Questa è la domanda che, in un modo o nell’altro, molte persone, cattoliche e non, si pongono da alcuni mesi, in particolare dalla sua assenza alla Via Crucis del venerdì santo, il 29 marzo, nel Colosseo romano, una delle celebrazioni più emozionanti della Settimana santa. Questa celebrazione ha avuto, in tale occasione, un fattore di interesse in più: il testo era stato scritto dallo stesso Francesco.
Tuttavia, le oltre 25.000 persone che avrebbero seguito in prima persona la Via Crucis sono state informate, pochi minuti prima dell’inizio, che il papa non avrebbe partecipato alla celebrazione.
Tale decisione sarebbe stata adottata – secondo alcune fonti – come “misura precauzionale” e, secondo altre, in seguito a un divieto dei medici. Si trattava di una notizia inquietante – un’altra ancora – riguardante la salute indebolita di un uomo di 87 anni, preceduta da un’altalena di alti e bassi alle celebrazioni della Settimana santa: la domenica delle palme non ha pronunciato l’omelia, è rimasto in silenzio; giovedì, alla messa crismale del mattino, ha predicato per 22 minuti e, per lo più, con voce ferma; lo stesso giorno, durante la messa in Coena Domini, celebrata nel cortile interno di Rebibbia, ha lavato i piedi a dodici donne; il giorno seguente, venerdì santo, non era presente alla Via Crucis.
È questo il contesto in cui, mentre sono ricomparse le preoccupazioni sullo stato di salute di papa Bergoglio, è riemerso l’interrogativo che introduce queste righe.
Francesco, alcuni anni fa, fu costretto a muoversi su una sedia a rotelle. In quell’occasione gli venne chiesto di una possibile rinuncia. Rispose che la Chiesa non si governa con le ginocchia ma con la testa. D’accordo.
Ma ciò che si nota in questi mesi, senza inficiare la sua risposta, sembra intaccare sensibilmente – se non vi sarà un rapido recupero fisico – la sua capacità di governare. Quelli di noi che pure vogliono che egli si riprenda presto e continui a governare la Chiesa cattolica, non lo vogliono però a costo di dover vedere – come è successo negli ultimi mesi del pontificato di Giovanni Paolo II – un papa incapace di farlo. Sarebbe difficile sopportare il ripetersi dell’increscioso errore commesso ai tempi di papa K. Wojtyla.
Ribadisco la mia convinzione, cosciente di quanto sia in gioco in questi momenti nella Chiesa cattolica e consapevole che un cambio di pontefice può bloccare o rallentare la riforma strutturale e sistemica nella quale, per volontà di Francesco, siamo coinvolti.
Forse, per questo motivo, è molto probabile che egli vorrà andare avanti – se la salute non glielo impedirà – fino alla fine del prossimo Sinodo mondiale di ottobre e, al massimo, fino all’estate del 2025.
Indico questa ultima data possibile perché è il momento in cui dieci commissioni di esperti, teologi e membri della Curia vaticana dovranno presentare proposte operative – tra gli altri problemi – su come “ascoltare il grido dei poveri” e quali devono essere i “criteri per la selezione dei candidati all’episcopato” o come dev’essere la presenza della Chiesa “nello spazio digitale”. E anche su come procedere affinché le “questioni dottrinali, pastorali ed etiche controverse” continuino ad essere affrontate a livello sinodale –, vale a dire congiuntamente, da battezzati e da responsabili ecclesiali. E, ancora, su come affrontare “questioni teologiche e canoniche relative a forme specifiche di ministeri”, compresa la possibilità per le donne di accedere al diaconato, inteso – così spero – come ministero ordinato.
Considerate l’età avanzata e la salute precaria di Francesco, sembra molto difficile per lui portare a termine il programma di riforme delineato, sia che rinunci oppure no al papato. Credo, quindi, che questo sia un compito che dovrà portare a termine il suo successore, nel caso in cui l’eletto condivida tale progetto riformatore.
Se così non fosse – se cioè il suo successore prediligesse altre opzioni – risulterebbe evidente, ancora una volta, che la questione pendente e più importante della riforma è quella che lo stesso Francesco chiamò, all’inizio del suo pontificato, la “conversione del papato”. E con essa dell’episcopato e del presbiterato.
