«E, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia» (Mt 5,11).
Le Beatitudini, proclamate da Gesù sul Monte, si concludono così. Non certo un elogio del disprezzo o un invito a ricercarlo di per sé per farne una medaglia al valore, bensì uno scossone che Gesù ci consegna per frantumare la tiepidezza e l’imperturbabilità con cui talvolta abbiamo indossato la fede come si indossa un abito comodo per la festa. No, dice il Maestro: la fede è pericolosa, accende nel mondo la memoria pericolosa di un amore che vuole trasformare la storia, è misericordia che lenisce le ferite degli ultimi e spada che ferisce l’ipocrisia religiosa e l’arroganza dei potenti. Perciò, preparatevi a essere mal visti, ostacolati, osteggiati. E quando non potranno fare altro, inizieranno a mentire.
La forza di una menzogna
Niente può essere peggiore di una bugia costruita bene, diffusa con tutti i mezzi possibili e poi spacciata e venduta come verità: la sua potenza diventa tale da convincere anche grandi masse. Non è un caso che, dietro ogni regime totalitario, c’è sempre una grande bugia creduta come verità. Il Priore di Bose, Luciano Manicardi, afferma che «la forza della menzogna risiede nel suo potere di ricreare la realtà, di plasmarla a piacimento, di manipolare altre persone inducendole a credere e a fare ciò che noi vogliamo in base alle nostre menzogne».
Se un segno distintivo delle Beatitudini è questo: fare la stessa strada del Cristo, immaginare Dio e servire l’uomo con lo stesso respiro e la stessa compassione, allora la menzogna che dice «ogni sorta di male» può essere semplicemente la reazione del mondo quando ha davanti un autentico cristiano. Non è detto che lo sia, non lo è automaticamente, ma è possibile che la menzogna sia la reazione per tendere insidie al giusto, che ci è d’inciampo (cf. Sap 2,12).
Papa Francesco ha un’aderenza radicale al Vangelo che lo rende scomodo. La sua tagliente predicazione ha nel tempo aumentato la filiera dei nemici, il suo magistero liberante sconvolge i rigoristi della dottrina, la sua libertà interiore toglie il sonno all’ipocrisia religiosa. Il sogno di una Chiesa che non occupa spazi ma avvia processi e che lascia cadere le pietre del moralismo e della condanna per farsi abbraccio dell’uomo, è decisamente troppo. E siccome Francesco ha forza, coraggio e parola che arriva al cuore di tutti velocemente, si può colpire soprattutto con la menzogna.
Tesi false su Francesco
Così, sono iniziate a circolare numerose fake news su papa Francesco. Dapprima silenti e striscianti, hanno poi cercato di far rumore su numerose schiere di blog, siti e pagine social, che ogni giorno ci “allietano” con tesi deliranti e, al contempo, sconcertanti.
Si tratta di un conservatorismo religioso di ritorno colmo di ideologia, che si sposa con qualcosa che prende corpo in modo sempre più preoccupante: un mondo di lobby politiche ed economiche, disturbato da un papa che condanna la cultura dello scarto generata dal capitalismo, rimette al centro la dignità dei poveri e si fa coscienza critica contro lo sfruttamento delle risorse.
Valeva per Gesù come vale oggi per il papa: se si rimane nell’ambito religioso e sacro, magari parlando di astratti principi, può andar bene; ma se si inizia a parlare dei poveri, dei migranti, degli sfruttati, di quanto anche noi siamo responsabili con i nostri stili di vita di una progressiva ingiustizia sociale che distrugge il pianeta Terra, allora siamo davanti all’apostasia, al papa che svende la dottrina, al Vangelo ridotto a socialismo, e così via.
Galli della Loggia, tra bugie e verità
Dispiace, ma non sorprende. L’autorevole firma de Il Corriere della Sera sa scrivere bene, può anche “convincere” il lettore mettendo insieme, con retorica arte giornalistica, qualche sprazzo di verità insieme a qualche colossale bugia. Tuttavia, non incanta coloro che hanno occhi e cuore per leggere la storia reale di questo pontificato e di ciò che accade nella storia.
