«Compito prioritario della Chiesa è testimoniare l’amore, la misericordia e l’affetto incondizionato di Dio. I gesti di benedizione incontrano il profondo desiderio di salvezza, riconoscimento e custodia delle persone» – così si può leggere nella lettera che il vescovo di Speyer, mons. Wiesemann, ha inviato a tutti gli operatori pastorali della diocesi.
Si tratta di un invito a tutti loro, senza costrizioni per chi in coscienza sentisse di non potervi aderire, ad accogliere il desiderio di una benedizione da parte di coloro che non possono accedere al matrimonio sacramentale: coppie divorziate risposate e a orientamento omosessuale.
Coppie, che a partire dall’esperienza pastorale dello stesso vescovo, sono composte sovente «da persone profondamente credenti che desiderano ricevere la benedizione di Dio e una parola carica di affetto della Chiesa per la loro vita comune…».
«Per questa ragione – prosegue il vescovo – prego tutte le operatrici e gli operatori pastorali nella nostra diocesi di cercare, insieme a queste coppie con sensibilità pastorale, vie adeguate affinché esse possano vivere questa benedizione di Dio per la loro vita insieme». Per mons. Wiesemann è importante che queste persone credenti possano ricevere «un chiaro segno della prossimità di Dio nella comunione della Chiesa».
Saranno le storie di vita che indicheranno quello che potrà essere il luogo in cui celebrare la benedizione della vita di coppia: dalla casa alla chiesa, senza tralasciare la possibilità di immaginare anche altri ambiti celebrativi.
Al personale pastorale che, in coscienza, non ritenesse opportuno celebrare la benedizione delle coppie divorziate e risposate e di quelle omosessuali, il vescovo chiede di indicare loro la possibilità di rivolgersi all’Ufficio pastorale della curia, dove riceveranno informazioni sulle persone a cui possono rivolgersi per ricevere la benedizione.
«Nella richiesta di benedizione di molte coppie si annuncia un profondo desiderio di vivere la loro vita insieme sotto la guida proteggente di Dio. Questo mostra un desiderio di Dio che va oltre ogni linea di confine tracciata finora. Tutto ciò deve essere preso sul serio e rimanda alla promessa biblica della presenza di Dio ovunque vi sia dolcezza e amore. Con la possibilità della benedizione vogliamo onorare sia la misericordia di Dio sia la situazione di vita delle persone».
Su questa storia è già stato detto tutto.
Ormai ognuno fa quel che gli pare.
Non esiste né peccato né peccatore.
Né bene né male.
Dio ama tutto e tutti.
E io conosco persone di orientamento bisessuale che si amano in tre e che prima o poi otterranno un bel matrimonio.
È bene?
È male?
Ognuno risponde alla propria coscienza e, dopo la morte, a Dio.
Ma infatti in tutta questa discussione si omette del tutto la volonta’ di Dio : i preti possono anche benedire le coppie omosessuali ma Dio li benedice? Cio’ avere rapporti sessuali con persone dello stesso sesso, usando il proprio corpo contro natura, e’ una azione benedetta da Dio ? Se cosi’ fosse perche’ Dio non avrebbe creato un tipo di corpo umano in cui lo stesso sesso consentisse i rapporti sessuali fecondi,? Perche’ diversificare gli organi di maschio e femmina ? Perche’ Dio non ha creato un essere androgino ? E questo non solo nell’ uomo ma in tutte le specie viventi,? Se la vita si trasmette attraverso le generazioni con la riproduzione e se questa si ha, per natura ,fra un individuo maschio e un individuo femmina, come puo’ Dio benedire ed approvate cio’ che non da’ vita, che e’ infecondo per definizione? E inoltre cosa si “benedice” cioè cosa si ritiene seconda la volonta’ divina in una coppia omosessuale ? L’amore come sentimento platonico o l’attivita’ sessuale del corpo ,?
Domande surreali, tragiche purtroppo.
La lista (dei peccati) del vangelo di Marco è simile a quella del vangelo di Matteo: “..cattivi pensieri, prostituzione, furti, omicidi, adulteri, cupidigia, malvagità, frode, lascivia, sguardo invidioso, calunnia, superbia, stupidità”. Anche qui, nell’elenco dei peccati, non c’è nulla di quello che riguarda il rapporto con Dio, ma tutti atteggiamenti volontari che tu hai voluto per nuocere a qualche persona e nocendo agli altri hai nuociuto a te stesso.
Alberto Maggi.
Come vede, stando al Vangelo il peccato esiste eccome. Non vedo però l’omosessualità nell’elenco e nemmeno il divorzio moderno. Vedo molti cose invece che i cristiani praticano impunemente senza nemmeno rendersi conto di peccare.
Purtroppo lei non legge i Vangeli perché è troppo impegnato a leggere Maggi. Scoprirebbe che le letture bibliche liberal costituiscono degli infantili anacronismi che poco hanno a che fare con un serio metodo storico-critico (ammesso e non concessso che quest’ultimo debba essere lo strumento esegetico principale).
