In Terra Santa con Egeria

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Il Diario di Egeria è il prototipo di tanti racconti di pellegrinazioni, una fonte unica per comprendere di quali luoghi biblici la comunità cristiana conservava memoria alla fine del IV secolo e per le informazioni sulle celebrazioni che si tenevano nei Luoghi Santi.

L’autore del volume, Enrique Bermejo Cabrera, è francescano della Provincia di San Giacomo di Compostella (Spagna) e vive in Terra Santa. Si è laureato in Liturgia a Roma con la tesi La Proclamación de la Sagrada Escritura en la Liturgia de Jerusalén (1993). Dal 1983 è professore presso lo Studium Theologicum Jerosolymitanum. È membro dell’Associazione spagnola dei professori di Liturgia e in qualità di responsabile della Commissione liturgica della Custodia di Terra Santa, ha diretto la riforma di varie celebrazioni proprie della Terra Santa.

Ricordiamo in ordine cronologico: la celebrazione memoriale dell’“Ora Santa” nel Getsemani il Giovedì Santo, le vigilie domenicali della Quaresima e le celebrazioni della mattina e del pomeriggio della Settimana Santa nella Basilica del Santo Sepolcro. Queste ultime sono state approvate dalla Santa Sede nel 2011 e stampate nell’edizione tipica.

Nella Presentazione (pp. 11-12), il Custode di Terra Santa, padre Patton, ricorda l’importanza universale e particolare dell’Itinerario di Egeria. Il testo ha un’importanza universale perché da esso è derivata l’organizzazione della liturgia della Chiesa universale. Ha un’importanza particolare perché la Custodia di Terra Santa ha reso nuovamente vivo l’antico uso delle celebrazioni stazionali e delle pellegrinazioni legate ai Luoghi Santi e connesse ai racconti biblici ed evangelici.

Il Diario di Egeria fornisce una miriade di informazioni storico-liturgiche, ha permesso le identificazioni di vari Luoghi Santi e testimonia la viva fede della Chiesa del IV secolo. L’Itinerario di Egeria può aiutare il pellegrino ad accompagnare la visita dei luoghi di Terra Santa con la preghiera e la lettura dei testi biblici legati al luogo.

L’Itinerario e la figura di Egeria

Tra i primi pellegrini che, a partire dall’epoca costantiniana, si misero in viaggio verso Gerusalemme, spiccano alcune straordinarie figure femminili e tra queste, in particolare, la nobildonna Egeria, di origine ispanica, che ha lasciato testimonianza scritta del suo itinerario (avvenuto probabilmente tra il 381 e il 384), con preziose informazioni e minuziose descrizioni.

Dopo aver introdotto la vicenda di Egeria e del suo viaggio, Bermejo Cabrera entra nel vivo del racconto della Pellegrina, che è strutturato in due parti: la descrizione delle terre bibliche attraversate (Scritture alla mano) e un’ampia sezione dedicata alla liturgia della Chiesa madre di Gerusalemme.

Dopo la Presentazione (pp. 11-12) e l’Introduzione (pp. 13-14), l’autore ci fa conoscere l’Itinerario e il suo autore (pp. 15-24): il manoscritto e il suo autore, la figura di Egeria e la datazione del pellegrinaggio, il latino dell’Itinerario e il suo contenuto. Ricorda, infine, l’importanza dell’Itinerario, le edizioni e le traduzioni.

Dal linguaggio usato si presume che Egeria appartenesse al mondo clericale, e i cataloghi di Limoges la descrivono come badessa. Valerio del Bierzo la chiama beatissima sanctimonialis Egeria. In base ai suoi riferimenti, è assodata l’origina ispanica di Egeria. Ella proviene dai confini della terra, probabilmente da Finisterrae. Ella compie il viaggio per uno scopo spirituale, per “la grazia della preghiera”. È una donna di alto rango, che dona e riceve onore da vescovi e monaci. Nei tratti pericolosi era scortata da militari romani, come nel ritorno dall’Arabia. Lo studioso p. Arce collega Egeria alla famiglia dell’imperatore Teodosio, nato a Cauca nel 347, della provincia Gallaecia, oggi Coca, nella provincia di Segovia.