La cosa più ironica degli attacchi a Francesco è che, per colpirlo, finiscono per dire in modo semplice delle importanti verità, un po’ come successe a Caifa che, senza volerlo, pronunciò una profezia sul Cristo: «È meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non che perisca una nazione intera».
Così, Galli della Loggia afferma che «Il discorso pubblico di Francesco inclina a perdere ogni specificità di tipo religioso» appena esce dall’ambito delle cerimonie e dei riti; mentre separa culto e vita, lode ed impegno sociale, il giornalista dice una straordinaria verità: Francesco non è un papa religioso. Proprio così. Non gli interessa difendere un ruolo e marcare gli spazi di un’istituzione, né avere il controllo religioso delle coscienze e delimitare il potere religioso dinanzi a quello civile e politico. Al contrario, egli mette in atto la vecchia lezione di Ratzinger, secondo cui tanto più la Chiesa perde rilevanza sociale e politica e tanto più diventa la Chiesa di Cristo, spoglia da interessi mondani e preoccupata di portare la novità del Vangelo al mondo per trasformarlo non come forza politica, ma come lievito di una forza di altra natura. Il suo discorso non è specificatamente religioso perché sa che al cuore del Vangelo non c’è la religiosità ipocrita degli scribi e dei farisei, ma l’amore per Dio e per il prossimo.
Il discorso «sociale» del papa, poi, sarebbe staccato dalla stessa dottrina sociale della Chiesa e lo stesso messaggio evangelico rimangono sullo sfondo, trasformando tutto in un’ideologia anticapitalista, che attacca gli Stati Uniti e non fa mai riferimento all’Europa.
Le bugie hanno le gambe corte, specie in tempi di comunicazione social: basta recuperare la cronologia. Si potrà vedere bene come quasi mai un discorso ufficiale del pontefice prescinde dalla ricchezza del Vangelo e dalla bellezza dei gesti di Gesù, così come da ampi riferimenti al magistero del passato. Se poi a disturbare è la critica al capitalismo e neoliberismo odierni, la cosa è legittima; ma, dopo anni in cui un nemico altrettanto pericoloso come il comunismo ha occupato molti degli interventi sociali del magistero, è anche legittimo che oggi il papa denunci un sistema che continua a seminare nel mondo il cancro dell’ingiustizia. Circa l’Europa, sono numerosi gli interventi di papa Francesco, dal Discorso all’Europarlamento del 2014 fino al Regina Coeli di qualche ora fa.
Il fatto è – dice della Loggia – che, senza questa innervatura religiosa del discorso papale, si perde «ciò che ha sempre fatto la forza politica della Chiesa». E anche stavolta, suo malgrado, della Loggia dice la verità: Papa Francesco è convinto che la «Chiesa di Costantino» non fa una politica migliore a servizio del mondo, ma si caratterizza come un connubio con elementi mondani del potere politico-economico che, casomai, la snaturano. Essi la rendono potente da un punto di vista mondano, ma perdente quanto a logica evangelica. Egli sa – perché a differenza di chi lo accusa il Vangelo lo legge – che il seme evangelico dell’amore che trasforma il mondo, la società, le relazioni e le strutture, è diverso, e non sposa la logica del potere terreno e politico. Egli sogna una Chiesa spoglia, che non si sbraccia per esibire nel mondo la propria abilità nel saper entrare nel gioco della parti, ma si gloria solo dell’amore crocifisso di un re che non è di questo mondo. Un re che dalla sua Chiesa vuole una presenza storica e «politica» al modo del lievito e del piccolo seme nascosto.
Un papa scomodo
L’ultima cosa che potremmo suggerire a della Loggia è rileggersi quanto scritto dalla sua compagna di vita, Lucetta Scaraffia, su L’Osservatore Romano del 2 dicembre 2018: «Con questa sua capacità di smascheramento, che sa applicare a molte questioni, Francesco dimostra come l’impegno spirituale cristiano sia sempre legato alla verità e quindi alla giustizia, e a come queste vengano vissute nel momento storico. Questo spiega il successo – ma anche le molte opposizioni – a colui che nei fatti è veramente un papa scomodo».
