La lectio che il monaco camaldolese – residente al Celio di Roma e docente di patrologia al Pontificio istituto orientale e di storia dell’esegesi dei Padri al Pontificio istituto biblico – propone prevede sempre che, alla prima comprensione del testo offerta dalla guida, il gruppo compartecipi le “illuminazioni” ricevute. In questo modo lo Spirito Santo non solo guida il monaco in preghiera notturna nella sua cella, ma anche ogni persona ben disposta verso il testo e il suo protagonista Gesù di Nazaret. In tal modo Scriptura crescit cum legente.
Il volume riporta 14 riflessioni sulle varie pericopi che compongono i cc. 11–13 del Vangelo di Marco.
A Gerico Gesù guarisce il cieco Bartimeo, simbolo della cecità dei discepoli. Egli si mette sulla strada di Gesù, seguendolo da discepolo che “vede” nel suo cammino che sale rapidamente verso il suo destino di sofferenza, morte e risurrezione a Gerusalemme. Il suo grido Rabbunì potrebbe alludere, come il grido della Maddalena nel Vangelo di Giovanni, alla risurrezione di Gesù.
Questi entra in città con segni e simboli che lo accompagnano (asinello, mantelli stesi sul suo cammino regale), ma nel segno del fico seccato si rende evidente che è giunto il giorno del giudizio.
Entrato nel tempio, Gesù scaccia venditori e clienti, perché esso ridiventi una casa di preghiera per tutte le genti. Il giorno seguente, la vista del fico seccato pone i discepoli di fronte a una grande provocazione alla fede, con un’appendice collegata la tema della preghiera aperta al perdono.
I brani successivi riportano le cinque controversie gerosolimitane di Gesù, che fanno il pendant con le cinque galilaiche poste all’inizio del vangelo. La persona e l’autorità di Gesù vengono messe in discussione dalle autorità templari, ma Gesù prevale nell’acutezza del confronto, che dovrebbe portare gli interlocutori ad accettare la sua exousia/autorità più che messianica.
La parabola dei vignaioli assassini illustra senza alcuna ombra di dubbio la cecità delle autorità religiose nel rifiutare l’Inviato definitivo del Dio dei loro padri. Nelle controversie si affrontano inoltre i temi fondamentali del potere che diventa strapotere demoniaco, della risurrezione che si realizzerà in modo diverso da quello pensato dai farisei e negato dai sadducei, dell’identità profonda di Gesù comparata al battesimo attuato dal profeta Giovanni Battista.
La controversia sul duplice comando dell’amore, la “gemina caritas”, apre la strada al c. 13, dedicato al discorso escatologico. Bisogna decidersi con tempestività e radicalità a favore dell’Inviato di Dio, per sfuggire alla “perdita” escatologica della propria vita.
La semplicità del linguaggio, intriso di sapienza spirituale e di conoscenze patristiche, conferisce al volume una gradevolezza di lettura che porta a interrogativi personali con cui confrontarsi con decisione e serenità.
Innocenzo Gargano, Lectio divina su il Vangelo di Marco/5. Il tempio, le pietre, il potere (cc. 11– I3), EDB, Bologna 2018, pp. 128, € 14,60. 9788810719183