Nell’arco di venti giorni la Chiesa francese ha conosciuto due interventi inabituali da parte del Vaticano: il 2 giugno il vescovo di Fréjus-Toulon, Dominique Rey, annuncia la sospensione delle dieci ordinazioni diaconali (6) e presbiterali (4) previste per il 29 del mese; il 23 giugno il vescovo di Strasburgo, Luc Ravel, informa di una visita apostolica nella sua diocesi.
Il seminario di Fréjus-Toulon (La Castille) è quello più “produttivo” nel paese, secondo solo a quello della Comunità di San Martino (cf. settimananews.it/ministeri-carismi/francia-preti-conservatori-crescono/). Rispetto all’indirizzo conservatore del secondo, La Castille si caratterizza per la pluralità disordinata di seminaristi provenienti da decine di nuove fondazioni francesi e straniere. La cinquantina di seminaristi è spesso frutto di migrazioni da altri istituti formativi.
Sull’onda della propria esperienza nella comunità dell’Emmanuel e della priorità dell’evangelizzazione nella testimonianza cristiana di oggi, mons. Rey, apre la diocesi e il seminario ad ogni fondazione che ne faccia domanda: dalla comunità di Saint Jean a quella di Saint Martin, dai brasiliani di Cancao Nova ai carismatici di Shalom, dalle suore di Bethléem, alle comunità di Point-Coeur, all’istituto Christ Roi, a fondazioni francescane recenti, alla comunità La Frat’, fino alla fraternità Eucharistein.
Le numerose ordinazioni alimentano il presbiterio (250) e abbassano l’età media di preti (il 75% ha meno di 64 anni e il 30% meno di 44). Ma i preti locali lamentano l’estraneità di alcuni dei nuovi ordinati e la loro distanza dal senso di appartenenza. Crescono anche le segnalazioni alla procura della repubblica.
Delle quattro ordinazioni presbiterali previste quest’anno due sono francescani italiani di una comunità tradizionalista appena sbarcata in diocesi, uno dell’istituto Christ-Roi e un latino-americano, unico ad aver percorso l’intera formazione al seminario locale.
Qualche mese fa una visita apostolica è stata condotta in diocesi da parte dell’arcivescovo di Marsiglia, J.-M. Aveline (prossimo cardinale) e il suo rapporto è stato preso in carico da quattro dicasteri vaticani (vescovi, laici, religiosi e clero).
La decisione vaticana ha comunque creato un grande sconcerto in diocesi e più di 10.000 persone hanno firmato per lamentare la decisione presa, senza spiegarne il motivo. Essa suona come una censura al vescovo la cui generosità ed esposizione pubblica è a tutti nota. L’interessato si è detto pronto al dialogo con le istanze vaticane.
A conferma del quadro accennato, il 10 giugno la diocesi ha soppresso l’associazione pubblica dei fedeli, Monastero di san Benedetto. Due dei suoi componenti si sono fatti ordinare prete e diacono da un vescovo, di cui non hanno detto il nome, senza farne parola con mons. Rey.