Solo gli innamorati volano

di:

Tomassini, copertinaIn questo libretto ci giunge la voce franca e suadente di un monaco trappista, munito di baccellierato in teologia, maestro dei novizi nel monastero delle Frattocchie (RM).

In 18 agili capitoletti egli si sofferma sulla possibilità concreta di tutti i cristiani di diventare santi, di diventare cioè pienamente quello che si è già dal momento del battesimo. La spiritualità, e la santità che ne è il suo frutto maturo, è la vita in pienezza – pur con tutti i limiti e fragilità – della vita filiale riversata dallo Spirito Santo nel credente al momento del battesimo. Resi figli nel Figlio, sommersi e inondati dalla grazia preveniente del Padre, il cristiano può vivere la bellezza sensata della fede inerente al quotidiano e non solo quale fede vissuta nel quotidiano come ambiente di vita.

Le realtà concrete della vita di ogni giorno sono state assunte dal Cristo incarnato e quindi redente, belle, sante. Quod non est assumptum non est redemptum, hanno affermato i padri della Chiesa, ma Gesù Cristo ha assunto tutto nella sua vita vissuta come pro-esistenza per amore. Il quotidiano, la nostra personalità con i suoi limiti, le sue fragilità, persino le sue patologie, sono il campo concreto che ci presenta la realtà quale è stata pensata per noi dalla grazia del Padre.

La vita allora non è innervata dal nichilismo nietzschiano, dal pensiero «debole» e dalla «liquidità» di ogni valore e di ogni relazione (l’autore dedica a questa «ideologia» un capitolo relativamente lungo), ma dal senso stabile del passato, del presente e del futuro costituito da Gesù risorto. Tenuto fisso il cuore al centro della nostra di fede, ogni cosa può trovare senso, anche se non spiegazione.

La santità, come conformazione a Cristo, è un cammino progressivo di abbandono alla grazia di Dio, nella «piccola via» dell’umiltà, valorizzando al massimo le qualità naturali ricevute in dono, ma anche le sconfitte, il limite, la «nudità necessaria» di noi stessi, nudità simile a quella patita dal «giovinetto/neaniskos» denudato del suo mantello in Mc 14.51-52, simbolo del discepolo che deve seguire «nudo» il suo maestro e Signore, crocifisso e annunciato risorto da un altro «giovinetto/neaniskos» nella tomba vuota (cf. Mc 16,5).

Il concilio Vaticano II ha affermato con forza e fin da subito la santità di popolo, aperta a ogni membro della Chiesa. Vivendo il quotidiano come «tempo opportuno/kairos» di conformazione a Cristo ogni credente può esperimentare la gioia della vita cristiana, della vita eterna che inizia fin d’ora.

La gioia dei volti di chi vive delle beatitudini – che può convivere paradossalmente con le esperienze pesanti di sofferenza e di fragilità psico-fisica – è una forte testimonianza della «verità» (oltreché della bontà e della bellezza) della vita cristiana, testimonianza della speranza che abita nel cuore dei credenti e che sola può attrarre per contagio – unita alla forza della grazia del Padre – altri uomini alla fede. Così il Nietzsche di allora e quello di oggi troverà una risposta al suo giusto rimprovero ai cristiani dal volto triste. Il cristiano teso alla santità è l’uomo nuovo, il vero «superuomo».

Nel nostro tempo e nella nostra società (specialmente quella del mondo «ricco») occorre quindi coltivare il desiderio – suggerisce in conclusione il monaco Tomassini – e coltivare grandi desideri. Non interrogarci ogni mattino su che cosa si deve fare, ma se si è contenti di ciò che si è, del cammino intrapreso, della vita che si conduce. Nella «passione delle pazienze» (M. Delbert) sarà possibile trasformare il mondo, partendo da se stessi (M. Buber). La santità è possibile a tutti, bisogna crederci. E questo è passione, è gioia di innamorati. Ci ricorda un detto medievale: «I virtuosi camminano, i sapienti corrono, solo gli innamorati volano».

Un bel libro di spiritualità concreta, serena, che allarga i cuore. Scritto con passione, esperienza e semplicità, può fare del bene a tanti lettori.

Loris Maria Tomassini, Il profumo dello Sposo. La santità del quotidiano. Prefazione di Marko Ivan Rupnik, Collana «Sentieri», EDB, Bologna 2017, pp. 168, € 13,00.

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