Il libro di Paolo Aleotti, in modo preciso e avvincente, racconta di una lunga esperienza come giornalista e formatore all’interno di un carcere italiano che porta avanti progetti importanti e lungimiranti.
Il racconto testimonia di un lavoro e un contatto prolungato con le vicende di molte persone che vivono o hanno vissuto parti importanti della propria vita in detenzione. Talora nel racconto emergono spaccati − estremamente preziosi − di storie personali, storie di fatiche, errori, riprese, un forte desiderio di riscatto.
Emerge anche l’importanza di un lavoro all’interno delle carceri che costituisca un’alternativa possibile e praticabile ad una detenzione che, in molti altri casi, si risolve in una pura esperienza punitiva senza alcuna preparazione ad un effettivo reinserimento sociale.
Il testo presenta quindi un’esperienza importante e da ascoltare, ma nello stesso tempo aiuta a riflettere su aspetti fondamentali della vita delle persone in carcere e quindi su alcuni snodi decisivi della vita sociale del paese e della custodia dei valori costituzionali.
Ne parleremo insieme il 30 maggio, a Bologna, nel tentativo di crescere nella consapevolezza che il modo con cui si vive nelle carceri dice molto dei nostri orizzonti collettivi e delle scelte attraverso le quali costruiamo il nostro futuro sociale.
Paolo Aleotti, Che sapore hanno i muri, Casa Sirio, Roma 2023, pp. 344, € 20,00.
Il volume
Il carcere è una dimensione diversa, si torna con i piedi a terra solo quando si capisce che si ha di fronte una persona e non un reato. Bollate è questo: “una buona opportunità” nel chiaroscuro di un mondo ipocrita.
Il progetto di Paolo Aleotti è quello di portare in carcere la sua passione, la radio, come mezzo di evasione e di emancipazione per le persone recluse. Inizia così, superate la diffidenza iniziale, un intenso scambio, la nascita di un dialogo. Da questo “parlare” si genereranno domande e risposte che culmineranno in questo libro che ha il merito di amplificare la voce delle detenute e dei detenuti attraverso il racconto delle loro storie e delle loro vite fuori e dentro dal carcere, ma soprattutto dei sogni che hanno per il domani.
Da questo intenso scambio umano nascono una serie di riflessioni che Aleotti rivolge al lettore sulla realtà penitenziaria italiana che ci accompagnano tra le storie delle persone che subiscono la reclusione.