Il 2019 è un anno ricco di importanti avvenimenti per la vita della Chiesa e di grandi appuntamenti per il papa.
Il primo è la Giornata mondiale della gioventù che avrà luogo dal 22 al 27 gennaio, a Panama. La scelta, alquanto anomala di questa stagione, dipende dalle condizioni climatiche di questo paese del Centro America. La celebrazione avrà come motto la risposta di Maria all’angelo dell’Annunciazione: “Ecco la Serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. Sono attesi circa 200 mila pellegrini di 155 paesi del mondo. Il 23 gennaio sarà presente alla celebrazione anche papa Francesco.
Il volo in Panama sarà però solo il primo viaggio all’estero del papa nel 2019. Nei primi mesi dell’anno sono infatti in programma altri tre viaggi. Dal 3 al 5 febbraio Francesco sarà negli Emirati Arabi Uniti, su invito del principe ereditario, Zayid Al Nahyan, per partecipare ad un incontro di preghiera assieme ai rappresentanti di varie nazioni. È il primo papa della storia a recarsi in questi paesi. Il viaggio costituirà anche l’occasione per dare un segnale di vicinanza ai cattolici che vivono in questa zona del Golfo, calcolati a circa un milione.
Il 30 e 31 marzo il papa si recherà in Marocco su invito del re Mohammed VI. I temi dell’incontro che avrà luogo a Rabat e a Casablanca dovrebbero riguardare il dialogo con l’islam e il problema delle persistenti migrazioni dall’Africa.
Cinque settimane dopo, il papa sarà per la terza volta nei Balcani: dopo i viaggi in Albania (2014) e in Bosnia-Erzegovina (2015), meta del nuovo viaggio sono la Bulgaria e la Macedonia dove si recherà dal 5 al 7 maggio. Il motto scelto per la visita in Bulgaria è “Pacem in terris”, mentre quello a Skopje, in Macedonia, è indicato nelle parole bibliche: “Non temere, piccolo gregge”. I dettagli di questi due viaggi non sono ancora stati resi noti.
Ma forse l’avvenimento più importunante programmato in questa prima parte del 2019 è quello che si svolgerà in Vaticano dal 21 al 24 febbraio tra il papa e tutti i presidenti delle Conferenze episcopali del mondo, i capi delle Chiese orientali, unite a Roma, i leader dei principali dicasteri vaticani e i superiori maggiori degli Ordini e Istituti religiosi sul tema degli abusi. Le giornate saranno caratterizzate da conferenze e da colloqui – anche con persone abusate – e con degli esperti esterni. A conclusione dei lavori sarà celebrata una liturgia penitenziale.
In ottobre sarà celebrato il sinodo sull’Amazzonia. I temi dei lavori riguardano la protezione dell’ambiente e delle popolazioni indigene dei sei territori dell’immensa regione; inoltre il problema riguardante l’assistenza pastorale delle comunità molto sparse, dove non ci sono sacerdoti sufficienti per provvedere ad esse.
Durante il 2019, infine, un ruolo importante dovrebbe avere anche la riforma della curia vaticana. Secondo alcuni osservatori, il progetto, dato da alcuni per morto, dovrebbe entrare nella fase decisiva. Negli ambienti competenti si ipotizza che già durante questo anno papa Francesco potrebbe emanare la riforma dell’ordinamento della curia – la quinta nella storia della Chiesa. Ma non si conosce ancora come sarà e quali le conseguenze che ne deriveranno.