Anche questa è verità: un papa scomodo. Che speriamo adesso scomodi un po’ tutti a farci domande serie e sensate sulla nostra adesione al Vangelo. E, magari, scomodi anche i vescovi italiani, che forse sugli attacchi e le bugie rivolte da tempo contro papa Francesco, dovrebbero offrire qualche presa di posizione più netta.
Ho letto sia il primo articolo di Galli Della Loggia che il secondo (Corriere di stamane) e non mi pare di averlo letto con “tante bugie e falsità”. E’ la visione di un laico e non ci vedo tutti gli estremismi che volete far vedere. O volete vedere per forza attacchi ingiustificati a questo papa? Francamente, non condivido.
‘Hanno odiato me, odieranno anche voi’ ,
forza Papa Francesco, se sei scomodo sei sulla strada giusta! Sono con te, trascinaci tutti con te non sentirti mai da solo
E’ antipatico? Questa è la più esilarante analisi che ho mai letto. Francesco Papa è l’interpretazione più radicale del messaggio cristiano. Ancora molto deve fare per recuperare un ritardo secolare. Ma per te non è simpatico…. e questo la dice lunga sul ritardo…
Ritardo secolare da cosa?
Da chi?
E infatti questa riduzione del cristianesimo al bergoglismo mi mette in crisi, se Bergoglio è l’incarnazione perfetta del Vangelo si vede che ho sbagliato religione.
Amen
Per me è antipatico proprio così a pelle, troppo invadente e fagocitante, da quanto c’è lui esiste solo lui e basta , è difficile far parte di una Chiesa identificata al 300% con qualcuno che non ti piace.
Matteo 7, 1-5
1 Non giudicate, per non essere giudicati; 2 perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. 3 Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? 4 O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? 5 Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
6 Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
7 Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; 8 perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 9 Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? 10 O se gli chiede un pesce, darà una serpe? 11 Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!
12 Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
13 Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; 14 quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!
15 Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. 16 Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17 Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18 un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19 Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 20 Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.
21 Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? 23 Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.
24 Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. 26 Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».
28 Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: 29 egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.
Abbi pazienza a me non giudicare va benissimo peccato che il primo a giudicare notte e giorno sia sempre lui: Non gli va mai bene nessuno, e quello è ipocrita e l’altro è un fariseo è quello è rigido e quello chiacchiera e vede il demonio dappertutto.
Si cape nella paranoia in questo modo e io voglio vivere tranquilla. Troppa tensione, troppa sofferenza.
Si riesce ad avere un Vangelo d’amore di mitezza? va bene altrimenti non è la religione che fa per me, non ci passo più sopra, troppi litigi e troppe divisioni. E lui non fa nulla per ricucire, è sempre colpa degli altri.
Mi scusi signora Angela ma mi sto chiedendo se viviamo in due mondi diversi e se lei ascolta attentamente papa Francesco. L’essere decisi nel denunciare le ingiustizie del mondo e la tiepidezza dei cristiani (tra i quali si mette pure lui) non è in contrasto con tutto il lavoro ecumenico per sanare divisioni storiche tra i cristiani e contrapposizioni con gli ebrei e i musulmani, senza dimenticare tutto il tema della misericordia che è una costante del suo pontificato. Quante omelie parla di amore e tenerezza di Dio nei nostri confronti. Certo se per caso lei cerca una religione consolatoria avulsa dalla vita, sono daccordo con lei il cristianesimo non fa per lei. Accogliamo l’invito dfel papa e leggiamo il vangelo e lasciamo che lo spirito Santo ci aiuti a capire chi siaamo e in che tempi viviamo per essere un segno dell’amore di Dio per gli uomini.
Boh io non riesco a capire cosa ci troviate di buono invece: è duro, tagliente, ossessionato dalla polemica con i farisei, da del cani del demonio agli avversari, ha sdoganato la retorica del nemico. Certo tiene ai poveri ma devono essere proprio poveri poveri per attirare la sua attenzione.
È una fede arcaica e irrazionale e non riesco a seguirla.