A questo punto non è possibile continuare ad accettare per buono un modello di governo assolutista e monarchico. La Chiesa ha bisogno – come già convenuto al Sinodo mondiale del 1969 – di una Legge Fondamentale che sia al di sopra delle arbitrarietà e degli autoritarismi di papi, vescovi e preti; e di ciò che li rende ancora possibili.
Papa Bergoglio ha già denunciato quanto sia pericoloso il clericalismo autoritario e assolutista del potere nella Chiesa, ma non sembra essere andato oltre la denuncia. Probabilmente, perché è un problema che dovrà essere affrontato in un Concilio Vaticano III, che, si spera, sarà il primo Sinodo mondiale di tutti i cattolici, non solo dei vescovi.
In attesa di un simile “miracolo”, è urgente rendere possibile questa “conversione” anche qui, tra noi, cominciando a relegare al loro posto i vescovi e i preti assolutisti e monarchici; in particolare, quelli che lo sono in modo sfacciato. Francesco ha fatto molto denunciando il problema e non chiudendo le porte a contributi e decisioni che vanno in questa direzione.
Domenico 9/4/2024
Ma i papi non vengono scelti” per opera e virtù della Spirito Santo ? …e allora niente commenti.
La logica di questo articolo è molto semplice. Poiché il Papa non ha fatto e non farà ciò che io penso sia giusto, allora meglio che non continui. Sotto l’apparente consenso si nasconde invece la delusione di un Papa che difficilmente lo si può ingabbiare in schemi preventivi: non piace ai progressisti, non piace ai conservatori. Meno male! Piacerà a chi piace il Vangelo.
Il problema non e’ le dimissioni o la morte di questo papa. Il problema e’ stata la sfida superba : si era proposto e, e chi lo ha eletto l’ ha eletto per questo,di rivoltare la Chiesa cattolica come un calzino, di avviare processi senza sapere dove conducevano , di banalizzare innanzitutto il papato.
Il suo successore, chiunque sara’ ,dovra’ raccattare i cocci. E cercare di reincollarli : perche’ la frantumazione in mille pezzi dell’ unita’ della Chiesa e della sua sacralita’ e’ sotto gli occhi di tutti.
Torniamo ai tempi preconciliari e sicuramente avremo le chiese piene? Oppure torniamo alla religione di stato? Caro sig. Gian Piero mi pare che il suo cattolicesimo intransigente abbia tanta teoria ma nessuna misericordia…
Mah, Wojtyla avrebbe commesso un errore increscioso ?? Portare la Croce fino all’ ultimo respiro , testimoniando con la propria Sofferenza ll proprio Totus Tuus sum ?l Esempio di un Santo che si fonde in un tutt’ uno con Cristo ? …se dobbiamo dare i voti ad ogni papa come se fossimo su un reality televisivo,beh davvero sono tempi ultimi ..nulla è per caso …la chiesa cattolica, con tutti i suoi limiti ,parla di Amore ,anche per il nemico ,di Speranza e Carità, umilmente a me,questo è bastante
Io davvero questa Croce così pesante non l’ho vista e non la vedo. Se portare la Croce significa arrivare alla fine dei propri giorni con dignità, mi pare ci sia qualche altro miliardo di persone che possa testimoniare lo stesso, peraltro senza l’assistenza medica e organizzativa di cui un papa si può avvalere. Credo ci siano molti che periscono sperando fino all’ultimo giorno nella pace, in un minimo si serenità economica, ad esempio, e magari mai hanno fatto le vacanze invernali in Val Gardena e le estive a Castel Gandolfo. Che siano quei fatti a far accreditarsi la santità?
Lasciamo fare allo Spirito Santo..Lunga vita e Pontificato a Papa Francesco, santo Pontefice così come Giovanni Paolo II..
Nel passato generalmente la morte arrivava prima della decadenza mentale. Oggi i migliori sanno quando uscire di scena. Evidentemente il Papà si ritiene e illuminato e insostituibile .Il potere è una droga pericolosa. Esempio: vietare la messa in latino, lingua secolare, per rinnovare cosa ?