La parola anacronistico usata da lei è un boomerang pericoloso! :))))
Come suo solito quando esaurisce gli argomenti passa alle velate offese. Buon pro le faccia.
Chiedo scusa però perlomeno dovrebbe riconoscere in quella lista il divorzio, che Gesù ha chiaramente identificato come adulterio. Non vedo come quello “moderno” si differenzi da quello praticato all’epoca, anzi, oggi divorziare probabilmente è più facile rispetto ad allora (cito solo il divorzio breve). E poi l’omosessualità non è un peccato ma un’inclinazione: i peccati rimangono adulterio e lascivia. La differenza per l’omosessualità è che non è praticabile all’interno di un rapporto legittimo, e non potrà mai esserlo perché l’atto sessuale appartiene al Matrimonio. Non accettare questo, per quanto scomodo, sarà motivo di tanta sofferenza per tante persone, sia omosessuali (che alimenteranno false speranze) che eterosessuali (che si sentiranno legittimate a separare la finalità unitiva dell’atto sessuale da quella procreativa).
Si differenzia dal fatto che la donna oggi non finisce a fare la prostituta o reclusa in casa del padre come al tempo di Gesù. Non è una differenza da poco per chi come Gesù cercava il rispetto per ogni persona.
Il vero grande problema è aver incolpato per secoli degli innocenti. E ora come se ne esce se non attraverso progressive azioni dei normalizzazione della realtà?
La chiesa non è improvvisamente diventata “buona”. Ha solo fatto suo il messaggio evangelico e forse ha iniziato ad ascoltare quello che la psicologia e la psichiatria dicono da anni.
La psicologia e la psicologia esistono da meno di due secoli e cambiano di continuo, mentre invece la Legge di Dio è eterna e non può cambiare. Qui non si tratta di negare che ci sono delle persone attratte allo stesso sesso oppure di incolpare queste per tale motivo, ma piuttosto di aiutarle a riconoscere il piano del Signore per la loro vita, come tra l’altro afferma il Magistero di papa Francesco in Amoris Letitia. Confermare delle persone in situazioni che possono sì dare un conforto affettivo ma che non possono essere fruttuose per loro natura (perché prive della complementarità prevista dal disegno di Dio) non è di alcun sostegno a queste persone che invece dovrebbero accettare (come lo accetta l’eterosessuale innamorato di una donna sposata o il poligamo che si converte dal paganesimo) che il disegno di Dio per loro è un altro. Allontanare le persone dal disegno di Dio non è caritatevole. Duole pronunciare queste parole che al giorno d’oggi suonano piene di “odio” ma tutti noi cristiani siamo chiamati a discernere il volere di Dio nella nostra vita e a convertirci, abbandonando tutto ciò che non è conciliabile con il Vangelo predicato da Gesù. E’ per il nostro stesso bene, ancor prima che quello della Chiesa intera che purtroppo risente di questo abbandono della ragione da parte dei fedeli e che per questo rischia di non convincere più (come sta succedendo per le chiese di stampo protestante che hanno abbracciato la mentalità del mondo).
Credo che ne abbia allontanate di più il suo approccio, sa?
Come fa a dirlo? Io stesso vengo da tutte altre idee e ho dovuto lottare con le mie convinzioni per accettare l’insegnamento della Chiesa. Io penso che Verità e Carità siano inscindibili. Se una persona rigetta l’insegnamento della Chiesa perché esso non è conforme alle proprie idee o alla propria situazione esistenziale non è la Chiesa a dover cambiare ma la persona. E’ la chiamata alla conversione, che vale per TUTTI, “progressisti” o “conservatori” che siano (la verità è una).
Guardi parlare senza conoscere la realtà delle persone (ed è evidente che lei non conosce la questione di cui stiamo trattando) è l’errore più grosso che si può fare. La teoria non tiene di fronte alla vita.
Innocenti i Sodomiti?
Nessuno è innocente, perché il mondo giace nel peccato.
Sono peccatori come noi, bisognosi della grazia di Dio
Comunque congratulazioni per usare verso queste persone ‘rispetto e delicatezza’ come raccomanda il Catechismo. Mi stupisce che non abbia convinto molte persone cin tendenze omosessuali a seguire il Vangelo perché hanno sperimentato l’Amore di Dio da parte dei cristiani
Mi chiedo come su questo sito consentano di usare parole fuorvianti e biblicamente errate come questa.
/so·do·mì·ta/
sostantivo maschile
Dedito alla sodomia.
Questo il vocabolario italiano. Se la parola le ripugna non è colpa della parola ma, probabilmente, di quello che inevitabilmente questa parola richiama. Censurala o edulcorarla non è dalla Verità.
Peccato questo termine non esista nella Bibbia, in quanto il Peccato di Sodoma non è l’omosessualità, e arsenokoitai non è traducibile come ‘sodomiti’
Purtroppo lei, come tanti altri, continua a confondere morale cristiana e psicologia, patologia e stato di peccato. Si tratta di cose diverse che non coincidono e non debbono coincidere.
Preferisco confonderle che fare come lei che non ne vede alcun nesso.