Grazie gentile Francesco Cosentino per la profonda ed intelligente analisi. Ho letto con molte perplessità lo scritto del prof. Galli della Loggia sul Cor.Sera di domenica scorsa. Molte le opinioni fatte passare per fatti, cosa non simpatica per uno storico. Dire che papà Francesco manca di specificità religiosa è un giudizio sommario e molto discutibile. Il prof. dovrebbe assistere a qualche Messa quotidiana da Santa Marta ed allora si accorgerebbe della avventatezza delle sue affermazioni. Alle sue critiche a papà Francesco mi viene da dirgli: “Ma è il Vangelo, bellezza!”. Grazie ancora. Massimiliano
Concordo pienamente con Massimiliano. Le omelie mattutine vanno diritte al cuore ed alla mente.
Provi a farlo capire alla signora Angela, che vuole vivere tranquilla” ….
Questo commento è ovviamente nel segno della misericordia e dell’ospedale da campo sbandierato ai quattro venti: una scrive di vivere una dolorosa crisi di fede e si becca solo il sarcasmo.
In ogni caso l’alternativa a Bergoglio non sono solo i lefebvriani : si può invece scoprire di poter fare a meno della chiesa intera e anche del Vangelo, tanto mi succederà? Esiste il libero arbitrio mi prendo la responsabilità.
Grazie in ogni caso per il gentile aiuto e le parole di interessamento.
Meglio Lefevre dell’incredulità.
Non ci si può imporre di credere se non ci riesci più.
Carissimi,
Il vero problema qui è la divisione.
La chiesa è per l’ecumenismo vero?
Perciò nessuno si sognerebbe mai di parlare di “sottobosco del cristianesimo protestante” invece è possibile, con serena coscienza, discettare sul “sottobosco del cattolicesimo conservatore”.
Allo stesso modo quando si vuole colpire un avversario, attenzione un avversario, occorre smontare le sue tesi ed accusarlo di ipocrisia.
Perciò chi contesta certe prese di posizione di Papa Francesco è ovviamente un conservatore.
Ma non un conservatore rispettabile piuttosto un utile idiota al servizio di lobby affaristiche.
“Si tratta di un conservatorismo religioso di ritorno colmo di ideologia, che si sposa con qualcosa che prende corpo in modo sempre più preoccupante: un mondo di lobby politiche ed economiche, disturbato da un papa che condanna la cultura dello scarto generata dal capitalismo, rimette al centro la dignità dei poveri e si fa coscienza critica contro lo sfruttamento delle risorse.”
Ovviamente un tale modo di parlare sarebbe riprovevole se rivolto ad un cristiano ortodosso, un ebreo o un mussulmano.
Si può però tranquillamente utilizzare queste parole contro altri cattolici.
Anche dall’altro lato non si scherza.
I cattolici non tradizionalisti sono definiti dai più estremisti: “sedicenti cattolici”, “cattocomunisti”.
Ora dico io non è possibile riconoscersi tutti come semplicemente cattolici?
Non è concepibile una chiesa plurale e poliedrica?
Papa Francesco ama molto le differenze e la poliedricità!
Certo vanno riconciliate nell’unità.
Però basta insulti, basta attribuirsi patenti di cattolicità, basta dire io sono più amico del Papa di te.
Si arriva diversamente ad un punto di non ritorno oltre il quale c’è un baratro.
Perciò si difesa delle proprie posizioni, no demonizzazioni dei cattolici che non la pensano come noi.
Chi nella Chiesa non è d’accordo con me su tutto non è un mio avversario, non è un mio nemico e non è nemmeno una persona cui far cambiare idea (Papa Francesco è contrario al proselitismo) è soltanto un mio fratello.
Io non mi reputo conservatrice e tradizionalista eppure non sopporto Papa Francesco e la sua corte, è più forte di me, ho smesso pure di andare in Chiesa. Che poi uno chiede chiede chiede e viene solo bannato da gente che va a pavoneggiarsi su dialogo e misericordia in televisione.