Vigliacchi e in malafede. Quando Giovanni Paolo II era in condizioni ben peggiori, vi andava bene. Quando Benedetto XVI di dimise, avete gridato al complotto. Adesso invocate le dimissioni di Francesco. Sepolcri imbiancati. Ipocriti.
Forse perchè in Africa/America/Asia/Oceania il latino non sanno neanche cosa sia? Se la chiesa vuole essere universale non può legarsi ad una lingua morta….
Ma perché questo titolo fuorviante? L’articolo mi oiace e lo condivido, ma il titolo farebbe pensare ad altro. A tutti quelli che si lamentano di questo papa coraggioso, che riesce ancora a portare avanti la riforma auspicata da chi conosce bene i tanti limiti del la chiesa post-conciliare, incapace di mettersi seriamente in cammino sulle istanze del Vaticano II.
L’ignoranza di molti interventi sul suo articolo fanno rabbrividire per la miopia presente di tanti cattolici che hanno la presunzione di possedere lo Spirito Santo e negano il ruolo di questo pontefice riformatore. Magari andasse fino in fondo.. purtroppo non accadrà perché questa gente è capace di creare uno scisma che tra l’altro serpeggia già da tempo. Ma perchè non riescono a mettersi in discussione? Quale Vangelo vivono e conoscono? Di cosa si nutrono? Mistero.. il Signore ci conservi a lungo questo papa e poi ce ne doni un altro che porti avanti ciò di cui la chiesa ha davvero bisogno. Saluti
Condivido completamente la sua analisi.
Il titolo è veramente fuorviante.
Dopo aver letto l’articolo mi sono fatta la stessa domanda! Condivido l’augurio e auspico che il Signore, quando sarà, illumini il suo successore a portare avanti quanto più giusto per la Sua chiesa.
Avete notato quanto poco usi la parola Dio?
Mi spaventa la cecità di chi è incapace di vedere a cosa è ridotta la Chiesa.. magari in una Messa feriale..
Non vede un mondo che oramai procede senza Dio e non ne sente il bisogno!!
L’insipienza di chi non capisce che tutto è dovuto agli ERRORI, spesso TRAGICI di quella Chiesa che vorrebbe resuscitare.. una cosa sola mi consola ed è la vostra età..presto non resterà NULLA di qs frange.
Un vero Cristiano DEVE impegnarsi che non trasciniate nel vs baratro la stessa Chiesa.
Se il prossimo Papà si camminerà sullo stesso sentiero di Bergoglio, io abbandonerò la comunità cattolica, sono stanco di quanto ho vissuto e sopportato finora, e mi rimetto al giudizio di nostro Signore Gesù Cristo sia lodato in eterno.
È già tutto pronti ci penserà Gesù….e non vorrei essere al suo posto…. chi cambia la mia preghiera non è degno di me
Caro amico, non è il diaconato alle donne il problema bensì quello di “avvicinare” di più il vecchio e antiquato modo di fare chiesa ai nostri tempi, ai nostri diversi modi di “essere cristiani” e testimoniare ogni giorno che davvero Cristo è morto e risorto per la nostra salvezza!
Non è con le polemiche che si costruisce la Chiesa, ma rimboccandosi le maniche e facendo del proprio meglio per testimoniare l’annuncio!
Accettiamo di buon grado l’autorità del Santo Padre: è la nostra guida!
Giusto. Condivido perfettamente.
Questo grande papa è stato criticato in lungo e in largo fin dai primi anni di pontificato. Siamo tutti umani e tutti possiamo sbagliare, anche il papa. Ma non è certo criticandolo che si puo pensare di cancellare un qualsiasi errore che possa aver fatto. Ci vuole la preghiera. Dobbiamo pregare per lui affinché prenda le giuste decisioni in ogni circostanza. Già è sempre nel mirino di “quello di sotto” che tenta in ogni istante di mettergli i bastoni tra le ruote, se poi ci si mettono anche i cristiani cattolico a criticarlo.
Preghiamolo piu spesso.
Grande papa Francesco.
