Il libretto del grande teologo protestante impiccato dai nazisti a 39 anni nel lager di Flossenbürg il 9 aprile del 1945 è l’ultimo libro scritto da lui mentre era ancora in vita, nell’autunno del 1940. Si tratta di un’introduzione ai salmi scritta con profondità ma, nello stesso tempo, con frasi semplici e chiare. In alcuni capitoletti iniziali (pp. 19-50) egli spiega la forma dei salmi, la loro origine per lo più davidica, chi prega nei salmi, la loro forma metrica e il loro uso nella liturgia.
I salmi sono preghiera che Dio ha rivelato nella Bibbia perché gli uomini si rivolgessero a lui con le stesse parole da lui ispirate. «Pregare non è un semplice sinonimo di “aprire il proprio cuore”. Pregare significa trovare il cammino verso Dio; e parlargli, sia quando il nostro cuore è pieno, sia quando è vuoto. E questo, l’uomo non lo sa fare spontaneamente: ha bisogno di Gesù Cristo» (p. 24). Questo è il fulcro portante del pensiero di Bonhöffer. Anche se per lo più davidici – secondo lui –, i salmi sono stati composti e pregati innanzitutto da Gesù, già presente in Davide suo antenato.
Il fedele deve unirsi alla preghiera di Gesù che li ha fatti suoi e, con l’incarnazione, porta su di sé tutte le gioie e i dolori, le speranze e le conseguenze dei peccati, la gioia e il lamento degli uomini. Gesù riprenderà nel Padre nostro l’essenza dei salmi. Unito a Cristo che prega come Figlio di Dio incarnato, l’orante può esprimere tutti i propri sentimenti, anche se in quel momento non li sta provando. Prega nella Chiesa, ma soprattutto in Cristo, che porta su di sé l’umanità intera.
Nella seconda parte del libretto (pp. 51-106), Bonhöffer suddivide tematicamente i salmi in dieci categorie, caratterizzandole sinteticamente ma in modo molto efficace. Temi dei salmi sono: la creazione, la Legge, la storia della salvezza, il Messia, la Chiesa, la vita, la sofferenza, il peccato, i nemici, la morte. Il fedele loda il Dio creatore e redentore in Gesù. Loda Dio per il suo insegnamento e per la storia della salvezza che ha accompagnato il popolo di Israele e ancora accompagna il cammino della Chiesa. Può lamentarsi con Dio della propria sofferenza, anche innocente: lo può fare in Gesù che, sulla croce, ha assunto e redento tutta la sofferenza umana e anche il peccato (per questo il fedele può dichiarare talvolta persino la propria innocenza…). L’orante prega per il Messia, il re che regna dalla croce e che solo può portare pace e vita a tutti gli uomini. Gesù non prega certo per ottenere il perdono del proprio peccato, ma assume su di sé la preghiera di noi peccatori. Si prega nell’assemblea e per la Chiesa intera. La preghiera che domanda la vendetta contro nemici è fatta in Gesù che sulla croce assume la vendetta di Dio rivolta solo contro Gesù, l’innocente, e così il nemico – cioè il male – è già sconfitto, perché “il nemico” è affidato alla vendetta divina e non umana.
Bonhöffer offre sintetiche linee interpretative delle varie categorie salmiche in modo che il cristiano possa, e debba, pregare, da solo e in assemblea, i salmi e in tal modo impregnarsi della preghiera rivelata da Dio stesso e attestata nella Bibbia. La traduzione dei salmi riportati per esteso è tratta, per un senso ecumenico da risvegliare in questo 2017, dalla Traduzione italiana in lingua corrente (TILC).
Dietrich Bonhöffer, Il libro di preghiere della Bibbia. Come pregare i salmi oggi, Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2017, pp. 112, € 9,00.