Sai che c’è? Meglio l’ateismo a questo punto, almeno si è più coerenti…
Non esiste solo il tradizionalismo come alternativa ad una Chiesa in cui non ti riconosci.
Angela non puoi permettere a nessuno, nemmeno al Papa, di impedirti la frequenza dei Sacramenti.
Ti è antipatico il Papa?
Pazienza.
Trovati una parrocchia che ti piace e frequentala.
Ma non è solo questione personale, è diventata ecclesiologia ormai, ci sono due schieramenti che si affrontano ogni giorno perchè devo scegliere tra gli uni e gli altri?
Non voglio scegliere e allora rinuncio.
Io ho deciso di non scegliere.
Mi spiego.
Io dico il rosario in latino.
A messa vado dalle clarisse che almeno quando cantano non urlano e non stonano.
Agli altri piacciono le messe con le canzoni di Sanremo?
Pazienza.
Penso anch’io che i vescovi italiani – anche se qualcuno a livello individuale lo sta facendo – “dovrebbero offrire qualche presa di posizione più netta” nei confronti della “guerra” che influenti settori della società civile e della comunità ecclesiale stanno facendo a papa Francesco.
Ma penso anche che a farlo dovrebbero essere ancor di più quelle parrocchie, quei movimenti, quelle associazioni e quelle singole persone che invece avvertono una profonda sintonia con il magistero di papa Francesco.
Anch’io sono convinta che sia proprio la fedeltà di Francesco all´Evangelo di Gesú il motivo dello scontro, sempre più duro, con un mondo dominato dalla logica dell´interesse a favore dei più ricchi, dalla difesa ad ogni costo dei privilegi acquisiti, dalla chiusura – spesso disumana – verso tante persone rimaste o respinte ai margini perché “per loro non c´é posto”.
Ciò che mi turba maggiormente é vedere che questo scontro avviene anche all´interno della Chiesa. Non riesco a trovare ragioni per non accogliere con entusiasmo il richiamo di Francesco ad una Chiesa “evangelica”, capace cioé di confrontare costantemente se stessa, la sua vita, le sue scelte e le sue strutture con la freschezza dell´Evangelo: povera e a servizio innanzitutto dei poveri; fedele nell´annunciare a tutti la misericordia amorevole di Dio Padre che invita alla conversione; vicina alle gioie e alle speranze, alle tristezze e alle angosce degli uomini e delle donne di oggi; non ossessionata dal potere e dal prestigio; disponibile a farsi guidare dal soffio dello Spirito e capace di discernere i segni dei tempi; consapevole che la sua missione é fondamentalmente quella di rendere presente nel mondo, in parole e opere, il Regno di Dio di cui essa “costituisce in terra il germe e l´inizio”.
Pregare per Francesco, come lui chiede insistentemente, è ottima cosa. Ma alla preghiera va aggiunto altro: quanto meno manifestargli apertamente la nostra gratitudine anche con prese di posizione pubbliche e testimoniargli la nostra disponibilità ad aderire al suo insegnamento.
Ha ragione Francesco Cosentino ad affermare che “niente può essere peggiore di una bugia costruita bene”. La menzogna fa danni. Ma anche il silenzio.
Per un cattolico come me il papa è il papa, punto! Non sono incline a dipingerlo come l’Anticristo però non vorrei farne neanche un santino come oramai è di moda. Papa Francesco non ha inventato la carità o la scelta preferenziale per i poveri! Quanto agli attacchi non ci facciamo illusioni: tutti i successori di Pietro sono stati attaccati. In tempi recenti penso che più di Ratzinger non sia stato attaccato nessuno, tanto da doversi dimettere! Quindi papa Bergoglio non fa eccezione anzi mi pare che, rispetto ai predecessori, goda di un universale consenso nei media mainstream con un dissenso relegato al sottobosco del cattolicesimo conservatore. Da questo punto di vista, e facendo riferimento al versetto introduttivo dell’articolo, mi interrogherei su qualche consenso di troppo proveniente da settori che di cristiano hanno poco e che spesso strumentalizzano la dialettica interna alla Chiesa per fini ideologici. Infine, W il papa e la gloria a Dio.
