Cosa significa fare il parroco oggi? In che modo e a che prezzo è ancora possibile? Si può e ha senso che un parroco appartenga a più comunità? Come collaborare tra parroci?
E quale comunità cristiana per il futuro? Dove e come si stanno sperimentando altre possibili forme per la cura pastorale del popolo di Dio che non ruotino necessariamente attorno all’unica figura del parroco?
Sono alcune delle domande che hanno motivato la Redazione della Rivista di Spiritualità Pastorale Presbyteri a programmare il 5° Convegno, organizzato anche quest’anno in collaborazione con l’Unione Apostolica del Clero.
Il Convegno
Il titolo, Così posso ancora fare il parroco. In cammino verso nuovi modelli, desidera rilanciare in chiave propositiva una problematica spesso assillante per i pastori di oggi, che ha trovato eco nel testo di Thomas Frings tradotto in Italia nel 2018 proprio con il titolo: Così non posso più fare il parroco. Vi racconto perché.
La situazione che si va delineando nelle Diocesi italiane, pur nella loro diversità a volte anche marcata, chiama a una necessaria riflessione sulle nuove modalità di esercizio del ministero di parroco e della guida delle comunità. La diminuzione del numero dei presbiteri e dei praticanti è certamente stimolo a sperimentazioni pastorali che coinvolgano maggiormente diaconi, laici, religiosi e religiose, ma ciò che può portare a un vero cambiamento non è certo la necessità di tamponare emergenze dovute alla mancanza di preti, ma la volontà di camminare verso un volto più ministeriale della comunità cristiana, in un clima di corresponsabilità e rispetto per il bene di tutti.
Il Convegno si terrà solo in modalità online nelle mattine di lunedì 27 e martedì 28 maggio, dalle 10.00 alle 12.30.
Dopo i saluti iniziali del Superiore Generale della Congregazione di Gesù Sacerdote (i Padri Venturini) padre Carlo Bozza e del Presidente dell’Unione Apostolica del Clero don Stefano Rosati, la prima mattinata (con inizio alle ore 10) sarà dedicata al tema: Cosa e come cambiare per “fare ancora il parroco”. I contributi sul tema saranno di mons. Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa, e Fabrizio Carletti del Centro Studi Missione Emmaus.
Nella seconda mattinata (con inizio alle ore 10) il diacono Andrea Sartori, della Diocesi di Roma, mons. Ivan Maffeis Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e suor Plautilla Brizzolara, della Diocesi di Parma, presenteranno forme e progetti alternativi per la cura pastorale del popolo di Dio che si stanno sperimentando nei loro territori diocesani. Dialogherà con loro don Francesco Zaccaria, pastoralista della Diocesi di Conversano-Monopoli.
Il Convegno è moderato da don Stefano Zeni, della Redazione di Presbyteri e sarà visibile attraverso il canale YouTube della Rivista, collegandosi al sito www.presbyteri.it. Sul canale sono ancora disponibili i video dei Convegni scorsi, a cui poi si affiancherà anche quello dell’edizione 2024.
La rivista
La Rivista di Spiritualità pastorale Presbyteri pubblica ogni anno 6 monografie che affrontano temi di interesse per il mondo presbiterale, legati alla figura, all’identità e alla missione del ministro ordinato.
È questo lo specifico della Rivista, che attraverso il lavoro e il pensiero dei suoi Redattori ha lo scopo di contribuire alla formazione permanente dei ministri sacri, facendo circolare idee e prassi, suscitando riflessioni e ponendo l’attenzione alle nuove sfide che toccano la spiritualità e la pastorale oggi.
Per informazioni: www.presbyteri.it; segreteria@presbyteri.it.
La profezia di J.Ratzinger.
“Avremo presto preti ridotti al ruolo di assistenti sociali e il messaggio di fede ridotto a visione politica.
Tutto sembrerà perduto, ma al momento opportuno, proprio nella fase più drammatica della crisi, la Chiesa rinascerà.Sarà più piccola, più povera,quasi catacombale, ma anche più santa.
Perché non sarà più la Chiesa di chi cerca di piacere al mondo,ma la Chiesa dei fedeli a Dio e alla sua legge eterna.
La rinascita sarà opera di un piccolo resto,apparentemente insignificante,eppure indomito, passato attraverso un processo di purificazione.
Perché è così che opera Dio.
Contro il male resiste un piccolo gregge”.
Dalla realtà consolidata energe la prassi di affidare molti cosiddetti servizi a laici che detengono a vita gli stessi senza tournover ma neppure senza nuovi ingressi dato che la societa , le generazioni , la cultura, le criticità e i bisogni corrono e c e’ necessità di stare vigili e aggiornarsi e formarsi di continuo. La questione della penuria diconsacrati e’ altra cosa. In sostanza eliminare la tentazione della autoreferenzialita’ e della personalizzazione di chi coopera o vorrebbe cooperare in un contesto parrocchiale e di sacresta….Credo a questo punto che chi non vuole vedere morire la fede faccia il missionario ogni giorno nell’ arena della vita che pone sfide anche difficili e cosi si può testimoniare bene il Vangelo. Sulla strada. Tutti i giorni. E’ anche questo un modo x alleviare il compito dei consacrati che a quanto si dice sono pochi e oberati di lavoro.
Buongiorno, dopo 30 anni di catechismo ai bambini portato avanti con entusiasmo, preparazione e puntualità, sono stata esclusa, senza alcun contatto personale,(neanche una semplice telefonata) assieme ad altre due catechiste ,dalla lista in quanto assente (sempre giustifcata) ,causa covid dal nuovo parroco che continua a rimanere latitante. Preciso che ho continuato ad interessarmi della parrocchia in altri modi, compreso un cospicuo bonifico pro mensa-poveri.gestito dalla stessa parrocchia. La diocesi di Torino si è rivelata del tutto incapace di interessarsi. Sia io che la mia famiglia siamo rimasti sconcertati e profondamente delusi. È questo il messaggio che lasceremo ai nipoti e ai giovani delle nostre famiglie e cioè i preti si comportano come dirigenti di azienda che licenziano senza giusta causa? È questa la chiesa voluta da Gesù? Scusate lo sfogo .Cordiali saluti.
L’argomento è decisamente molto attuale e viene pertanto percepito come importante anche perché in gioco c’è la tenuta della salute del clero.