Agili dita callose corrono sulle ance di un organetto, scuotendo la “scatola del vento”. Sono quelle di Vincenzo del Seni, un antico cantore, protagonista di una delle tante storie straordinarie che la Storia non racconta.
Vincenzo del Seni, un umile e potente testimone della ricchezza della cultura popolare italiana, con il suo organetto – la scatola del vento – ha accompagnato per quasi un secolo la vita di un’intera comunità abitante un’antica terra di lavoro, il monte Maio, una delle cime dei monti Aurunci, nel Basso Lazio.
Ripercorrere la sua vita è l’occasione di scoprire usi, modi di vita e tradizioni dell’Italia contadina del ’900; di ricordare l’impatto feroce di due guerre sulla povera gente, di riscoprire la dignità e il profondo senso della vita e la ricchezza di quella gente “comune” di rado interessante per le grandi narrazioni.
Storia di un antico suonatore di organetto è un audiolibro che racconta la storia di Vincenzo del Seni. L’autore è suo nipote, Alessandro Parente, organettista e compositore, erede in via diretta del patrimonio storico sociale legato alla cultura dell’organetto, che da anni si dedica al suo progetto musicale «La scatola del vento», un laboratorio continuo che unisce generazioni attraverso memoria e contenuti.
La voce narrante di Moni Ovadia è contrappuntata dagli organetti del Giardino della Pietra Fiorita, l’orchestra diretta da Alessandro Parente e da altri musicisti ospiti. Impreziosisce il racconto una straordinaria polifonia di voci: Francesco Guccini, Giovanna Marini, Lucilla Galeazzi, Ellade Bandini, Daniele Sepe, Dacia Maraini, Peppe Barra, Lino Cannavacciuolo; Paolo Fresu e tanti altri. Voci di testimoni diretti completano un affresco suggestivo.
Passo dopo passo si ricompongono così i quadri della vita di Vincenzo e del suo inseparabile organetto, strumento che da solo narra la semplicità e la straordinarietà della povera gente, eroi quotidiani e senza nome che affrontano la vita con sapienza, umiltà, senza tirarsi mai indietro
La storia di piccole comunità, appartenenti a una nazione giovane, che hanno vissuto un travagliato passaggio di secolo. L’Ottocento che aveva portato l’unità, e il Novecento, con le sue speranze distrutte appena nate: prima dalla povertà che aveva portato a una sofferta e rischiosa emigrazione – utile ricordarlo di fronte alla cecità di questi giorni, alla violenza contro persone che fuggono da situazioni persino più devastanti – poi dal drammatico contributo voluto dalla patria per la Prima guerra mondiale. Giovani partiti, morti senza neanche capire perché. Infine dal secondo tragico conflitto mondiale.
Con la sua musica Vincenzo del Seni ha custodito memoria di antiche tradizioni, ha cantato la vita semplice e ricca di intere generazioni. Le note del suonatore di organetto hanno accompagnato un’intera e larga comunità a matrimoni e funerali; hanno cantato giorni di festa e di lavoro; hanno tradotto gioie semplici e indicibili dolori, come quelli orribili della guerra che ha investito violentemente una popolazione inerme colpevole di vivere lungo la Linea Gustav, un confine fortificato approntato in Italia per disposizione Hitler nel tentativo di fermare l’avanzata degli Alleati da Sud, teatro, come noto, di feroci battaglie, come quella di Monteccassino.
Racconta l’audiolibro che proprio dalle inguaribili ferite del conflitto è nata la passione di Vincenzo del Seni per quello strumento che lo avrebbe accompagnato tutta la vita. Quella guerra, incompresa e lontana, si fece improvvisamente vicina: una bomba cadde sulla casella, un piccolo rifugio di campagna, della famiglia del Seni, distruggendola. L’intera famiglia di Vincenzo sterminata in un attimo. Si salvarono solo lui e una delle sorelle. Da quel momento Vincenzo prese l’organetto per non lasciarlo più.
Per tenere viva la memoria, ogni anno il maestro Parente, con la sua orchestra, sale sulla montagna e ricorda con un concerto i caduti e le tragiche vicende della guerra.
L’audiolibro è insomma una preziosa occasione per fermarsi e ascoltare un racconto che riguarda la vita di alcuni dei tanti sconosciuti che, per dirla con Levinas, affrontano un quotidiano che richiede più coraggio di quello di un samurai.
Alessandro Parente, Storia di un antico suonatore di organetto, Emons Audiolibri, Roma 2018, € 14,90.