La Rivoluzione uccide i suoi figli.
Smettiamola una buona volta di parlare a vanvera di Papà Francesco! Io continuo a pregare per lui perché il Signore ce lo conservi a lungo sul soglio pontificio! Nessuno è stato e ha fatto quello che ha fatto lui! Uno dei pochi uomini sulla faccia della Terra che fa davvero la volontà di Dio, un Papa di tutti e per tutti! Ascoltiamo di più la sua voce, l’unica veramente in grado di cambiare il mondo e la Chiesa secondo la volontà di Dio! Preghiamo e impariamo, lechiacchiere non portano a nulla!!! Saluti!
brava Donatella, concordo pienamente
Mi pare che l’articolo sia molto valido per riconoscere l’essenzialita’ delle parole evangeliche: “Guai a voi quando tutti gli uomini diranno bene di voi, perché i padri loro facevano lo stesso con i falsi profeti” (Lc 6,26) e quindi augurare lunga vita a Papa Francesco.
Vergogna. Cercar di dividere la chiesa così, con una specie di scisma sommerso, ancora vivente il Papa, é andare contro Cristo che ci volle uniti nella carità, e contro.lo Spirito Santo che guida la chiesa.
Il cristiano lavora per l’unità non per la divisione, quella la lasciamo al diavolo.
Concordo. La posizione di chi ha scritto l’articolo, mi ha fatto pensare ad un marito stanco della moglie malata, che le chiede di farsi da parte affinché lui si possa risposare.
Non condivido il contenuto principale dell’articolo la cui preoccupazione è legata soltanto all’esito favorevole di alcune riforme oggetto di discussione nel sinodo, legate a tematiche in voga in questo tempo nel mondo. La Chiesa è sposa di Cristo, non è del mondo, cammina nel mondo, ma come Gesù andando controcorrente, mantenendosi fedele agli insegnamenti di Gesù e degli Apostoli, scritti nella Sacra Scrittura e validi per sempre.
Insegnamenti che però si comprendono man mano vivendo il momento storico contemporaneo, non semplicemente attaccandosi a regole che spesso sono state introdotte nel tempo per affrontare problemi particolari di quel momento….
Non condivido nulla dell’articolo che immaginavo una chiesa non evangelica e fuori dalla Tradizione (con la T maiuscola). Papa Francesco è autoritario più di quelli che lui critica; chiede parresia e poi elimina chi non la pensa cone lui; critica il chiacchiericcio e nell’ultimo suo libro da prova di viverlo in prima persona….. spero finisca questo pontificato e questa sinodalità che è un camminare insieme e un ascoltare solo una parte della chiesa, quella non in linea con la Tradizione
sinceramente non capisco questa preoccupazione nel caso arrivi un Papa che non condivida l’agenda di Francesco: nel caso succeda lo si accetterà, come si è accettato Bergoglio.
Poi magari un pontefice di vedute diverse può essere un’occasione per una ‘verifica’ di quello che si è fatto negli ultimi anni, e valutare se è stato tutto saggio e prudente
La democrazia lasciamola agli stati occidentali. Ogni organizzazione deve darsi la struttura che più ritiene valida, a iniziare dalle aziende per finire ai condomini. La Chiesa, per chi ci crede, è stata fondata da Dio stesso su un principio “monarchico”, che oltretutto le ha consentitodi attraversare due millenni e chissà quante crisi. Da quando s’è messa a giocare alla socialdemocrazia, vediamo bene quali sono i risultati. Quanto a Francesco, mi sembra che predichi bene e razzoli male: a parole è per la sinodalità e l’ascolto, nei fatti risulta essere il più autoritario pontefice da Pio IX.
Non è che, solo perché si è dimesso un Papà perché non stava bene, si devono dimettere tutti i Papi ammalati. Se ricordate bene, l’altro Papa, pur essendo ammalato, avrndo subito un attentato, ecc. non si è dimesso , ma è arrivato fino alla fine dei suoi giorni in Grazia di Dio, perché questo si deve dimettere per forza?
