Dopo l’affascinante Prefazione del card. Ravasi (pp. 7-14), l’ex priore del monastero di Bose, Enzo Bianchi, firma un’affettuosa Presentazione all’opera del monaco della sua comunità Ludwig Monti (pp. 15-18), da lui definita il miglior commento italiano, il più fresco e il più aggiornato di cui ora possiamo disporre.
Dopo la ricca Introduzione (pp. 19-54), l’autore offre alcune pagine di invito alla lettura dei salmi (pp. 55-68). Ad essi dedica quasi 1700 pagine di commento (pp. 69-1754). Completano magnificamente l’opera le sigle (pp. 1755-1756), la bibliografia (pp. 1757-1794), l’indice biblico (pp. 1795-1852), quello dei testi giudaici (pp. 1853-1860), dei testi cristiani (pp. 1861-1882) e, infine, quello dei testi letterari (pp. 1883-1884).
La ricca bibliografia è articolata nelle seguenti sezioni: Fonti (fonti e versioni bibliche, fonti antiche, tradizione rabbinica, tradizione cristiana, fonti liturgiche), Strumenti, Commenti, Introduzioni, Studi. Questa sezione è ulteriormente suddivisa in: Preghiera di Israele (Qumran, LXX, Letteratura rabbinica; Liturgia; Generi letterari; Poesia; Il Salterio come libro; Teologia); Preghiera di Cristo, della Chiesa e del cristiano (Gesù Cristo e Nuovo Testamento; Padri; Liturgia); Preghiera dell’essere umano.
L’opera è il risultato di vent’anni di studio, di preghiera e di contemplazione attorno al libro più usato nella Chiesa lungo i secoli. Espressione della fede e della preghiera di Israele, il Salterio è diventato una miniera di preghiera e di vita spirituale anche della comunità cristiana che di esso si è nutrita nelle assemblee pubbliche e nella preghiera individuale dei cristiani.
Parte integrante del Breviario, il libro della preghiera ufficiale della Chiesa, i salmi sono sempre stati pregati, contemplati e studiati in modo particolare dai presbiteri, dai religiosi e dai monaci.
Monti dedica, in medi,a poco meno di una quindicina di pagine a ciascun salmo. Nel suo commento tocca i campi dell’analisi letteraria e storica e affronta con coraggio la traduzione e le interpretazioni di brani talvolta instabili testualmente e di difficile interpretazione teologico-spirituale.
Monti mette a disposizione del lettore vari “sconfinamenti” nella patristica, nella liturgia, nella teologia, nella poesia e nell’antropologia. L’uso liturgico dei salmi rimanda spesso al contesto sacramentale del catecumenato-battesimo e a quello dell’eucaristia. Numerose sono le citazioni dai vari sacramentari liturgici e gli spunti escatologici, oggi non molto in voga nel vissuto del cristiano “medio”…
Il commento al salmo si chiude con la citazione di un’orazione salmica proveniente da varie tradizioni: romana (citata dall’Oraisons sur les cent cinquante psaumes di J. Pinell), spagnola (tratta dal Liber orationum psalmographus di P. Verbracken), o presenti nel testo liturgico della versione ecumenica dei Salmi.
Le sobrie notazioni filologiche non sono uno sfoggio gratuito di competenza linguistica dell’esegeta, ma vogliono ricordare – come richiama Ravasi nella sua Prefazione che «la sárx, la “carne” delle parole con la loro concretezza linguistica, storica, semantica, è intrecciata e compatta con il Lógos divino, lo Spirito che la alimenta e la fa vibrare di una vita e di un soffio trascendente».
Il Salterio va quindi accostato anche nella consapevolezza di trovarsi di fronte a un’opera letteraria “lontana” nel tempo, e che quindi ha bisogno di essere “spiegata”.
Il Salterio però è soprattutto un libro che vuol portare tutti alla riflessione, alla lode, alla sorpresa pensosa, al ringraziamento gioioso, alla contemplazione silenziosa e grata.
Il portale d’ingresso del grande palazzo del Salterio è l’ispirazione divina e l’azione dello Spirito. Trovare le chiavi delle varie stanze e stanzette della lussureggiante dimora richiede però l’analisi dei generi letterari, la scoperta delle più varie situazioni vitali in cui si trovava l’orante, delineare i percorsi di significato, i picchi dell’elevazione spirituale dell’orante e gli abissi angosciati del sofferente.
