È l’autorevole agenzia di stampa austriaca Kathpress a dare notizia delle dichiarazioni di mons. Erwin Krautler, nato a Koblach, diocesi di Feldkirch, 78 anni fa, della prelatura territoriale di Xingu in Amazzonia. Questa prelatura si estende su una superficie di 368.086 kmq e ha una popolazione di 551.374 abitanti, di cui i cattolici sono 382.624, raggruppati in 15 parrocchie, con 16 sacerdoti diocesani e 17 religiosi.
Mons. Krautler ha rinunciato alla prelatura alla fine di dicembre 2015 e, nel 2016, gli è succeduto il francescano João Muniz Alves.
All’indomani dell’annuncio di papa Francesco del sinodo dell’Amazzonia non si è lasciato sfuggire l’opportunità di esprimere ancora una volta la sua idea: in Amazzonia occorre subito conferire il sacerdozio a uomini sposati e procedere all’ordinazione di diaconesse.
Si sa che aveva personalmente espresso il suo pensiero e la sua preoccupazione direttamente a papa Francesco, il quale gli avrebbe detto: «Senta i vescovi e dica loro che facciano proposte valide». Per la verità, il coraggioso vescovo austriaco – come altri vescovi brasiliani – si spingerebbe oltre fino ad arrivare a configurare una parrocchia diretta da un «gruppo di adulti», dove preponderante resterebbe la figura del presbitero. Promotore e sostenitore è il vescovo emerito di Aliwal, (Sudafrica), Fritz Lobinger, del clero di Regensburg.
Da notare che il vescovo Krautler è ancora segretario della commissione dell’episcopato brasiliano per l’Amazzonia, dunque voce autorevole nella preparazione del sinodo che si terrà nel 2019.
Le motivazioni per avere presbiteri sposati e diaconesse sono ben note, perché altri vescovi si sono espressi sulla sua linea costatando che, in gran parte, i cattolici dell’Amazzonia hanno accesso solo alla liturgia della Parola e molto raramente all’eucaristia, con il rischio che non distinguano la liturgia cattolica da quella protestante, come anni fa paventava il grande teologo Yves Congar, non ascoltato. Difatti, molti cattolici frequentano le comunità protestanti e partecipano ai loro riti.
È stato un fallimento – osserva il vescovo Krautler – aver portato in Amazzonia preti e religiosi dal sud del Brasile, per loro è estremamente difficile adattarsi alla mentalità amazzonica.
È prevedibile che altri vescovi o gruppi di vescovi del Brasile scendano in campo esprimendo l’auspicio che il conferimento del sacerdozio a uomini sposati e l’ordinazione diaconale delle donne divengano realtà. Si è perso molto tempo. Chi stende queste note ha partecipato a più di un incontro di vescovi brasiliani, che hanno dichiarato che non c’è più tempo da perdere. La Chiesa brasiliana sta drammaticamente perdendo fedeli.
Possiamo ancor oggi dare uno scandalo di queste proporzioni (le donne sono più della metà del genere umano) quando fin dalla prima pagina della bibbia si legge come “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.” (Gen.1,27), quando al popolo sacerdotale appartiene sia l’uomo che la donna, quando in Gesù Cristo risorto non c’è più né uomo né donna (Gal. 3,28), ma noi continuiamo ad escludere la donna dall’ordine sacro come se la rappresentanza di Dio fosse una questione di genere sessuale. Ormai è più che documentato come nel movimento di Gesù vi fossero donne leader, così come nel periodo apostolico tra cui Febe diaconessa, Tabità e Giunia apostole, Lidia, Priscilla (o Prisca), come Paolo ne saluti almeno dieci. Ormai un grande numero di teologi considera scandaloso questo ritardo che è problema di natura culturale. Spero e prego che papa Francesco, proclamando Maria di Magdala ‘apostola degli apostoli’ facendone il 22 luglio festa per tutta la chiesa nello stesso modo degli altri apostoli, stimoli tutti ad una maggiore riflessione per colmare questo evidente ritardo. È stato utile per me studiare il testo di Hermann Haring apparso su Concilium n°3 del 1999, in cui approfondisce la “in persona Christi” della figura sacerdotale, che suggerisco di andare a leggere a tutti coloro che si oppongono. Mi viene da dire: rimarrete senza parole.
“People recognize the good only when they themselves do it. They recognize evil only when they do not do it.” —Joseph Ratzinger
Da anni esiste in Italia un movimento internazionale impegnato sulla questioni dei diritti civili e religiosi dei preti sposati. Ora il Papa provveda a riaccoglierli nella Chiesa perché sono una grande risorsa!