Caro Sig Gordon naturalmente da cattolico sono agli antipodi del suo pensiero. Per quanto io ritenga Francesco il peggiore di tutti i papi esisti (ho studiato molto bene la storia) preferisco che resti fino alla morte. Il papa non è un amministratore delegato è molto di più. Per il resto tutti i vari processi avviati compreso il suo tanto agognato , senza nessun fondamento teologico , diaconato femminile si schianterà contro l unica Verità rivelata da Cristo. Amen
*Francesco il peggiore di tutti i papi esisti (ho studiato molto bene la storia)*
Benedetto IX quindi era migliore? Ha dei criteri molto particolari…
*senza nessun fondamento teologico , diaconato femminile *
provi a leggere il libro di Paul Bradshaw ‘Ordination rites of the ancient churches of East and West’, che dedica le pagine 83-92 ai riti di ordinazione delle diaconesse e la teologia sottostante (spoiler: le cose non sono chiare)
Ci sono papi che hanno appoggiato la santa inquisizione se tu conosci la storia, significa che preferisci loro a Francesco, dei sanguinari lontani dalla parola di Dio significa che sei tutto tranne che un buon cristiano. Al solo pensiero che esistono ancora persone cattive come te mi si rivolta lo stomaco.
Bravo Vladimiro, viene il voltastomaco anche a me, se questa persona si reputa cristiana.
Caro amico, non è il diaconato alle donne il problema bensì quello di “avvicinare” di più il vecchio e antiquato modo di fare chiesa ai nostri tempi, ai nostri diversi modi di “essere cristiani” e testimoniare ogni giorno che davvero Cristo è morto e risorto per la nostra salvezza!
Non è con le polemiche che si costruisce la Chiesa, ma rimboccandosi le maniche e facendo del proprio meglio per testimoniare l’annuncio!
Accettiamo di buon grado l’autorità del Santo Padre: è la nostra guida!
Ho scritto una tesi teologica in vista della Licenza teologica nell’AA 2001-02 presso la Facoltà teologica pontificia di Palermo, proprio sul diaconato femminile, con il massimo dei voti. Lei cosa sa su questo tema? Forse neppure che è già esistito, o forse neppure. Il resto lo immaginiamo. La smetta di scrivere cretinate e di impegni seriamente verso una profonda conversione pastorale, se è davvero credente e praticante. Ne ha bisogno. Saluti
Alla domanda di questo testo mi vien d’impulso un’ altra domanda: amico, quand’è che ti converti?
Alle volte in quest’ epoca non mi sembra di avere a che fare con uomini e donne di Chiesa ma con strateghi politici, “ideologues” d’antan convinti che il “partito” Chiesa senza il vento delle riforme, efficienti e possibilmente democratiche, non va verso il “sol dell’ avvenir”: candidati al ruolo di Spirito Santo, accomodatevi, è il vostro tempo!
Appartengo alla generazione di credenti che hanno vissuto oltre metà della loro esistenza umana ed ecclesiale con gesti e parole di S. Giovanni Paolo II. Caro amico, gli ultimi tempi del “governo” di Giovanni Paolo II non sono stati motivo di disagio, o peggio di vergogna, per moltissimi di noi, giovani in quegli anni. In Woytyla prostrato fisicamente abbiamo contemplato la tenacia e la fedeltà di una paternità (si può ancora usare questo termine?) fedele sino alla fine (Le ricorda qualcosa del Gesù evangelico?). Perdoni l’ atteggiamento forse polemico, ma mi sento un po’ stanco di dover continuare a vedere atteggiamenti e slogan “decostruttivisti” da parte di giovani teologi, di rampanti preti d’aule accademiche che ragionano di Chiesa e del suo futuro come parlassero di strategie partitiche e distribuzione di ruoli e poteri ( ma non mi sembra che Francesco intenda in questo modo la sinodalità). Le riforme sono importanti, ma non sono l’unico bisogno della Chiesa, altrimenti questa si riduce alla cellula di una ONG o di una sessione di partito. Il Signore benedica Francesco e, come si usava tra i Cattolici di altri tempi (pre post-moderni e pre post-cristiani), “oremus pro pontifici nostro” perché il Signore gli conservi salute del corpo e dello spirito fino al momento in cui la volontà di Dio (espressione arcaica!) non ritenga che altri potrà sostituirsi a lui.