Grazie don Francesco, credo che come già è accaduto nella storia, l’innocente non interessa, non interessa neppure il colpevole, interessa il procedimento che porta a dichiarare l’una o l’altra cosa … e il metodo prende il sopravvento. Dio aiuti anche noi ad essere pronti a contemplare il Volto del Risorto e quello della Chiesa che con Lui si rinnova e che poggia ancora su questa Pietra scelta. Perciò mi rivolgo a questi nostri fratelli nella fede …
Un Papa, un papà da amare che conforta e ci da speranza, vero seguace di Gesú.
Ragazzi di chi stiamo parlando? Stiamo parliando di un uomo vissuto tra gente semplice, che conosce la vita vera e sa cos’è la povertà. Che ha radicata in se la cultura dell’accoglienza e sa moltiplicare il poco: se i fagioli non bastano per tutti basta aggiungere un bicchier d’acqua per ricavare una porzione in più. Un uomo che per difendere l’uomo si lascia trascinare in tribunale… un uomo, perciò, destinato ad indossare L’ Abito bianco, segno di Luce per il mondo, vuoi o non vuoi. Un uomo che ad inizio mandato chiarisce: la cassa della Carità deve essere sempre a zero, perché, se piena, significa che in deposito c’è amore ancora non dato. Un uomo che continua a portare la buona notizia e a tutti le novità dello Spirito, che certo non ci lascia prigionieri della legge. Un uomo consapevole che la sua missione è prima di tutto guardare il cuore, di tutti, qualunque colpa lo abiti per amarlo ancora. E noi ragazzi dove stiamo guardando? A chi?
Il nostro Papa sta percorrendo sentieri dimenticati per comodita’, per interessi, per vigliaccheria,….. e non solo dai grandi e Dai padri della Chiesa, ma anche da noi gente comune, sempre pronti ad accusare ora l’una ora l’altra parte….. Papa Francesco pone uno specchio innanzi ad Ognuno di noi..
Mi sembra di vivere in uno spazio e tempo dove l’egoismo impera e la menzogna dilaga eppure un bagliore di luce è sufficiente per vedere la verità vestita di spontaneità. A mio avviso Papa Francesco incarna l’essenziale (spontanea semplicità) e questo mi basta.
Francesco è un grande papa
Ottima riflessione. Totalmente condivisibile. Dal 2013 non mi stanco di ringraziare Dio e lo Spirito Santo di aver donato alla chiesa e all’umanità tutta un papa come Francesco che non fa altro che vivere ed annunciare il Vangelo sine glossa.
Non esiste un “Vangelo sine glossa”…
Si questo sono d’accordo con convinzione.
Il Vangelo senza interpretazione?
Forse solo Francesco ci si è avvicinato.
Dico quello di Assisi non questo di Buenos Aires.
Penso che proprio in quella svolta del 2013 Dio e lo Spirito Santo abbiano operato, come sempre d’altronde, con modi impensabili per gli esseri umani. Si sono serviti della Chiesa nella sua totalità per il Bene della Chiesa stessa e dell’Umanità intera. Da un lato Benedetto XVI (anche questa mania di chiamarli per cognome mi sembra una personalizzazione dell’Istituzione, mutuata dalla politica), presunto simbolo della parte più conservatrice della Chiesa, dall’altro Francesco simbolo di quella più progressista. Benedetto fa una scelta radicale ma sicuramente ponderata che da il via ad un Conclave inatteso ma che svolta la vita della Chiesa moderna. Una lezione di teologia per me preziosa che chiarisce l’importanza delle anime della Chiesa e l’inutilità dei contrasti nel pellegrinaggio millenario della Chiesa e dell’Umanità verso la salvezza.
Ottima riflessione. Totalmente condivisibile. Dal 2013 non mi stanco di ringraziare Dio e lo Spirito si aver regalato alla chiesa e all’umanità intera una papa come Francesco che non fa altro che vivere e annunciare il Vangelo sine glossa.
Andrea
Complimenti per l’ottimo articolo. In effetti concordo: perfetto.
Perfetto.