A vent’anni dalla prima traduzione italiana, viene riproposta nella collana Reprint delle EDB quest’opera di Xavier Lacroix, che è stato professore di filosofia e teologia morale all’università cattolica di Lione. L’originale francese (Le corps de chair) risale al 1992: erano gli anni in cui la teologia morale veniva invitata da Giovanni Paolo II a dare forma a una teologia della corporeità a cui lo stesso pontefice aveva dedicato un notevole contributo con i celebri cicli di catechesi dell’inizio del suo pontificato. Nel contesto odierno questo sforzo non ha perso di attualità. Si pensi al dibattito dei due sinodi dedicati alla famiglia e alla proposta di Amoris laetitia, soprattutto nel capitolo IV in cui Francesco dà espressione alla figura di un amore che non sia astratto ma che vibri dell’intensità e della quotidianità del concreto.
Contro il dualismo moderno
Lacroix intende esplicitamente contrapporsi a un riduzionismo dualistico sempre più marcato nella modernità: quello secondo cui il corpo viene percepito come cosa, come oggetto, mentre lo spirito è inteso come intelletto capace di decifrare questo strumento. Riduzione biologista della carne e riduzione noetica dello spirituale, dunque. Lo scollamento antropologico non è sempre stato adeguatamente percepito dalla riflessione teologica, anch’essa del resto alle prese con dualismi analoghi. Per Lacroix la sorprendente verità dell’incarnazione di Dio e della risurrezione della carne inducono a una comprensione del corporeo e dello spirituale che sia all’altezza della rivelazione, nella scia di quanto il magistero ha elaborato da Gaudium et spes (l’uomo, corpore et anima unus) a Familiaris consortio (la sessualità come manifestazione dell’intimo nucleo personale e della vocazione all’amore).
L’itinerario del volume
È Lacroix stesso a fornirci una breve mappa del suo itinerario: «Partiremo nella prima parte da un confronto con il punto di vista che qualificheremo come “relativista” per mettere in evidenza la profondità di ciò che è coinvolto e impegnato nell’esperienza della carne come tale. La seconda parte si articolerà attorno alla nozione di senso: è legittimo interpretare i gesti dell’unione come linguaggio e dare a quest’ultimo un valore normativo? È nella terza parte che la prospettiva diventerà esplicitamente ontologica e poi teologica, in vista di abbozzare un’antropologia fondamentale: che ne è del corpo come soggetto e del soggetto come corporeo? Il corpo è o non è una realtà teologale? Sul fondamento dell’attestazione della vocazione del corpo a entrare nel mistero dell’Alleanza, esamineremo, in una quarta parte, la domanda sul legame fra sessualità e matrimonio, la sua intuizione spirituale centrale, la sua storia, il suo significato per l’oggi» (pp. 24-25).
Il testo di Lacroix si può considerare a giusto titolo una delle espressioni più felici del tentativo personalista, tuttora in corso, di rilettura antropologica e teologica della carne e dell’atto sessuale: un vero e proprio classico.
Xavier Lacroix, Il corpo di carne. La dimensione etica, estetica e spirituale dell’amore, collana «Reprint», EDB, Bologna 2016, pp. 336, € 25,00.