«iRèfoli»: nuova collana digitale

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pinto smalto

Da Plauto a Giuseppe Pontiggia, passando per tre racconti inediti delle Mille e una notte, tre nuove traduzioni dal Pentamerone di Giambattista Basile, una nuova traduzione del Profeta di Gibran e sette racconti di Roberto Piumini. Con 18 titoli la casa editrice Marietti 1820 inaugura una collana di e-book «iRèfoli», che sarà alimentata in parte da opere del catalogo, riproposte in forma nuova, e in parte da nuove pubblicazioni solo digitali (qui).

«La gomena» del commediografo latino Tito Maccio Plauto, scritta tra la fine del III e l’inizio del II secolo a.C., è una delle opere teatrali più innovative dell’epoca perché non è ambientata in una città, ma interamente su una spiaggia del Nord Africa, e si regge su un tema cui la sensibilità moderna riserva grande attenzione: la giustizia retributiva. In questo testo, proposto nella traduzione di Silvia Stucchi senza il testo latino a fronte presente nella più ampia edizione Marietti 1820, Plauto presenta una vicenda in cui l’elemento femminile, tradizionalmente debole e sottoposto ad abusi e angherie, risulta decisamente centrale, a partire dalle protagoniste, doppiamente emarginate in quanto donne e in quanto schiave.

Lo studioso Aboubakr Chraïbi ha ritrovato nella Biblioteca dell’Università di Strasburgo, in Francia, tre racconti inediti delle Mille e una notte, ora proposti da Marietti 1820 in tre diversi e-book. Nel primo, intitolato «Hasan, il ragazzo i cui desideri si avveravano sempre», il protagonista incarna al tempo stesso Aladino e la sua lampada; come Aladino, sposa la principessa e, come la lampada, può ottenere tutto ciò che desidera. Uno dei tratti singolari di questa storia riguarda la comparsa di un mangiatore di hashish e la sequenza comica che ne deriva. Il secondo racconto, dal titolo «Yâsamîn, la favorita del sultano e il giustiziere dei sarti», si iscrive nella lunga tradizione delle storie che mettono in scena il tema della bella e onesta concubina, costantemente minacciata nella sua virtù, ma decisa a non cedere ai ricatti. Il terzo, infine, dal titolo «ll vecchio poeta Hasan, l’albero, la tomba e il monastero», rigetta il primato dello spirituale sul materiale e porta in scena personaggi che hanno una sola preoccupazione: fare soldi.

Da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, una delle principali raccolte di fiabe del Seicento italiano, la collana «iRèfoli» propone tre storie, tradotte dall’originale napoletano da Gennaro Matino. «I tre cedri» racconta di Ciommetiello che si taglia un dito su una ricotta e, rapito dalla bellezza e dal contrasto dei colori, fantastica di una donna di carnagione bianca e rossa. Andrà a cercarla in giro per il mondo, ma la vita gli riserverà qualche sorpresa. In «Sole, Luna e Talia» due figli rischiano nientemeno di essere messi in pentola e offerti in pasto al padre ignaro, mentre in «Pinto Smalto» Betta decide di prepararsi un marito con le proprie mani impastando zucchero, mandorle, muschio e acqua di rose. Ma non tutto andrà per il verso giusto, almeno all’inizio.

Scritto in inglese nel 1923 e tradotto in oltre venti lingue, Il Profeta è il capolavoro dello scrittore libanese Kahlil Gibran (1883-1931). Con una scrittura incisiva e visionaria, il testo abbraccia i problemi fondamentali dell’esistenza, dall’amore al matrimonio, dai figli al lavoro, dal piacere alla bellezza, dalla religione alla morte. L’opera, qui proposta nella nuova traduzione di Alessandro Pugliese senza il testo originale a fronte presente nella più ampia edizione Marietti 1820, è accompagnata da una nota di lettura firmata da Jean-Louis Ska, uno dei maggiori esperti del mondo biblico e della letteratura.

La collana digitale «iRèfoli» propone anche sette racconti di Roberto Piumini, tra i maggiori scrittori italiani, autore di libri per ragazzi, testi poetici, romanzi e traduzioni da Shakespeare, Milton e Plauto.

Nel delizioso «L’amorosa figura» l’autore insegue da Firenze a Prato il pittore Filippo Lippi, frate di incerta vocazione, artista di fama e amante delle donne. Il suo compito è ritrarre il volto di una Madonna e la sua modella è la silente, giovane e bellissima suor Marta, fattasi monaca per decisione del fratello. Nel corso di sole tre sedute di posa, le parole e gli sguardi che ondeggiano da una parte all’altra della tela sono destinati a cambiare la vita di entrambi. Nel racconto «Il pianto di Piero» il pittore Piero Della Francesca deve fare i conti con un affresco mai completato a causa di un cattivo presagio; ne «Il ritratto segreto» il veneziano Gentile Bellini raggiunge Costantinopoli per realizzare un ritratto del sultano, ma scoprirà ben presto che la vera impresa è un’altra, molto più complicata e segreta. In un luogo indefinito della Francia medievale, per onorare la visita dell’Imperatore, un Duca commissione a François un affresco che si rivelerà molto diverso dalle aspettative («Laffresco di François»), mentre un delicato gioco di sguardi ambientato nella Vienna di fine Ottocento fa da filo conduttore a «Gli sguardi». Negli ambienti bohémien della Parigi ottocentesca va in scena, nel racconto «Il quadro non finito», la storia divertente e ironica del rapporto tra l’artista, la sua opera e un collezionista, mentre ne «Il valzer muto» due sconosciute si aggirano in un museo, dopo l’orario di chiusura, davanti ai dipinti di una mostra dedicata a Tamara de Lempicka. La prima si immedesima nella pittrice polacca e racconta le sue avventure amorose; l’altra è una ladra, in attesa di rubare un quadro. Ma non quello che tutti immaginiamo.

Infine, di Giuseppe Pontiggia, uno dei maggiori scrittori del Novecento, vincitore dei premi Strega, Super Flaiano e Campiello, si possono leggere, in tre distinti ebook a cura di Daniela Marcheschi, «Le parole e la rettorica», una riflessione sul linguaggio e le tecniche di persuasione, «Come rendere espressiva la scrittura» e la brillante riflessione sulla lettura intitolata «Leggere come felicità dell’utopia».

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