Il vescovo di Belluno Feltre, mons. Renato Marangoni, ha invitato, il pomeriggio della domenica 1° dicembre, presso il Centro Papa Luciani a Col Cumano di Santa Giustina, coloro che hanno visto fallire il loro matrimonio. All’incontro erano presenti altre persone, tra cui alcune coppie di sposi che, all’interno della diocesi, si dedicano alla pastorale della famiglia. L’invito è stato fatto con la lettera che di seguito riportiamo.
A voi che avete scelto di essere famiglia e avete attraversato situazioni che vi hanno portato alla separazione o anche al divorzio e, oltre questo, a iniziare nuove esperienze di unione per cui alcuni hanno scelto di risposarsi civilmente o di non sposarsi… a voi tutti giunge questa lettera!
Mi rivolgo a voi con un saluto che intende aprire un rapporto di conoscenza, di stima e di dialogo. Non solo, desidera anche farvi conoscere il desiderio di potervi incontrare. Vi parlo a nome della diocesi di Belluno Feltre, di cui sono vescovo.
C’è una parola iniziale da confidarvi: Scusate! C’è in questa parola la nostra consapevolezza di avervi spesso ignorato nelle nostre comunità parrocchiali. Forse avete anche sofferto per atteggiamenti tra noi di giudizio e di critica nei vostri confronti. Abbiamo anche per un lungo tempo dichiarato che non potevate essere pienamente ammessi ai sacramenti della penitenza e dell’eucaristia, mentre in molti di voi c’era il desiderio di essere sostenuti dal dono dei sacramenti e dall’affetto di una comunità.
In questo ci siamo irrigiditi su una visione molto formale delle situazioni familiari a cui eravate pervenuti. Abbiamo sbagliato a non considerare altrettanto la situazione personale, i sogni che avevate alimentato, la vostra vocazione alla vita coniugale con i progetti di vita che comportava, seppure incorsi in vicende familiari travagliate, dove tanti fattori possono essere stati decisivi ad ostacolare tutto questo. È proprio in queste situazioni complesse che la responsabilità personale ha bisogno di essere sostenuta e aiutata proprio nelle sue fragilità.
A chi tra voi si è scoraggiato e ha lasciato le nostre comunità parrocchiali, siamo qui per confidarvi che ci mancate e che sentiamo di aver bisogno di voi e della vostra testimonianza di vita. Siamo consapevoli che le vicende travagliate, che avete attraversato e che hanno disturbato e ferito i vostri affetti familiari, possono aiutarci tutti a considerare la vita come un dono mai scontato, come una responsabilità mai conclusa, come un poter ricominciare il percorso dell’esistenza per la promessa che esso rappresenta.
Ci risuona una parola di Gesù: «Coraggio, alzati, ti chiama!». Parola che egli pronuncia su ogni vita, anche quando essa sembra compromessa nelle sue radici.
È per questa sua parola che vorremmo incontrarci tra persone che sentono delle ferite aperte nei loro affetti familiari o che hanno ricominciato una vita insieme e desiderano porla accanto a questa parola di vita di Gesù.
Credici… Credeteci…: sarà un incontro amichevole e familiare, dove anche ascolteremo la Parola di Gesù e riscopriremo anche le parole incoraggianti di papa Francesco, che ha scritto in una sua esortazione: Amoris laetitia.
Vi attendiamo!
Renato Marangoni,
vescovo di Belluno Feltre
Se questi sono i “frutti” della Amoris laetitia… l’albero si conferma una pianta nociva per la Fede.