Convertire le nostre strategie di politica ecclesiastica ai progetti di Dio per la Chiesa: questa è forse una delle maggiori provocazioni che lo Spirito fa in questo tempo a noi, uomini e donne di Chiesa.
Andrea come te, lo sono anche in questa tua bella e fraterna risposta. Il Papa è uno come lo è stato Pietro, scelto da Gesù vivente in terra e non dagli altri apostoli e crediamo in semplicità di cuore che i Papi siano scelti da Gesù glorioso per mezzo dei successori degli apostoli.
Amen! Alleluja!
L’articolo è molto interessante. Vediamo di riassumerlo per punti:
1) La salute del papa è molto preoccupante. Non tanto perché è la salute di un uomo ma perché è l salute di un riformatore che deve a tutti i costi arrivare fino in fondo alle riforme che ha deciso.
2) Non ci serve un papà che fino all’ultimo sappia “testimoniare”(come Giovanni Paolo II) ma ci serve un papà che fino all’ultimo sappia “fare”. Se non lo può fare che si dimetta (alla faccia di Paolo VI che diceva che il mondo moderno ha più bisogno di testimoni che di maestri).
3) La possibilità che un successore di francesco non condivida la sua agenda riformistico-sinodale, anche se non aiuta, non rappresenta un problema perché in quel caso si da il via libera ad un doverosa ribellione di coscienza in quanto “A questo punto non è possibile continuare ad accettare per buono un modello di governo assolutista e monarchico. La Chiesa ha bisogno – come già convenuto al Sinodo mondiale del 1969 – di una Legge Fondamentale che sia al di sopra delle arbitrarietà e degli autoritarismi di papi, vescovi e preti; e di ciò che li rende ancora possibili” (alla faccia del fatto che il papa lo sceglie lo Spirito Santo!).
4) Infine, ultimo punto, poco importa che Giovanni Paolo II (dichiarato santo!!) avesse già studiato e poi di conseguenza dichiarato in maniera definitiva (definitivae tenedae) la non ordinabilita’ delle donne ma a quanto pare “la donna val bene una messa”.
Rimane solo un commento e un ringraziamento da fare al Signore: il commento lo rubo alla sora Lella col suo famoso “annamo bene! Proprio bene!”. Il ringraziamento è per Mons Lefebvre che com molta umiltà e senza agende rivoluzionarie personali “tradidi quod et accepi”.
Questo articolo mette in evidenza il problema delle dimissioni di un papa. Per me un dovrebbe un papa si dovrebbe dimettere alla soglia dei 75 anni o al massimo degli 80 anni. Il problema irrisolto è quello di porre delle regole chiare sul vescovo emerito di Roma. Il papato emerito di Ratzinger è stato un disastro ed e per questo che Papa Francesco non si dimetterà se non in situazioni ingestibili. L’emerito di Roma non può più assumere lo stemma da Papa e né il nome da Papa, non può risiedere in Vaticano, non può vestire di bianco: tutte queste cose inducono alla confusione. L’emerito di Roma deve vivere in maniera discreta come già avviene per quasi tutti i vescovi emeriti. Le uscite pubbliche come anche l’uso dei mass media o dei social media del vescovo emerito di Roma devono essere limitate e concordate con il Papa in carica. Prima o poi un Papa deve assumersi l’onere di scrivere regole chiare su questo tema.
Questo articolo mette in evidenza il problema delle dimissioni di un papa. Per me un papa si dovrebbe dimettere alla soglia dei 75 anni o al massimo degli 80 anni. Il problema irrisolto è quello di porre delle regole chiare sul vescovo emerito di Roma. Il papato emerito di Ratzinger è stato un disastro ed è per questo che Papa Francesco non si dimetterà se non in situazioni ingestibili. L’emerito di Roma non può più assumere lo stemma da Papa e né il nome da Papa, non può risiedere in Vaticano, non può vestire di bianco: tutte queste cose inducono alla confusione. L’emerito di Roma deve vivere in maniera discreta come già avviene per quasi tutti i vescovi emeriti. Le uscite pubbliche come anche l’uso dei mass media o dei social media del vescovo emerito di Roma devono essere limitate e concordate con il Papa in carica. Prima o poi un Papa deve assumersi l’onere di scrivere regole chiare su questo tema.
