«Qui muore un giovanissimo padre, muore improvvisamente nel pieno della promessa, C’è una moglie accanto, quando lui se ne va nel silenzio della notte. La lascia dormire, viva e giovane. E c’è una figlia nella stanza vicina. Minuscola e reale». Così scrive, con affettuosa partecipazione, Mariapia Veladiano nella Prefazione al libro di Arianna Prevedello La grazia di rialzarsi.
Arianna collaborava con gioioso interesse alla rubrica cinematografica della Settimana cartacea. E fu una mattina di quel periodo che giunse la tristissima, inattesa notizia della morte nel sonno del suo giovane marito, rimanendo sola con la sua bimba. Accompagnammo rispettosamente il tempo del lutto, chiedendole con molta discrezione e comprensione se e come intendeva collaborare con noi. Ed ella continuò, inviandoci, assieme ai commenti alle pellicole, qualche notizia sulla sua situazione, su Viola, la sua bambina, sulle prospettive di lavoro.
Ora la sua “traversata del deserto” è confluita in queste “Quindici parole per rinascere dal dolore” (così recita il sottotitolo del libro). Se è interessante ripercorrere con lei quel periodo della sua vita, scandito da parole come “tavola”, “fotografie”. “voce”, “solitudine”, “senso”, “lacrime”…, assai significativa è l’Introduzione a queste pagine. È la stessa Arianna che la firma. L’inizio è denso di realismo: «A distanza di pochi anni ho sperimentato l’essere madre e l’essere vedova». Come ha vissuto questa esperienza? Lo rivelano le sue parole: «Nelle mani di una donna il lutto supera l’agognata elaborazione per divenire generazione di forme autorevoli di stare al mondo. Attorno alla morte le donne mettono in scena sotto altre sembianze doglie che partoriscono stili di vita capaci di trattenere il privilegio del vivere». Il lutto, scrive ancora Arianna, porta con sé una sua generatività, cosicché anche la morte dei propri cari può innestare «un processo di rinascita per la nostra esistenza».
I quindici agili capitoli, poche pagine per ognuno, in cui lei racconta i ricordi, i gesti, le emozioni seguiti alla morte del marito, sono commentati da alcuni film che sembrano meglio interpretare la situazione e sentimenti che lei ha provato. La breve trama di queste pellicole è preceduta da una rubrica inedita, intitolata “I salmi del cinema”. Sono composizioni poetiche nelle quali Arianna dà voce ai protagonisti ripercorrendone le vicende e gli aneliti, incrociando le loro domande e la loro inesausta sete di senso.
Questo «splendido racconto», come lo definisce la Veladiano, nel quale la fede è presente con delicata leggerezza, è un regalo messo nelle mani di chi decide di “rinascere dal dolore”.
Arianna Prevedello, La grazia di rialzarsi. Quindici parole per rinascere dal dolore, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2017, pp. 123, € 14,00.