Separare ciò che Dio ha unito ed unire ciò che Dio ha separato è un abuso del ministero pastorale. È la misericordia cieca di chi rassicura il malato di stare bene mentre quegli se ne muore.
Mi fa sempre sorridere la confusione che si fa per la mancata conoscenza della differenza sostanziale fra il matrimonio ebraico al tempo di Gesù e il matrimonio attuale. Come se fosse possibile proporre soluzioni identiche a realtà che si simile hanno solo la parola matrimonio. Ciò che nasce nella libertà di scelta liberamente può interrompersi diceva un prete molto intelligente. Hai tempi di Gesù il matrimonio era un patto economico non un unione nata nell’amore. Pacta sunt servanda. Ma un patto basato sull’amore e non sul denaro come può essere un obbligo da mantenere?
Quando questionato sul divorzio, Gesù tornò ancora più indietro rispetto al tempo in cui viveva, al momento della Creazione: “Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi”.
Il matrimonio non è un semplice contratto sociale, è un’istituzione scritta nella natura stessa dell’uomo (e infatti garantisce la sopravvivenza della specie ed è presente in ogni cultura, anche se con variazioni derivanti dal peccato originale). Gesù con il Suo ministero ha riportato al disegno originale il Matrimonio, dandogli la dignità di Sacramento (ovvero di segno dell’Amore di Dio per gli uomini e le donne).
Per seguire la cultura del Suo tempo, Gesù avrebbe dovuto accettare quantomeno il divorzio, che ha invece definitivamente rigettato. Perché storicizzare eventi che per loro natura sono fuori dal tempo?
Sorrida e legga il vangelo di Matteo al cap. 19:
“Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». 4 Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: 5 Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? 6 Così che non solo più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi». 7 Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e mandarla via?». 8 Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. 9 Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un’altra commette adulterio”.
Altro che matrimonio ebraico. Il Signore fa riferimento alla nozione stessa di matrimonio fondandola sulla volontà di Dio Padre di creare l’uomo e la donna e pone quella nozione di matrimonio (indissolubile e tra maschio e femmina) in contrapposizione al “suo” matrimonio ebraico.
Purtroppo l’utilizzo ideologico del metodo storico-critico porta ad interpretazioni paradossali come le sue.
Gesù non era nè fuori dal tempo nè fuori dallo spazio. Era ebreo, nato in Palestina sotto Cesare Augusto. Gesù è Dio che entra nel nostro spazio autolimitandosi per la nostra salvezza e decide di farlo entrando nel mondo culturale del popolo ebraico ed esprimendosi in aramaico. E’ evidente che il modo di ragionare di Gesù non poteva essere esente dal modo di esprimersi e ragionare di quei luoghi, anche se Gesù spesso nè ha sovvertito le regole religiose perché al contrario di noi era un uomo davvero libero.
Gesù è l’incarnazione nel tempo e nello spazio dell’eterno Logos di Dio. E come tale si esprime nel Vangelo, usando le forme del tempo ma portando una lieta novella che solca ogni tempo per raggiungere ogni creatura. Questo Vangelo è potenza di Dio per chiunque crede.
Purtroppo chi non vuol udire avrà sempre ottime scuse per non farlo.
Gesù ha detto e fatto tante cose non accettate dalla sua cultura: persino il suo discorso sul divorzio sembrava contraddire la Legge di Mosè. E che dire di quando ha parlato da solo con la Cananea, oppure quando ha detto ai suoi discepoli di mangiare il suo corpo? Dio non può essere soggetto a “limiti culturali”: forse non ci avrà rivelato tutto per lasciarci la giusta libertà di crescere sotto l’azione dello Spirito Santo, ma ci ha comunque dato tutto quello che serviva per la salvezza. Ci può essere sviluppo nella dottrina (come è accaduto per la pena di morte o per la guerra giusta) ma non contraddizione.
Quindi Gesù si sarebbe espresso semplicemente sul matrimonio ebraico (il quale sarebbe, secondo Lei, solo un patto economico)? Eppure le parole di Gesù sono chiarissime: ” L’uomo non osi separare ciò che Dio ha unito”. E Dio non ha certo unito nell’ambito di un contratto economico! Le parole di Gesù riguardano evidentemente il matrimonio in generale. Quello cristiano pone alla base dell’amore coniugale l’amore stesso di Cristo. Ed è un amore che i coniugi hanno liberamente accettato e promesso come indissolubile. Come si può disinvoltamente dire che non è un patto da mantenere?
Non può farmi una colpa se ho studiato la bibbia.
Temo abbia studiato il vangelo secondo Alberto Maggi
Ha Dio unito i due solo perché si sono sposati in chiesa davanti al prete??? Mi sembra che sia il caso di chiederci come cercavano di vivere il loro battesimo.
Mi sembra una buona domanda.
Praticamente in tutta questa discussione ci si concentra solo sul fatto che si benedicono unicamente gli aspetti positivi dell’unione, ma non viene spiegato:
a) come questa benedizione non diano l’idea di essere un’approvazione di certi “comportamenti non consoni”;
b) come questi riti non suscitino nella gente l’idea che queste unioni siano analoghe al matrimonio.
Perché alla fine il grande problema è questo