«Non abbiamo statistiche in merito, ma nelle diocesi francesi vi è una tendenza reale ad un aumento dei contatti di persone in sofferenza che si rivolgono ad un prete esorcista» (p. E. Coquet, segretario generale aggiunto della Conferenza episcopale francese, La Croix 26 gennaio). Per l’area parigina, le richieste annuali arrivano a 2.500 (e 50 gli esorcismi realmente celebrati). Per quanto riguarda l’Italia la constatazione è similare: il numero di chi chiede aiuto sarebbe triplicato.
A fine gennaio, si è svolta in Francia una sessione di formazione permanente per esorcisti. Ad anni alterni se ne sviluppa un’altra per i nuovi esorcisti.
In Italia, a fine febbraio 2018, si svolge il 14° incontro di formazione regionale in Sicilia, con una quarantina di partecipanti.
L’Associazione internazionale degli esorcisti, formalmente approvata nel giugno del 2014, raccoglie 404 preti-esorcisti, di cui 240 sono in Italia. Celebra ogni anno una sua assemblea. Cifre degli appartenenti di altri paesi: Polonia 120, Inghilterra 28, Spagna 15, Cechia e Slovacchia 9, Lituania 8, Portogallo 5. Messico 120, Stati Uniti 21.
Il peccato e il demoniaco
La grande maggioranza delle richieste di aiuto rappresentano un condensato di mali della nostra società: dalla disoccupazione all’isolamento, dalla violenza a comportamenti compulsivi, dalla pornografia a vere e proprie ossessioni-possessioni. C’è molta sofferenza e assai poco spazio per alimentare la curiosità perseguita dai media (film, trasmissioni, social). Come ricorda la CEI nel Rito degli esorcismi (2002): «Nell’attuale temperie culturale si riscontra un diffuso e malsano interesse per la sfera del demoniaco al quale i mezzi di comunicazione sociale contribuiscono a dare risonanza e supporto. D’altra parte, in ampi settori della cultura contemporanea viene spesso sottovalutata o negata la presenza e l’azione di Satana nella storia e nella vita personale».
Pur definitivamente vinto dalla morte e risurrezione di Gesù, il male agisce in ciascuno, soprattutto attraverso il peccato, che si oppone direttamente al disegno salvifico di Dio. Da qui l’imperativo alla vigilanza. «I fenomeni diabolici straordinari della possessione, dell’ossessione, della vessazione e dell’infestazione sono possibili, ma, di fatto, a parere degli esperti, sono rari. Provocano certo grandi sofferenze, ma di per sé non allontanano da Dio e non hanno la gravità del peccato».
Capire la presenza del maligno è un atto di discernimento che richiede sapienza e prudenza per evitare di confondere malattie, fragilità e insufficienze con una presenza satanica. La Congregazione dei riti nel De exorcismis et supplicationibus quibusdam (1998), chiama a «massima cautela e prudenza».
Nell’impasto di povertà spirituale e sincerità di ricerca, di pratiche esoteriche e spiritistiche, di magia nera e di consulti con indovini, medium e pretesi guaritori emergono rare esperienze dirette di possessione maligna.
I segnali, secondo una prassi consolidata sono: parlare correntemente lingue sconosciute o capire chi le parla; rivelare cose occulte e lontane; manifestare forze superiori all’età o alla condizione fisica. Soprattutto, manifestare una forte avversione a Dio, a Gesù, alla Vergine, ai santi, alla Chiesa, alla Scrittura e ai sacramenti.
Linee guida
Esorcisti possono essere solo i preti, specificamente deputati dal vescovo locale. Ai fedeli si raccomanda di non rincorrere il sensazionale e la credulità, di evitare media e luoghi che alimentino la curiosità per fenomeni malsani, di non ricorrere alla magia e ai medium, di evitare superstizioni e satanismo.
La domanda diffusa fra gli esorcisti è la formazione. L’accompagnamento di preti esperti è importante, ma si avverte un’esigenza di rigore teologico e pastorale. Per questo l’Associazione internazionale degli esorcisti sta preparando le “Linee guida per una corretta prassi del ministero degli esorcismi”. In Francia è recentemente uscito un sussidio in merito: Protection, dèlivrance e guérison.
Superstizione e magia convivono con lo sviluppo scientifico e tecnologico. «Anzi non è escluso che l’efficienza scientifica e tecnica, stimolando la bramosia di successo, possa in certi casi predisporre l’animo alla ricerca dell’efficienza magica, conferire alle pratiche superstiziose una patina di scientificità e di rispettabilità, suggerendo collegamenti con la medicina, la psicologia, la psichiatria, l’informatica, offrire, infine, alla magia il supporto per uno sviluppo imprenditoriale di vaste dimensioni, con un movimento di cospicui capitali» (CEI).