Le diocesi di Puglia, coordinate dall’Istituto pastorale pugliese, hanno vissuto la seconda tappa di un triennio di riflessione e discernimento sulla missione delle parrocchie nel nostro frangente storico, rilevando il «come» lo stile sinodale è presente o sta prendendo forma.
In questa seconda settimana di formazione vissuta a fine luglio scorso a Santa Cesarea Terme, i referenti degli uffici pastorali diocesani e alcuni collaboratori designati dai vescovi si sono incontrati per vivere un percorso che intende coniugare vita e riflessione, prassi e teologia per sensibilizzare ad una «prassi riflessiva e ad una riflessione pratica». Il tema specifico di questo anno è stato «Parrocchie sinodali e missionarie: ministerialità e partecipazione».
I lavori sono stati condotti da un’équipe coordinata da don Francesco Zaccaria, segretario dell’IPP e presidente AICa.
I lavori
La partecipazione complessiva di oltre novanta persone, tra i quali l’arcivescovo Satriano, presidente della CEP, e un gruppetto dell’équipe del Triveneto, capeggiati da fratel Enzo Biemmi che guida un progetto simile sulla parrocchia, ha offerto un’occasione propizia di scambio e di arricchimento reciproco.
La settimana è stata introdotta da un interessante «gioco di ruoli», Sinodig, ideato da alcuni membri dell’équipe e realizzato tecnicamente da un artista del gruppo, don Michele Azzolino, attraverso un «gioco» interattivo che ha collocato nella vita sinodale delle nostre parrocchie.
Rielaborare dinamiche e processi tra i membri e in ciascun partecipante è stato importante per ascoltare alcune esperienze di «ministerialità e partecipazione» vissute da una parrocchia della periferia di Bari e da una del centro storico di Noci (BA), alle quali si è aggiunta l’esperienza dei Gruppi Ministeriali della diocesi di Vicenza.
Grazie ai laboratori vissuti in piccoli gruppi e alle relazioni offerte dagli esperti è stato possibile individuare una «bussola» che orienta e fa cogliere elementi significativi per riconfigurare le parrocchie.
Un contributo significativo è stato offerto dall’ecclesiologo della Gregoriana, don Dario Vitali, che ha pennellato il processo evolutivo dello sviluppo della ministerialità e della partecipazione nella vita della Chiesa nell’arco della storia fino a quanto si sta attivando con il cammino sinodale e con la prossima assemblea sinodale, nella quale coordinerà il lavoro della commissione dei teologi.
Anche l’approccio della teologia pastorale offerto da don Livio Tonello di Padova ha permesso di cogliere il proprium di una ministerialità pluriforme come dal Vaticano II ad oggi è andata configurandosi.
L’apporto antropologico è stato offerto dal prof. Fabio Mancini della LUMSA sulle dinamiche di corresponsabilità, partnership e leadership, grazie ad una riflessione pedagogica e filosofica.
Organismi di partecipazione
Tutto questo percorso ha contribuito alla presa di coscienza e all’assunzione di una responsabilità concreta nell’attivare processi che favoriscano la formazione comune tra laici, presbiteri e religiosi, senza escludere la specificità di ogni percorso verso la ministerialità propria, ma in una logica sinergica e sussidiaria.
È stato rilevato il bisogno di progettare e rafforzare le relazioni tra le parrocchie che vivono nello stesso territorio, nell’ottica dell’alleanza e non del campanilismo sterile.
Una urgenza è la maturazione della soggettualità degli organismi di partecipazione (consigli parrocchiali, assemblee parrocchiali e vicariali…) per concretizzare e coordinare la partecipazione attiva e responsabile dei battezzati nella vita delle parrocchie.
Non da ultimo è stato riconosciuto un «ministero della soglia», secondo una felice espressione legata ai diaconi permanenti, ma che de facto esprime la profezia dell’essere Chiesa lì dove ogni suo membro la concretizza con la sua vita fatta servizio al Vangelo e sacramento della cura di Dio per ogni uomo e donna.
Il prossimo anno è prevista la terza tappa con uno sguardo al mondo della cultura e della cittadinanza.