Il nostro tempo è segnato da un sincero bisogno di spiritualità che è spesso vissuto in modo disordinato. Esotismi ed esoterismi spirituali continuano ad attrarre, e tra gli stessi cristiani non manca vaghezza e confusione nella gestione della propria interiorità. Anche per questo, giovani e meno giovani chiedono una migliore formazione in campo spirituale, ed è assai diffusa la richiesta di un aiuto nel discernimento esistenziale o nel superamento delle varie problematiche che attraversano la vita cristiana.
Nella Chiesa non sempre è presente una preparazione capace di dare risposte efficaci a tali esigenze. A livello pastorale, per quanto riguarda la formazione spirituale, si riscontrano lacune oggettive. L’esame di coscienza, la preghiera, il modo di abbracciare gli inviti evangelici nel proprio specifico stato di vita, sono momenti spirituali che molti cristiani vivono con qualche improvvisazione. Inoltre, è oggi palese anche un’ulteriore urgenza pastorale, quella del confronto con le spiritualità delle altre religioni.
A queste lacune cerca di rispondere il saggio di Paolo Trianni, Teologia spirituale, pubblicato nella collana Fondamenta delle Edizioni Dehoniane di Bologna. Con un linguaggio accessibile e un uso essenziale delle note (caratteristica della collana), l’autore offre un manuale destinato agli studenti di teologia, ma anche a tutti i cristiani che avvertono il bisogno di una migliore formazione nell’ambito della spiritualità.
Docente di teologia spirituale all’Urbaniana e vicepreside del Centro studi interreligiosi della Gregoriana, Trianni è noto per gli studi sui documenti conciliari Nostra Aetate e Dignitatis humanae, e per l’attenzione rivolta alle tematiche ecologiche, alla nonviolenza e agli autori che si sono posti in confronto dialogico con le culture religiose dell’India.
Già nelle pagine introduttive il saggio palesa l’intenzione di valorizzare lo statuto epistemologico della teologia spirituale, sottolineando che è stata a lungo sottovalutata nei piani di studio delle università. Si puntualizza come la vocazione specifica della disciplina sia quella di ricondurre a unità i frammentati interessi degli insegnamenti teologici, colmando lo scarto tra l’attività teorica di studio sui dogmi e l’esperienza concreta. In considerazione di questa sua vocazione, la teologia spirituale si presenta quale vertice e sintesi della sistematica. In una Chiesa che per sopravvivere deve riscoprirsi mistica, come scriveva Karl Rahner, la formazione spirituale è destinata a rivelarsi sempre più centrale ed indispensabile.
I capitoli del libro riassumono i tradizionali nuclei tematici della disciplina iniziando con la presentazione della natura, della storia e del metodo proprio della teologia spirituale. Negli altri nove capitoli, l’autore descrive le basi antropologiche della spiritualità cristiana per poi passare a sintetizzare le specifiche spiritualità che caratterizzano i tre tradizionali stati di vita cristiani: quello consacrato, quello del laico e quello sacerdotale.
Vengono affrontate l’ascesi, illustrandone senso e modalità, e la preghiera, con i suoi modi, metodi e gradi, secondo una nomenclatura ricavata dagli scritti di Teresa d’Avila: preghiera vocale, meditazione, preghiera affettiva, di semplicità, contemplativa, di quiete, di unione, di unione conformante, di unione trasformante o matrimonio spirituale.
Le tradizionali vie e gradi della spiritualità sono esposte congiuntamente nell’ottavo capitolo: la via purificativa per i principianti, quella illuminativa per i progredienti, e quella unitiva per i perfetti. Immediatamente dopo viene invece affrontata una tematica assai attuale: la mistica ed i suoi fenomeni, anche in rapporto con le altre religioni, giacché oggi si parla di teologia mistica comparata ed è stringente l’esigenza di un discernimento critico sul misticismo non-cristiano.
L’ultimo capitolo, significativamente posto dopo quello dedicato alla mistica, è forse la sezione più originale del libro. L’autore, infatti, costatando che sulla scia del Concilio Vaticano II hanno avuto un grande sviluppo le così dette teologie del genitivo, che affrontano i vari ambiti del vivere umano, presenta una spiritualità delle realtà terrestri da lui suddivise in tre ambiti: spiritualità delle relazioni (vita coniugale, ecumenismo, nonviolenza), spiritualità del confronto (interreligiosità, culture, missione) e spiritualità dell’attività umana (lavoro, politica, ecologia).
Il saggio si colloca in una corrente di rivalorizzazione della teologia spirituale che raccoglie la tradizione aprendola a prospettive e sensibilità nuove e attuali. Se i manuali erano soliti presentare la vita spirituale in modo settoriale, secondo l’appartenenza degli autori, la rappresentazione della spiritualità cristiana si presenta qui come generale e destinata a tutti.
Essendo un testo nato dall’insegnamento all’Urbaniana, istituzione accademica vocata alla missione e al dialogo, non poteva mancare un’attenzione particolare alle culture, alle religioni e alle problematiche della secolarizzazione. Una lettura interculturale della spiritualità che riesce a fare da ponte tra la tradizione e problematiche contemporanee.
Paolo Trianni, Teologia spirituale, coll. Fondamenta, EDB, Bologna 2019, pp. 288, 25,00 euro.