Egeria non fu l’unica donna dell’antichità a recarsi in Terra Santa. Prima di lei andò a Gerusalemme, tra il 326 e il 330 la madre dell’imperatore Costantino, sant’Elena, alla quale si attribuisce il ritrovamento della santa croce.

Intorno al 372 si recò in terra santa Melania senior che fondò un monastero sul Monte degli Ulivi.

La matrona Poemenia visitò Gerusalemme e, nel 387, fondò la chiesa dell’Imbomon nel luogo dell’Ascensione sul Monte degli Ulivi.

Nel 385 giunsero in Terra Santa la matrona Paola e la figlia Eustachio che, dopo aver visitato i monaci del deserto di Nitria, nel 386 si stabilirono a Betlemme, fondando un ospizio per pellegrini, un monastero per uomini e uno per donne, contiguo alla grotta della Natività.

I luoghi dell’Antico Testamento

Nella Parte Prima del libro (pp. 25-46), ci si dedica alla Bibbia alla mano, attraverso i luoghi dell’Antico Testamento. Sono trattate le liturgie di pellegrinaggio e, di seguito, il pellegrinaggio al Sinai e il ritorno a Gerusalemme passando per la terra di Gessen (dicembre 383 – gennaio 384: il luogo di Aronne e dei settanta anziani; il luogo del roveto; ritorno a Faran; da Faran a Clysma; da Clysma ad Arabia; Arabia; da Arabia a Gerusalemme); il Pellegrinaggio al monte Nebo (febbraio 384: il Giordano; Livias; le “Sorgenti di Mosè”; in cima al monte Nebo e ritorno a Gerusalemme); il pellegrinaggio al sepolcro di Giobbe a Carneas (ultimi giorni di febbraio e primi giorni di marzo del 384: Sedima – Salem; Enon; Tesbe e il torrente Corra; la tomba di Giobbe a Carnea); Pellegrinaggio in Mesopotamia e ritorno a Costantinopoli passando per Tarso, Seleucia e Calcedonia (IE 17-23): da Gerusalemme ad Antiochia; da Antiochia alla Mesopotamia; dall’Eufrate a Edessa; Edessa; Charris; da Antiochia a Seleucia d’Isauria; da Seleucia a Costantinopoli; da Edessa a Costantinopoli il viaggio si svolse fra il 19 aprile e il giugno 384).

La liturgia

La Parte Seconda del volume (pp. 47-70) è dedicata alla descrizione della liturgia ordinaria secondo l’Itinerario di Egeria (= IE). Si descrivono la liturgia settimanale, la liturgia domenicale, l’anno liturgico nei luoghi santi. La liturgia settimanale comprende la Veglia, gli Inni mattutini, Sesta e Nona, il Lucernare. La liturgia domenicale vede susseguirsi la Veglia dei fedeli, la Veglia della proclamazione della Risurrezione, la veglia domenicale monastica, la celebrazione eucaristica, il Lucernare.

L’anno liturgico nei Luoghi Santi è descritto nel modo seguente. All’Epifania segue il Quadragesimo giorno dopo l’Epifania; la Quaresima; il sabato della settima settimana di Quaresima; dal lunedì al mercoledì della Grande Settimana; il giovedì della Grande Settimana; il venerdì della Grande Settimana; il sabato della Grande Settimana; i giorni di Pasqua; la domenica dell’ottava; il tempo di Pasqua; il quarantesimo giorno dopo Pasqua; la Pentecoste; le Encenie o Dedicazione; le feste dei martiri e dei santi.

La geografia dei luoghi santi

La Parte Terza dell’opera (pp. 71-108) è dedicata alla geografia dei luoghi santi secondo l’IE. Si parte da quelli descritti nella prima parte dell’IE. Si trattano le chiese dei luoghi santi, i tipi di chiese, la chiesa familiare a Egeria, le chiese come martyrium, le chiese di tipo funerario, la chiesa nova dispositione, tipi di chiese secondo il tipo di rettore, tipi di chiese per la sinassi ivi celebrata.

