Un tempo di grazia
Sono stato destinato come cappellano al Santuario della Madonna del Divino Amore a Roma quasi in concomitanza con l′inizio del Giubileo della Misericordia. Ho potuto scoprire molto più approfonditamente quanti romani, laziali, amino questa madonnina molto teneramente, sentendosi qui a casa loro. Ma viene tanta gente anche da tutte le regioni italiane. I sacerdoti che erano presenti già negli anni precedenti mi dicono comunque che è stato l’anno santo a rendere molto più intenso l′afflusso di persone al punto che tra messe, confessioni, colloqui, quasi non avevamo un secondo libero pur essendo in tanti.
Ho potuto verificare che quando la gente viene dal proprio quartiere, dal proprio paese, al santuario sta cercando comunque risposte profonde, concrete. E si percepisce che si tratta di chiamate di Maria. Chiamate di una mamma per consolare, sostenere, far trovare vie, adeguate tappe, soluzioni. Tanta gente mi parla con semplicità di grazie ricevute. Di una vita vissuta con questo riferimento nel cuore. Ho dunque incontrato praticamente sempre persone desiderose di raccontare la propria vita, di cercare le risposte di Dio nella propria quotidianità, spirituale e umana.
È veramente un tempo di grazia questo in cui le persone possono sentire il cuore di Dio, di Maria, che le amano, comprendono, ben al di là degli schemi, la loro vita, la loro storia, le vie, le tappe, del loro cammino. Le ferite dell’uomo vengono da un amore non arrivato o arrivato male, rigido, contorto, distratto, ecc. L’amore autentico di Dio, che scende a misura, delicatamente, come una colomba (cf. Gv 1, 32), nel cuore dell’uomo conforta, rasserena, può aprire gradualmente vie nuove. Anche guarisce, anzi solo questo amore divino e umano in Cristo può guarire sempre più pienamente, spiritualmente e umanamente, anche dunque psicologicamente.
Cristiani anonimi
Proprio l’aver conosciuto tanta brava gente mi ha fatto ancor più intuire che viviamo in un mondo che può isolare le persone, può renderle individui anonimi. Finendo così per divenire inermi, più facilmente manipolabili. Viviamo in un mondo spesso solo, massificato, senza la fontana del villaggio ma invece dove tutto sembra pensato per una massa anonima. Vi è poi in generale la generazione tra i trenta e i cinquanta anni circa che è stata tartassata anche dalla carenza di lavoro, dalla difficoltà a trovare una casa a condizioni ragionevoli.
Ho intuito che il santuario poteva divenire anche questo luogo di incontro umano. Alla televisione sembra talora che la gente sia solo superficiale ed egoista ma invece c’è tantissima gente buona che cerca rapporti umani semplici, possibilmente sereni, amicizia. Così, pur disponibile ad aggiustare eventualmente il tiro sulla base dell’esperienza concreta, ho provato a giocare una carta non così comune. Ho dato l’appuntamento per una lettura cursiva del vangelo, da commentare tutti insieme, il sabato dalle 16,30 alle 17,45. Nel vangelo c′è tanto da scoprire ancora. Per esempio meditare come Gesù nei rapporti personali tratta ciascuno in modo particolarissimo, a misura.
In pochissimi mesi sono venute tantissime persone, superando anche il centinaio e di continuo viene gente nuova. Si è presto formato anche un coro, che viene mezz’ora prima per le prove. Si è formato dunque un gruppo gioioso che ha voluto continuare gli incontri tutta l’estate, tranne ad agosto ma in realtà poi vedendoci anche ad a agosto. Terminato l’incontro stanno insieme, magari dopo un’oretta vanno alla messa prefestiva al santuario e poi per esempio a mangiare una pizza. E l’amicizia semplice che si sta approfondendo fa tanto bene, alle persone, alle coppie… Ora stiamo pensando di portare questa amicizia, queste canzoni, a tanti fratelli, come, per esempio, gli anziani di una casa di riposo.
L′autore è cappellano al santuario della Madonna del Divino Amore di Roma (qui il sito)