Pregare e cantare il Salterio purifica la fede, come afferma Lutero: «Chi ha iniziato a pregare con serietà e regolarità il Salterio ben presto “licenzierà” le altre facili e familiari “preghierine devote” e dirà: “Qui non c’è l’energia, la forza, il calore e il fuoco che trovo nel Salterio”» (cit. da Ravasi, p. 11). Esso è anche fonte di gioia pervasiva: «Psalterium meum, gaudium meum!», esclamava Agostino nella sua “esposizione” del salmo 138. Leggere e cantare i salmi può diventare per tutti coloro che vogliono vivere, e non solo esistere, «la grande ricompensa dell’essere uomini» (A. Heschel).
Il linguaggio dell’autore non è mai quello tecnico dell’“esperto”, come fa giustamente notare Ravasi nella sua Prefazione, ma tende alla riflessione sapienziale che faccia gustare il testo non tanto a livello intellettuale (sapere), quanto al palato della preghiera e della ricerca della comunione col volto di Dio (sàpere). «Pregare è pensare al senso della vita», affermava Ludwig Wittgenstein negli appunti del 1914-1916 citati dal dottissimo Ravasi. Nel Salterio può trovare acqua per la propria sete anche il non credente e l’uomo in ricerca pensosa del senso dei propri giorni e del proprio camminare.
I titoli dei paragrafi in cui si struttura l’Introduzione dell’autore (pp. 19-454) descrivono al meglio la natura del Salterio. Esso è un libro che viene da lontano e contiene salmi che sono preghiera di Israele, preghiera di Cristo, preghiera della Chiesa, preghiera del cristiano, preghiera dell’essere umano. Il Salterio, infine, è un libro che desidera essere vicino.
I salmi sono l’espressione delle parole di Dio nelle parole umane, nel dialogo incessante fra il “Dio passionale” e le situazioni di gioia, felicità, dolore, smarrimento, malattia, guerra, tradimento di amici, persecuzione, esilio, invocazione di lamento personale e comunitario, pellegrinaggio al tempio del Signore, ringraziamento profondo per l’ascolto ottenuto.
Nel dialogo serrato tra YHWH e l’orante c’è la rivelazione di una vicinanza e di una “compassione” di YHWH a cui l’orante si rivolge con fiducia, anche con alcune parole aspre di sfida a colui che, talvolta, pare assente e muto di fronte al dolore degli uomini e, in modo particolare, dei suoi fedeli. L’ambito di alleanza in cui esse trovano espressione permette anche questo.
Dopo la traduzione personale del salmo, Monti riporta alcune brevi note filologiche che vogliono giustificare la versione scelta. Normalmente egli segue il testo ebraico TM, finché sostenibile. Sono comunque spesso citate le versioni greca della LXX, quella latina della Vulgata e quella presente nel manoscritto qumranico di 1QPsa. I termini ebraici e greci sono traslitterati in forma semplificata.
L’autore introduce il proprio commento con uno o più brani patristici riportati in esergo. Sempre suggestive le pagine tratte dalle Esposizioni di Agostino, dagli Scholii sui salmi di Origene e quelle del Breviario dei salmi.
Monti ricostruisce il movimento complessivo del testo, raccogliendo con cura la serie di immagini impiegate dal salmista e ricercando, infine, la cifra simbolica riassuntiva del salmo (ad es. nel Sal 42-43 egli la trova nel “desiderio”, che poi viene brevemente indagato all’interno del Salterio).
Numerose sono le citazioni interpretative tratte dal Midrash dei salmi e dall’insieme della tradizione esegetica ebraica. Non mancano evidentemente le notazioni circa l’uso che, dei versetti salmici, viene fatto nel Nuovo Testamento. Sottolineature ed evocazioni di natura spirituale e sapienziale sono riportate mettendosi nei panni del lettore, interpellandolo e spingendolo su vie oranti di illuminazione dei propri problemi.
È evidente che ci troviamo di fronte ad un’opera di assoluto rilievo nel panorama italiano per quanto riguarda i commenti al Salterio, e crediamo lo sarà presto anche in quello internazionale. Questo è dovuto alla sua specifica angolatura di approccio ai Salmi.
Assieme al commento di T. Lorenzin (Milano 2000; 2014), quello del monaco L. Monti si candida a essere un meraviglioso compagno di viaggio per numerosi assetati di gustare le vie tracciate da Dio per guidare i passi incerti del loro cammino sotto la luce del sole.
Ludwig Monti, I Salmi: preghiera e vita. Commento al Salterio. Prefazione del card. Gianfranco Ravasi. Presentazione di Enzo Bianchi, (Coll. Spiritualità biblica s.n.), Ed. Qiqajon, Comunità di Bose 2018, pp. 1896, € 60,00, ISBN 9788882275266.