Segue quindi la descrizione dei luoghi santi della seconda parte dell’IE. Essi comprendono Betlemme; “Lazarium” cioè Betania; Gerusalemme come luogo santo, memoriale-liturgico; il Monte degli Ulivi; l’Eleona; l’Imbomon, il luogo dove il Signore pregò prima della Passione; il Getsemani; Sion. Seguono i luoghi intorno all’Anastasis: la Crux e il Martyrium; si descrive la Crux, l’ante Crucem, il post Crucem, il Martyrium, l’Anastasis, la veglia domenicale della Risurrezione, il Lucernare; la sesta e la nona, l’oblazione o celebrazione eucaristica, altre celebrazioni. Seguono la descrizione dell’Anastasis come luogo di eccellenza per la proclamazione della Scrittura, gli spazi liturgici dell’Anastasis, la grotta memoriale e gli eventi simbolici, le azioni intra cancellos, lo spazio ministeriale, lo spazio davanti ai cancelli, il Codex Evangelii, la cathedra del vescovo, i mezzi di illuminazione e thiamataria.

A mo’ di conclusione (pp. 109-128), l’autore ricorda l’Itinerario di Egeria nella ricerca dei Francescani in Terra Santa (pp. 113-128). Sono ricerche archeologiche, letterarie, storiche e liturgiche, l’edizione bilingue dell’IE di p. Augustin Arcé (1980), la presenza dell’IE nei sussidi per i pellegrinaggi e nella riforma liturgica in Terra Santa.

Illustrazioni

Molto interessanti le sedici illustrazioni che corredano il volume. In successione sono presentati il monte Gebel Safsafe visto dalla cima del Monte Sinai o Gebel Musa; la chiesa di Mosè sulla cima del monte Sinai; lo Wadi Er-Raha, attraverso il quale Egeria raggiunse il monte Sinai; un cippo del sesto miliario nei pressi del Monte Nebo (ora non più in sede); la chiesa rupestre di San Pietro ad Antiochia (con la facciata di epoca crociata); particolari della Mappa di Madaba; due particolari dei mosaici della Basilica della Natività di Betlemme, con la scena dell’entrata di Gesù in Gerusalemme; l’Anastasis di Gerusalemme durante il canto della veglia pasquale con la processione attorno all’edicola; la celebrazione della passione di Gesù all’altare sul Calvario; l’incensazione del Vangelo sopra la Tomba nel contesto della celebrazione della Veglia domenicale della Risurrezione in Quaresima; la celebrazione dei Vespri presieduta dal Custode di Terra Santa all’interno del Cenacolo la domenica di Pentecoste; altri particolari dei mosaici della Basilica della Natività di Betlemme; la Basilica del Getsemani, costruita sopra l’“ecclesia elegans” vista da Egeria con, in primo piano, la Valle del Cedron e, sullo sfondo, il Monte degli Ulivi.

Conclusione

 «Alla luce della nostra indagine – conclude l’autore – si può concludere che davvero per i francescani di Terra Santa l’IE ha costituito uno dei testi antichi più noti e frequentati. Esso ha attirato, per così dire, l’attenzione di tutti, dagli archeologi agli storici, dagli animatori di pellegrinaggi e autori di guide ai cultori della liturgia» (p. 125).

Il volume rappresenta una delle fonti più importanti per la conoscenza dei luoghi santi, della liturgia e della fede della Chiesa madre di Gerusalemme nel IV secolo. Un classico per gli amanti della Terra del Santo e per chi si propone di compiere un pellegrinaggio o di riviverne con calma i momenti salienti.

Enrique Bermejo Cabrera, Pellegrinare in Terra Santa con Egeria. Bibbia e liturgia, Edizioni Terra Santa, Milano 2023, pp. 128 + 16 illustrazioni a colori, € 14,00.

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