Caro Anzalone ti faccio presente che Lemerito come di tu e stato sempre in disparte ,anche perché Francesco lo chiamo cosi perché per me non È PAPA ma un politico e da politico occupava tutto e di più in Televisione TV 2000 perciò di lui se ne erano dimenticati e la SUA UMILTÀ NON QUELLA DI BERGOLIO E STATO SEMPRE IN DISPARTE.Speriamo che dia le dimissioni prima possibile,un papa che non si presenta all’angelo stando solo in carrozzella non e un papa.
Lasciando stare l’italiano con cui ha fatto le sue argomentazioni, sperando che siano solo frutto del correttore di google.Diirei che se lei pensa che il papa sia tale solo se cammina con le sue gambe durante le funzioni liturgiche, non ha capito nulla. Continui pure a leggere la gazzetta dello sport, nessuno sentirà la sua mancanza.
Ringraziando Dio, la Chiesa è nelle Sue mani.
Bene!!concordo pienamente!! Tuttavia(vale per me e per tutti…)la Chiesa Cattolica è essenzialmente la Comunità dei discepoli di Cristo.Non di in Papa tizio o di un altro caio.
Se perfino un Papa si discostasse dal Vangelo e da Cristo o se andasse contro la tradizione scritta o orale stratificata nella Chiesa da secoli si “anatema”.Le derive moderniste,i “cambiamenti” devono essere moltomprudenti e rispettosi della tradizione.Perfino il Papa,in unità di pensiero e concorde con il corpo Vescovile può conservare,tutelare ma non stravolgere l’insegnamento di Cristo.un solo piccolo esempio: nel Catechismo della Chiesa sono indicati 4 peccati particolarmente gravi nella forma (“che gridan vendetta al cospetto di Dio”):
1.omicidio volontario(…e l’aborto che piaccia o no lo è)
2.oppressione tirannica dei deboli.
3.sfruttamento e truffa nel salario a chi lavora
4.peccato impuro contro natura.Cioè la pratica normata degli atti omosessuali.
Credo che ci sia poco da discutere ma solo ubbidire dopo aver fatto un sincero esame di coscienza.
Poi chi vuol restare nella Chiesa Cattolica,Apostolica e Romana si adegui nel vivere.Chi non vuole ne esca e si trovi altro.
Cristo non è una frittata da rigirare….
CARITA IN VERITATE
Lo sapete che moltissimi cattolici non la pensano come voi e preferirebbero una Chiesa guidata dal Papa e dai Vescovi come si fa da 2000 anni secondo il modello che ci ha offerto lo stesso Gesù con i suoi Apostoli? Per quale motivo la vostra urgenza di cambiamento dovrebbe essere ascoltata e quella nostra di fedeltà alla tradizione no? Come se ne esce da una finta Sinodalita’?
Dalla Prima Lettera di San Pietro apostolo (1Pt 5,1-2): “1Esorto gli anziani che sono tra voi … 2pascete il gregge di Dio che vi è affidato”.
Dal vangelo secondo Jorge Mario Bergoglio con prefazione di Jesùs Martìnez Gordo: “In quel tempo Gesù disse alle pecore: andate e guidate i pastori, pascete il gregge di Dio che vi è affidato”.
Lei dice: “Papa Bergoglio ha già denunciato quanto sia pericoloso il clericalismo autoritario e assolutista del potere nella Chiesa, ma non sembra essere andato oltre la denuncia”. A me pare che la situazione sia anche peggiore: dopo aver denunciato il “clericalismo autoritario e assolutista”, lo ha incarnato e lo sta esercitando in un modo rabbrividente e sbigottente.
Questo articolo è vaneggiante. Ci si augura che papa Francesco lasci non per limitare le ferite da lui inferte al corpo di Cristo, ma perché questa azione distruttrice venga portata avanti con nuova energia. Dio non voglia. Laudetur Jesus Christus