Con enorme piacere ho letto d’un fiato lo spassoso/serioso libretto del mio ex professore al Pontificio Istituto Biblico di Roma, del quale è ancor oggi è professore invitato, mentre è emerito della Facoltà di teologia di Granada e docente in varie parti del mondo. La scena di Satana che, in cielo, dibatte con Dio su Giobbe lo ha ispirato a scrivere un libro davvero intrigante.
In cielo siede la corte divina, Il Padre è il presidente, lo Spirito il moderatore, il Figlio assiste in silenzio. Sugli spalti siedono arcangeli, angeli, troni, dominazioni, anziani e quanti più uno ne ha più ne metta. Dall’altra, i tifosi di Satana, l’accusatore, accompagnato dal codazzo di compañeros: Mefistofele, Belzebùl, la demone Lilith, il disprezzato Azazello…
Gli imputati sono i tre evangelisti, accusati di aver scritto dei libri su Gesù che inducono a perdere la fede, tante sono le differenze fra di loro quanto a fatti, particolari, prospettive nel presentare Gesù e il suo messaggio.
Lo Spirito è un moderatore “partigiano” che fa avere una tavoletta magica agli evangelisti – un tablet con un sofisticato programma di ricerca sulla Bibbia – con la quale essi possono prepararsi bene a difendersi dalle accuse di Satana. Le ricerche semplici e quelle incrociate sono velocissime, i riscontri immediati e precisi, le linee difensive ben preparate.
Il nocciolo del problema è che Satana e compañeros non accettano come storico se non quello che è reale. Non accordano il minimo spazio al simbolico, alla storia interpretata, alle storie che aiutano a comprendere più in profondità la persona di Gesù e i suoi insegnamenti, alla luce dell’Antico Testamento, tenendo presenti le fonti disponibili e con grande attenzione alle necessità e alle mentalità delle comunità cristiane destinatarie degli scritti. Fanno loro difficoltà i racconti di Matteo e di Luca sulle origini di Gesù, il numero e la qualità dei miracoli e delle parabole…
Verso la fine del dibattimento processuale, Satana tende una trappola e, invece di discutere sui racconti della passione, scivola subito su quelli della risurrezione. Anche senza previa preparazione sul tablet, i tre evangelisti e un quarto misterioso personaggio (l’autore della finale lunga di Marco) rispondono brillantemente alle insinuazioni beffarde (ma ben informate nei particolari) da parte di Satana.
L’evangelista Giovanni è escluso in partenza dal processo, in quanto autore di un vangelo troppo diverso. Maria invece deve sedersi (l’unica a farlo) più di una volta sul seggio preparato velocissimamente dagli angeli per rispondere in qualità di persona informata sui fatti e sulla persona di Gesù (specie quando era piccolo).
Alla fine, con una sentenza emessa in paradiso dalla Trinità nel settimo eone dell’eternità, gli evangelisti vengono assolti, i vangeli raccomandati come lettura, ma con la raccomandazione che siano bene interpretati. Lo Spirito viene ringraziato dalla corte per l’ottimo lavoro di ispirazione compiuto (non dettatura!), ma gli viene raccomandato di essere un po’ più preciso in futuro…
Un libro gustosissimo che, in modo originale, affronta le problematiche storico-teologiche riguardanti i vangeli sinottici, riportandone letteralmente molti testi e operando uno stretto confronto tra loro. (Nei ringraziamenti Sicre renderà omaggio ad Aland, che con la sua Sinossi gli ha facilitato enormemente il lavoro. Credo che essa sia parte fondamentale del contenuto del tablet fatto avere di straforo dallo Spirito agli evangelisti…). Una geniale introduzione ai vangeli sinottici, accattivante nel linguaggio ma precisissima nei contenuti. Congratulazioni alla seria leggerezza del caro ex professore.
José Luis Sicre, Satana contro gli evangelisti. Un dibattito in cielo, collana «Studi biblici» 82, EDB, Bologna 2017, pp. 232, € 27,50.