Non sono rimaste un semplice progetto le “collaborazioni pastorali” nella diocesi di Venezia. Ne dà conto il settimanale diocesano Gente Veneta del 6 maggio 2016. Elaborate in un lavoro durato quattro anni, con il coinvolgimento di tutti gli organismi di partecipazione, queste nuove realtà pastorali assumono una fisionomia sempre più precisa. Saranno 40 le “collaborazioni pastorali” per la diocesi lagunare. Il settimanale diocesano ne mostra la mappa precisa. Ce ne sono di grandi e robuste e ce ne sono di piccole e più deboli, quasi dei satelliti che ruotano attorno ad un pianeta. Si richiede alle più forti di sostenere le più deboli numericamente e geograficamente.
Quattro i punti sui quali si regge questa nuova conformazione pastorale. Li ha richiamati il vicario per la pastorale, don Danilo Barlese:
- accogliere con disponibilità le collaborazioni indicate, coinvolgendo e motivando tutti i battezzati,
- impegnarsi a consolidare un lavoro comune sulle pastorali maggiormente in difficoltà (adolescenti, giovani, famiglie, catechesi, ambito lavorativo),
- avere una cura particolare dei formatori e degli operatori di riferimento,
- creare in tutte le “collaborazioni pastorali” i cenacoli che ne diventino il cuore pulsante dal punto di vista spirituale e operativo.
È il patriarca in persona a descrivere l’identità di questi cenacoli. Si tratta di piccole comunità (15-20 persone) che comprendono presbiteri, diaconi, religiosi/e e laici che si impegnano in una vita fraterna condividendo la parola di Dio. Questi cenacoli sono funzionali alle “collaborazioni pastorali”. I cenacoli avranno un proprio cammino formativo che comprenderà l’ambito ecclesiale, quello spirituale e quello pastorale. Per essi sono previsti sei incontri annuali. Il patriarca si propone di incontrarli annualmente di persona o attraverso i vicari episcopali.