ll Trasumanesimo, come movimento intellettuale e culturale, si propone l’alterazione della condizione umana attraverso la ragione e le scoperte delle cosiddette scienze evolute (ingegneria genetica, cibernetica, robotica, nanotecnologia e le tecnologie dell’informazione), allo scopo di far progredire l’uomo verso un più perfetto (o perfettibile) stato di esistenza, uno stato in cui l’uomo non solo sarà padrone della propria vita biologica, ma raggiungerà anche quello stato di immortalità virtuale in cui la morte verrà sconfitta.
Questo progetto transumanista sfida così radicalmente le fedi e le credenze di quasi tutte le maggiori espressioni religiose mondiali che finora si erano considerate per lo più immuni dalle recenti proposte scientifiche.
Il Transumanesimo, infatti, contesta il concetto di sacralità del corpo, della sua intrinseca temporalità, della finitudine umana, della morte come un qualcosa di scontato e naturale, della presenza di un Dio che dia senso all’esistenza umana e alle sue scelte; della fede che porta a credere e sperare in «cieli e terra nuova», dell’importanza della dimensione spirituale delle persone.
Le religioni di fronte alla sfida
Che cosa avranno mai da dire le religioni a questo proposito? Come reagiranno di fronte a questi vertiginosi sviluppi tecnologici, a questa profonda trasformazione esistenziale, a questa radicale messa in discussione dei loro credi?
Il testo prende così in considerazione sette tradizioni religiose (Buddhismo, Islam, Mormonismo, Induismo, Daoismo, Shintoismo e Ebraismo) e dedica a ciascuna di esse un breve capitolo in cui si esaminano alcuni aspetti della proposta transumanista, aspetti che queste religioni considererebbero positivi, e altri invece che riterrebbero inammissibili e inaccettabili – se non addirittura lesivi per loro stesse e per il futuro dell’umanità.
Il libro non prende in considerazione la religione cristiana, in quanto essa è già stata oggetto di un previo studio pubblicato anni addietro, e a cui rimandiamo (Tiziano Tosolini, L’uomo oltre l’uomo. Per una critica teologica al Transumanesimo e al Postumano, EDB, Bologna 2015).
Orizzonte mondiale
La rilevanza del testo è anche dovuta al fatto che esso è il primo volume in italiano a trattare delle sfide che il movimento transumanista pone alle più importanti espressioni religiose mondiali, oltre al fatto che esso è stato scritto con la convinzione che la missione deve necessariamente e per sua natura (pena lo scadere nell’insignificanza) dialogare anche con queste forme culturali che parrebbero estreme e distanti dal proprio campo di azione e di pensiero.
Il volume aggiunge così una voce importante per completare i numerosi studi usciti sul Transumanesimo i quali, per la maggior parte, trattano della proposta culturale e filosofica del movimento limitandosi a descriverne gli obiettivi futuristi.
Da ultimo, facciamo notare che il libro non intende essere scientifico, ma divulgativo: esso desidera introdurre e descrivere con semplicità i termini della questione, aiutare il lettore ad avvicinare con competenza la tematica trattata rendendolo così partecipe di questo cruciale dibattito culturale e religioso contemporaneo che ormai sta appassionando le menti di molti studiosi e credenti.
Tiziano Tosolini, A nostra immagine. Le religioni di fronte alle sfide del Transumanesimo, EMI, Bologna 2022, pp. 102, € 10,00.
La sfida del post e transumanesimo è già qui, incarnata nell’ideologia di genere che rivendica il diritto dell’individuo a fare della propria carne una materia manipolabile, asservita ai mutevoli stati di una presunta – e tutta da dimostrare – identità di genere. Vengono qui in mente gli incubi e i deliri dei film di Cronenberg che, a questo punto, assumono il sinistro riflesso della preveggenza. Infatti la tecnoscienza contemporanea profetizza e già realizza il “vir novus”, proteiforme tanto nell’aspetto estetico quanto nella morfologia sessuale. Resta tutta la tragica contraddittorietà di un pensiero tardo moderno sempre incline a riconoscere gli sfaceli causati dagli “umani” al pianeta e neanche sfiorato dalla preoccupazione degli irreparabili danni che gli stessi umani potrebbero arrecare a se stessi ed alla loro specie manipolando geni, corpi e modalità procreazione. Un esempio per tutti è la “gaya scienza” della prof.ssa Braidotti che ammalia non poche menti del femminismo e genderismo nostrano.