Gesualdo Bufalino diceva che «la mafia sarà vinta da un esercito di maestri elementari». Niente di più vero, perché la cultura e la speranza devono germogliare nei più giovani, negli studenti, per sperare in un futuro migliore, costruendolo nel presente. Sin dalla tenera età occorre comprendere il rispetto, le regole e l’educazione. Ed è questo il fulcro del libro di don Giacomo Panizza, pubblicato da EDB. Un libro che racconta dei “Cattivi maestri” (come il sacerdote bresciano che vive in Calabria da oltre trent’anni, e che ha fondato nel 1976 a Lamezia Terme la comunità «Progetto Sud») e della loro sfida educativa alla pedagogia mafiosa.
Scrive Goffredo Fofi nella prefazione al libro: «La parte più bella e più trascinante delle idee di Panizza è quella che riguarda “l’inaspettata capacità d’azione” che bensì sonnecchia nella società come un fuoco coperto dalla cenere, è la scoperta delle energie possibili che possono scaturire dal lavoro con gli emarginati, ma anche insieme alle persone comuni e in situazioni comuni». E come dargli torto con tutto quello che Panizza ha fatto per la “sua” Calabria. Una regione ancora incapace, come tutta l’Italia del resto, a reagire per davvero allo strapotere mafioso.
Don Giacomo, che la ‘ndrangheta l’ha conosciuta per davvero, racconta episodi ed aneddoti ma anche usi, costumi e tradizioni di chi vive all’interno delle famiglie di ‘ndrangheta e a contatto con essa. L’analisi del fondatore di «Progetto Sud» non si limita a questo ma investe anche la politica, le donne, il ruolo della Chiesa e l’importanza dei beni confiscati alle organizzazioni criminali che tornano alla collettività. Il fulcro del libro però è concentrato sull’educazione dei giovani, sulla loro rieducazione mettendo in luce anche la mentalità dei boss e delle giovani leve, plagiati a tal punto da invertire la concezione del “bene” e del “male”, ma anche una mentalità mafiosa che si insinua nel modo di pensare comune.
Una mentalità che è possibile contrastare solo con un’educazione alternativa come quella che don Giacomo sta proponendo nella sua comunità.
Recensione pubblicata il 4 aprile 2017 su www.articolo21.org
Giacomo Panizza, prete bresciano, ha fondato nel 1976 a Lamezia Terme la comunità «Progetto Sud». È nel mirino delle cosche dal 2002 per essere stato testimone di giustizia contro un clan mafioso e per aver preso in gestione un edificio confiscato. Per EDB ha pubblicato La mafia sul collo (2014) e Cattivi maestri. La sfida educativa alla mentalità mafiosa (2017). Salvo Ognibene, laureato in giurisprudenza con una tesi sui rapporti tra Chiesa, mafia e religione, gestisce in rete uno spazio di approfondimento sui rapporti tra mafia e Chiesa. Per EDB ha pubblicato Il primo martire di mafia. L’eredità di padre Pino Puglisi (2016).