah/Sapienza del Primo Testamento. Gesù è un Logos (d’amore) – così la traduzione dell’autore – in quanto Parola che possiede un contenuto attivo e un movente creativo.
Del dinamismo trasformante della Parola, così come è attestato nel Quarto Vangelo, Borghi propone un’analisi a grandi linee delle principali pericopi in cui il Vangelo di Giovanni si è venuto ad attestare definitivamente tra il 95 e il 100 d.C. Nella sobria introduzione (pp. 7-24), lo studioso fornisce i principali elementi ermeneutici per la comprensione del testo. Espressione del mondo semitico aperto all’ellenismo, Gv è probabilmente frutto di una serie di redazioni successive (più che assembramento di una fonte dei segni e una fonte dei discorsi) che hanno voluto esprimere, a partire dalla testimonianza oculare di Giovanni di Zebedeo – all’origine della catena testimoniale – una comprensione più profonda del Gesù storico rispetto a quella attestata nei Sinottici. Per fare questo Gv si serve di un proprio lessico, impregnato di espressioni oppositive e di un simbolismo che intende aprire, a partire dal contenuto di base conservato, una finestra di senso ulteriore, trascendente.
Borghi analizza diversi brani del libro dei segni e del libro della gloria, per concludere il suo volume con la presentazione di una traduzione personale di Gv (pp. 255-310) fatta in collaborazione con Renzo Petraglio, frutto delle analisi emerse nel lavoro.
Un’appassionata Postfazione, scritta con linguaggio diretto (pp. 239-254), enuclea le linee ermeneutiche fondamentali che reggono il lavoro di Borghi in tutte le sue opere: il significato del Vangelo oggi e i passi da compiere perché esso sia fondativo della Chiesa e della società di oggi e di domani. Egli propone l’assunzione in pianta stabile da parte della CEI di un migliaio di studiosi della Bibbia, licenziati e laureati in centri accademici seri, per divulgare in quattro-cinque anni la cultura biblica in Italia.
Borghi è convinto che il Vangelo ha una carica dirompente perché la cultura, la vita sociale e quella ecclesiale crescano in umanità solidale e aperta ad ogni uomo, sulla scia del magistero di papa Francesco.
Una ricca selezione bibliografica (pp. 311-322) riporta studi e commentari a Giovanni disponibili anche in lingua italiana. Opera valida e seria, per una prima introduzione al Vangelo del Teologo, al Vangelo Spirituale e dell’Aquila, il Vangelo che raccoglie l’eredità imperitura del Discepolo Amato.
Ernesto Borghi, Il cammino dell’amore. Lettura del Vangelo secondo Giovanni. Con la collaborazione di Renzo Petraglio e il contributo di Grégoire Rouiller, Collana «Marana Tha», Edizioni Terra Santa, Milano 2016, pp. 328, € 23,00.